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"Giornata dei diritti delle persone down. Le associazioni: «Gelmini ci penalizza»", di Luciana Cimino

L’Italia è ancora un paese che tutela i bambini deboli? Nel Lazio, come l’inchieste de l’Unità hanno dimostrato nei giorni scorsi, i tagli alla sanità della giunta Polverini hanno penalizzato i centri di riabilitazione e quindi le famiglie con ragazzi disabili che si sono visti negare le cure essenziali. Nel resto del Paese è la contestata riforma Gelmini a creare difficoltà ai genitori dei bambini con handicap. «Il percorso formativo delle persone disabili è penalizzato», denunciano dal CoorDown, il coordinamento nazionale che riunisce oltre 80 associazioni che si occupano di sindrome di down e che quest’anno ha scelto come tema per la Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down, in corso oggi sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica, proprio la scuola. «La composizione di classi di 30 alunni, i ritardi nelle nomine degli insegnanti di sostegno, la mancanza di un tetto massimo di alunni con disabilità nella stessa classe, la consuetudine di accorpare gli alunni con disabilità con un unico insegnante di sostegno fuori della classe, l’utilizzo dell’insegnante di sostegno per supplenze: questa è la situazione attuale», spiega Sergio Silvestre, coordinatore del CoorDown. «La Gelmini non ci incontra da novembre scorso, manda avanti i suoi funzionari a dire che provvederanno ma l’anno scolastico è cominciato e ancora non si è visto niente». Per questo la giornata di oggi «ha un obiettivo inderogabile: una vera inclusione degli studenti disabili, perché gli strumenti legislativi perché questo avvenga, anche se ignorati, esistono». Altrimenti, conclude Silvestri «entro novembre scenderemo ancora in piazza per rivendicare un diritto sacrosanto». ROSA «RIFIUTATA» A GARDALAND Sono anche cadute nel vuoto le due interrogazioni parlamentari che Maria Antonietta Farina Coscioni, segretario della commissione Affari Sociali alla Camera e co-presidente dell’associazione Coscioni, ha presentato sul caso di Rosa, la bambina down di 8 anni alla quale ad agosto è stato negato l’accesso a Gardaland. Nessuna risposta dai ministri Carfagna e Meloni. Alla fine la parlamentare radicale si ha proposto una mozione che deve essere necessariamente discussa dal Parlamento e votata. La mozione chiede l’intervento del governo per un regolamento concordato con le associazioni e i gestori sull’accesso ai parchi giochi per i bambini down. Il padre di Rosa, Aldo Aceto, magistrato e presidente dell’associazione Pianeta Down, ha presentato denuncia e avviato l’azione civile per il risarcimento danni: «Non voglio soldi da Gardaland – ha detto –ma che si gestiscano diversamente i rapporti con la disabilità».E oggi, per la Giornata Nazionale delle persone con la Sindrome di Down, in 200 piazze italiane, o accanto a chiese e centri commerciali, si possono prendere informazioni o acquistare una tavoletta di cioccolato. Con i contributi raccolti potranno essere sostenuti i progetti delle 80 associazioni che fanno capo al Coor- Down (www.coordown.it).

da www.unita.it