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Inaccettabile la pressione nei confronti dei ricercatori universitari indisponibili

Le legittime azioni di lotta di questi mesi, a partire dall’indisponibilità dei ricercatori a svolgere compiti didattici che esulino da quelli definiti dalle norme come “integrativi dei corsi di insegnamento ufficiali” (art. 32 DPR 382/80), hanno portato ad un rallentamento dell’iter del DDL.

In questo senso lascia sgomenti l’iniziativa della commissione di garanzia per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali che chiede ai rettori di “conoscere, con riferimento al personale in servizio nel ruolo di ricercatore, quali attività tale personale si rifiuti eventualmente di svolgere e se tale rifiuto consista nel manifestare preventiva indisponibilità all’assunzione degli incarichi di docenza, o piuttosto consista in una mera astensione dall’attività didattica”.

È singolare che proprio durante la massima pressione da parte di confindustria, governo e parte dei rettori per una rapida approvazione del disegno di legge arrivi questa missiva. Appare come l’ennesimo atto intimidatorio.

Anche per questa ragione auspichiamo la piena riuscita della manifestazione/presidio del 14 ottobre a Montecitorio per riportare la discussione sulla riforma universitaria in un ambito accettabile, che veda il coinvolgimento di tutte le componenti universitarie, ed una vera ed attenta discussione parlamentare.

Vanno rispediti al mittente tutti i tentativi di bloccare la protesta, compresi quelli della commissione di garanzia.

da www.flcgil.it