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"Sponsor privati sui banchi di scuola", di Raffaele Lorusso

Barletta, bando della provincia: le aziende potranno marchiarli con il loro logo. L´assessore: “Il simbolo sugli arredi ci renderà 69,80 euro a posto, Iva esclusa”.
Uno sponsor salverà la scuola. In attesa di tempi migliori e di risorse adeguate, c´è chi cerca nella pubblicità la risposta al taglio sistematico dei fondi per l´istruzione. La neonata sesta provincia pugliese, Barletta-Andria-Trani, ci crede. Al punto da offrire ad aziende private la possibilità di acquistare arredi e suppellettili dei 53 istituti scolastici dei 10 Comuni del territorio provinciale in cambio di loghi pubblicitari. Tutto alla luce del sole. Il bando è infatti pubblicato sul sito Internet dell´ente e scade il prossimo 30 novembre.
Chi vorrà legare il proprio marchio ad un banco e ad una sedia, per esempio, dovrà sborsare 69,80 euro, Iva esclusa. «È una idea che abbiamo valutato dal punto di vista tecnico-giuridico e l´abbiamo ritenuta fattibile» spiega Pompeo Camero, assessore all´Istruzione nella sesta provincia pugliese. Esponente della “Puglia prima di tutto”, formazione civica organica all´amministrazione di centrodestra, Camero va fiero dell´iniziativa. «Quel bando ci è sembrato opportuno – afferma – Stavamo valutando un po´ tutte le richieste che ci erano arrivate da parte dei dirigenti scolastici e ci siamo resi conto che le iscrizioni alle prime classi ci stavano mandando un po´ fuori programmazione. Così, ci siamo dovuti inventare qualcosa e attraverso il pubblico incanto siamo arrivati a definire il costo di banchi e sedie».
Nessuna remora nello spalancare le porte a forme di pubblicità così palese nell´istituzione pubblica per eccellenza? «È un´idea compatibile con una visione moderna della pubblica amministrazione – assicura l´assessore – Sicuramente non ci saranno controindicazioni». Camero pensa in grande. «Sono un padre anche io e spero di lasciare il segno alle nuove generazioni. C´è il rischio serissimo che il piano dell´offerta formativa possa degradare proprio perché i soldi sono sempre di meno in tutta la filiera della pubblica amministrazione, quindi nella pubblica istruzione».
L´iniziativa fa già discutere. Francesco Divella, imprenditore della pasta e deputato di Futuro e libertà, approva e rilancia. «Da anni – osserva – la nostra società mette in bilancio una quota destinata ad interventi nel sociale e tra questi per l´acquisto di materiale per le scuole, come computer e altre attrezzature. Certo, un bando per l´acquisto di banchi è una cosa nuova, comunque è positivo che gli enti pubblici comincino a coinvolgere gli imprenditori in queste attività. Se gli enti pubblici facessero campagne di questo genere troverebbero decine di imprenditori disponibili a collaborare». L´unica perplessità di Divella riguarda la presenza del marchio dello sponsor su banchi e sedie. «Noi non facciamo mettere nessun nome per segnalare il contributo, mi sembra un´esagerazione. Comunque, è giusto coinvolgere le imprese nel sociale e nella formazione». Non la pensa allo stesso modo, Antonio Decaro, capogruppo del Pd nel consiglio regionale pugliese. «I tagli alla scuola del manager dell´istruzione Mariastella Gelmini – attacca – cominciano a dare i primi frutti. Invece di andare a scuola, agli studenti pugliesi sembrerà di andare a fare shopping. E invece di prendere le distanze dal mondo dorato e finto della pubblicità, ci si immergeranno testa e piedi, perdendo definitivamente il rapporto con la realtà e il vero significato della cultura. Speriamo solo che non si arrivi anche a dover andare a caccia di sponsor da mettere sui rotoli di carta igienica nelle scuole».

La Repubblica 06.10.10