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Fincantieri: l'ennesimo fallimento di governo

2.500 posti di lavoro a rischio. I senatori del Pd hanno presentato una interrogazione urgente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministro del Lavoro, per convocare al più presto un tavolo istituzionale tra tutte le parti interessate. Penati: “E’ gran bazar del voto, ma per i lavoratori niente. Il ministero dello sviluppo è merce di scambio”
Negli ultimi due giorni, sono giunte in successione, prima la notizia dei 2000 esuberi da Alitalia, poi l’annuncio del pesantissimo ridimensionamento di Fincantieri, con 2.500 operai da mandare a casa.
Gli operai non vogliono perdere il loro posto e nella pensiola sorrentina hanno bloccato la statale, mentre altri sono saliti su una gru, sono costretti ad azioni eclatanti per richiamare l’attenzione del governo. Sono segnali gravissimi, che indicano come “è la base industriale del nostro Paese continua a soffrire e a restringersi nella totale assenza del Governo, mentre l’Italia ha bisogno di una politica economica vincolata al risanamento, ma orientata alla crescita” come denuncia Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro nella segreteria nazionale del PD.

Invece servono riforme, servono investimenti, serve il rilancio dell’industria, perché continuare così significa distruggere la capacità produttiva e l’occupazione e compromettere anche il risanamento della finanza pubblica.
Per Fincantieri servirebbe un nuovo piano di commesse navali pubbliche in Italia, nuove infrastrutture per la cantieristica nazionale e un no deciso ai 2.500 licenziamenti ipotizzati nella bozza del piano aziendale 2010/2014 di Fincantieri.
I tagli dell’azienda colpirebbero la Sicilia, la Campania, la Liguria (solo qui 1.500 i posti a rischio inclusi quelli nell’indotto).
L’eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino ha parlato al telefono con l’ad della Fincantieri, Giuseppe Bono. Al termine del colloquio ha ottenuto la promessa di avere al più presto un tavolo con la Regione per ottenere la riconferma degli impegni assunti per la costruzione del nuovo bacino di carenaggio.

Intanto il Gruppo pd al Senato hanno presentato una interrogazione urgente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro dello Sviluppo Economico (!) e al Ministro del Lavoro, ‘chiedendo di convocare al più presto un tavolo istituzionale tra tutte le parti interessate, rappresentanti dei lavoratori, dell’azienda, degli enti locali e della Regione Campania per individuare prontamente le iniziative necessarie a rilanciare il cantiere navale di Castellammare di Stabia e l’economia cittadina’.

Oggi enti locali liguri, Governo e sindacati si confronteranno a Roma per scongiurare la chiusura dello stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso e il ridimensionamento di quello di Sestri Ponente.
“Sarebbero scelte vergognose” accusa il sindaco di Genova Marta Vincenzi, che si è dichiarata pronta a “scendere in piazza al fianco dei lavoratori”.

Fassina punta l’indice sul ministro “Giulio Tremonti, che ritiene il suo compito esaurito con i tagli ciechi agli investimenti. Inoltre, il Ministro per lo Sviluppo economico non c’è proprio e comunque anche quando c’era assisteva allo smantellamento di “Industria 2015”.

Ha parlato di un’assenza vergognosa del governo che resta alla finestra a guardare mentre esplodono le gravi emergenze occupazionali del Paese’, Filippo Penati, Capo della Segreteria politica di Bersani. “Il centrodestra sta dando il peggio di se in una campagna acquisti da prima repubblica. Hanno passato l’estate a bastonare Fini, ed ora sono tutti impegnati al gran bazar del voto. Nel giro di due mesi sono arrivate le crisi della Tirrenia, ora di Alitalia e Fincantieri. La cosa scandalosa -ha dichiarato Penati -è che in questa situazione di emergenza il presidente del consiglio si ostina a mantenere scoperta la poltrona di ministro dello Sviluppo, un posto da usare come merce di scambio per acquistare qua e la qualche parlamentare per sostenere una maggioranza oramai esplosa”.

Il Capogruppo Pd in Commissione lavoro della Camera, Cesare Damiano, ha allertato sul pericolo dell’illusione diffusa dal governo che tutto vada bene, governo che punta solo su dichiarazioni propagandistiche ma prive di contenuto. “Mentre Berlusconi promette fantomatici 100 mld di investimenti per il mezzogiorno, buoni per la propaganda, l’Italia vera, quella di chi lavora, sprofonda nel disastro occupazionale. Gli ultimi casi, tra i più eclatanti quelli di Fincantieri e di Alitalia, con oltre 9000 esuberi per non parlare di vicende meno note come la chiusura dello stabilimento della manifattura tabacchi di Lecce che interessa oltre 300 famiglie, ad opera della British American Tobacco, multinazionale in fuga verso la Romania. Ora il presidente del Consiglio, dopo aver depredato i fondi Fas destinati al mezzogiorno promette investimenti. Quelle di Berlusconi sono solo parole vuote, frutto del momento e del luogo dove si trovava a parlare. Dietro non vi è alcuna reale intenzione e possibilità: è un modo umiliante di fare politica teso solo a cercare di recuperare i sondaggi sempre più sfavorevoli”.

Damiano, ha poi evidenziato come il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, ‘alla buon ora si sia accorto della situazione occupazionale di Fincantieri e Alitalia adducendo la scusa del non sono pervenute notizie sugli esuberi’. E’ chiaro e che il tema del lavoro non sia tra le priorità di questo governo. “Berlusconi da mesi si occupa solo di case a Montecarlo e di acquisto di voti. Di fronte alle crescenti emergenze occupazionali, il governo si limita ad osservare. Federmeccanica –ha dichiarato Damiano – a dispetto delle parole del governo, indica chiaramente che l’andamento dell’occupazione è di segno negativo. E’ necessario uscire dalle logica delle favole: vorremmo che almeno si nominasse subito il ministro delle attività produttive, invece di usare questa carica per fare mercato di parlamentari”.

Il Capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta, ha immediatamente attivato gli uffici di Montecitorio per ascoltare quanto prima il Governo sul piano industriale di Fincantieri. “Se il Governo Berlusconi ritiene che si possa rinunciare alla cantieristica navale ce lo venga a dire in Parlamento perché questo inspiegabile silenzio sulle drammatiche conseguenze del piano industriale di Fincantieri è assolutamente irresponsabile e fuori dal mondo nel momento in cui rischiano di esplodere tensioni sociali che meritano risposte”, ha dichiarato alla stampa.

Un paradosso perché siamo circondati da “9.000 chilometri di coste e la cantieristica navale è sempre stata un fiore all’occhiello per la nostra industria, non possiamo credere che il Governo faccia finta di non vedere la drammatica riorganizzazione di Fincantieri che prevede di chiudere cantieri dal Nord al Sud del Paese mandando a casa 2.500 lavoratori. Sarebbe un errore, al pari di quanto è avvenuto con Tirrenia, fare finta di nulla e la mancanza di un Ministro a tempo pieno allo Sviluppo Economico rischia di compromettere anche questa difficile vertenza”.

Rita Borsellino, eurodeputato del Pd, riferendosi alla protesta di alcuni giorni fa degli operai dell’indotto dei Cantieri navali di Palermo, ha sottolineato la necessità di ‘mettere fine a questa situazione e garantire le commesse necessarie per salvaguardare il ruolo del sito industriale e il lavoro degli operai e dell’indotto’.

Lo scenario prospettato rispetto alla questione Fincantieri è di una gravità senza precedenti. Oltre alla Sicilia, anche in Liguria si rischia di perdere migliaia di posti di lavoro e una presenza produttiva fondamentale sul territorio. Le sorti di migliaia di lavoratori liguri sono state al centro di una convulsiva mattinata di Consiglio regionale durante la quale il Gruppo PD è riuscito a svolgere un grande lavoro di tessitura.

L’ODG su Fincantieri, presentato dal Pd e firmato da tutti i capo gruppo, ha impegnato il Presidente e la Giunta ad intervenire presso la direzione di Fincantieri ed il Governo nazionale affinché venga bloccata l’approvazione di qualsiasi piano industriale che preveda la dismissione dei cantieri e la riduzione occupazionale, sia avviato da subito un confronto con sindacati, Istituzioni e Governo, garantendo un adeguato piano di rilancio della cantieristica.

Di fronte a tutto ciò il governo appare latitante e senza una rotta. È in atto uno smantellamento industriale che indebolirà non solo la Liguria e la Sicilia, ma tutto il sistema Paese. In questo momento in cui c’è un disperato bisogno di eccellenza tecnologica e ricerca nel settore dell’industria, si mette in discussione proprio uno di questi punti qualificanti: la realtà di Fincantieri.

Anto. Pro.

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