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"Napolitano. Miopi i tagli indifferenziati alla scuola", di Marcella Ciarnelli

Contro la «miopia» di chi non investe nella cultura e nella scuola e fa «tagli in modo indifferenziato senza fare scelte». A favore di un rilancio della moralità in politica e della capacità di collaborazione, anche se si milita su fronti opposti, indicando come essenziale per riuscirci la scelta di «obbiettivi comuni spogliandosi degli eccessi di partigianeria, rinunciando ad egoismi e meschinità». Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che di buon grado si è sottoposto alle domande, quasi “un interrogatorio” da parte di otto ragazzi, loro per tutti gli altri, che lo hanno accolto a Giffoni, la cittadella del cinema a pochi chilometri da Salerno dove da quaranta anni si svolge il Festival che vede i giovani come protagonisti. Vittoria, Arianna, Roberta, Gianmaria, Giuseppe, Giacomo, Cristian, Eleonora, i giovani, con le loro curiosità, le speranze, le preoccupazioni, a far le domande. Giorgio, il presidente, a rispondere, lasciandosi poi andare ad un «come state crescendo bene» che per lui è un risultato del festival: «qualcosa di irripetibile e fecondissimo, un esempio di come si possa investire sulla cultura per far crescere il territorio e la coscienza civile dei giovani». Il richiamo va alle responsabilità di tutti i soggetti in campo. «Servono più risorse per la scuola ma anche più qualità in termini di attività formative e impegno a produrre buoni risultati, e questo dipende dagli insegnanti da un lato e dagli studenti dall’altro» ma resta il fatto che «bisogna investire di più nella cultura e nella scuola. L’ho ripetuto più volte ma non posso prescrivere al governo come e quanto deve investire». Certo c’è la crisi. Bisogna fare scelte, ma non possono essere fatte «in modo indifferenziato» anche se è più facile accontentarsi «dei risultati nell’immediato piuttosto che guardare lontano». Ha citato la Germania il presidente che «ha annunciato tagli alla spesa sociale ma in contemporanea si impegnerà di più in ricerca e formazione. E questo lo si può fare anche in Italia». Anche per evitare che i giovani vadano all’estero e non tornino perché «studiare all’estero è importante» ma bisogna che ci sia sempre la possibilità di ritornare .

PRESIDENTE SUPER PARTES Preme la politica. Il possibile peso di un’antica appartenenza. Le contrapposizioni che avvelenano il clima nel Paese. «Da qualunque parte politica si provenga e da qualunque parte si sia eletti bisogna sentire di essere il presidente di tutti gli italiani: questo è lo sforzo che continuerò a fare fino all’ultimo giorno del mio mandato», ha detto Napolitano ribadendo la possibilità di conciliare convinzioni e ruolo istituzionale e ricordando che tutti i presidenti della Repubblica hanno avuto un passato politico ma che c’è un tempo in cui gareggiare e un altro in cui essere garanti. «Io ho il dovere di essere fuori dalla mischia perché chi ha scritto la Costituzione ha voluto che fosse così per il presidente della Repubblica ». D’altronde, ricorda, anche quando nel ’92 fu chiamato alla presidenza della Camera già testimoniò che ricoprire un ruolo istituzionale ha in sé l’imperativo di essere al di sopra delle parti. E sulla politica il monito è «ricostruire un clima di rilancio culturale e morale. Perché se la politica è ricerca delle soluzioni non devono mancare spessore culturale e moralità» in uno spirito di rinnovata collaborazione come quella dell’Italia appena uscita dall’ultima guerra. «Scegliere gli obbiettivi e cercare di raggiungerli insieme » allora, anche se si fa parte di schieramenti diversi, anche contrapposti. Giffoni, quindi cinema. I film preferiti del presidente, che rivela di averne “tantissimi” ma cita “Roma città aperta” e “Vincitori e vinti” e si commuove parlando di “20 sigarette” il film su Nassiriya del regista Aureliano Amadei che ha appena visto quale sera fa.

L’Unità 16.09.10

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Napolitano: “Più risorse per la scuola”, di UMBERTO ROSSO

Dal presidente un appello contro i risparmi indiscriminati. Fini: monito da recepire. Il capo dello Stato indica la Germania come modello: lì investono sulla formazione
Martedì il ministro Gelmini sarà al Quirinale per l´avvio dell´anno scolastico
GIFFONI VALLE PIANA (SALERNO) – «Servono più risorse per la scuola. Non tocca a me dire al governo come fare, ma i tagli indiscriminati non sono la soluzione giusta». Dalla cittadella del cinema di Giffoni, quasi travolto dall´entusiasmo e dalla passione della folla di ragazzi che festeggiano i 40 anni del Festival cinematografico a loro dedicato, Giorgio Napolitano lancia il suo appello a investire di più nella formazione e nella ricerca. In nome di una «scuola di qualità, dove possano contare sempre di più il merito e la capacità, come recita anche la nostra Costituzione che incoraggia appunto chi si applica di più e a produrre buoni risultati». Un obiettivo che dipende molto anche dagli insegnanti e dagli studenti, ha ricordato il capo dello Stato, ma certamente il nodo delle risorse e dei tagli sta pesantemente condizionando tutta l´attività scolastica. Un appello raccolto, subito, dal presidente della Camera, dal centrosinistra, dal partito di Casini, dai verdi. In attesa che martedì Napolitano apra le porte del Quirinale al ministro Gelmini e agli studenti per rivolgere il tradizionale messaggio di apertura dell´anno scolastico. «Il monito di Napolitano – commenta Gianfranco Fini – è di grande attualità per tutte le istituzioni, va recepito, perché è un investimento sul futuro dei nostri figli e quindi del nostro Paese». Il Pd, con il capogruppo al Senato Anna Finocchiaro, si riconosce nelle parole del presidente della Repubblica, «semplicemente perfetto», e chiede che il ministro Gelmini vada a riferire in aula. Anche perché, accusano i dipietristi, mentre il Colle punta il dito in commissione Bilancio si preparano nuovi tagli all´istruzione.
I problemi di bilancio esistono, sono reali, conviene Napolitano, ma bisogna orientare le sforbiciate al deficit, «non dire: via, tagliamo il dieci per cento, in modo indiscriminato in tutti quanti i settori della spesa pubblica». Il modello che il capo dello Stato indica è quello della Germania, «dove hanno anche deciso tagli alla sanità e alla spesa sociale ma al contempo aumentando gli investimenti per la ricerca e la formazione. Insomma, bisogna fare delle scelte. E questo è possibile anche da noi in Italia». Incalzato dalle domande di una decina di ragazzi, nella multimedia valley salernitana destinata a diventare il nuovo cuore del Giffoni Film Festival, Napolitano ha bacchettato forze politiche e governi «spesso un po´ miopi: è più facile guardare vicino che lontano. Forse succede anche perché i partiti sono oppressi da tante esigenze quotidiane. Ma se si guarda in prospettiva si capisce benissimo quanto sia importante investire in cultura e formazione». Non si produce così, gli chiedono i ragazzi, la fuga dei cervelli all´estero? «Andare all´estero a studiare – risponde Napolitano – è una cosa molto importante, positiva ed essenziale per la crescita della comunità. Molto spesso sono brevi fughe d´amore, poi si rientra. Non credo che i giovani talenti vadano via perché non stanno bene nel nostro Paese. Come dimostrano tanti ritorni, anche recenti, di nostri bravi giovani ricercatori».

La Repubblica 16.09.10