università | ricerca

La realtà sbugiarda il governo

Berlusconi, Tremonti, Brunetta, Gelmini, Maroni ci raccontano un’Italia che non c’è smentita ogni giorno dall’evidenza dei fatti. Finocchiaro: “L’esecutivo sta franando”
immagine documento
Il tappo sull’Italia sta per saltare, è la realtà che sbugiarda il governo.
Ormai non passa giorno senza che agli annunci di Berlusconi, Tremonti, Brunetta, Gelmini vengano smentiti dall’opposizione, dalle relazioni tecniche degli organi statali, dai giornali.

Questa settimana abbiamo scoperto che la riforma Gelmini dell’Università è un bluff, e per l’emendamento dell’ultimo minuto che prevedeva l’assunzione di 9.000 ricercatori, mancano i fondi. Che dirà la Gelmini ai ricercatori? Suggeriamo un “ragazzi non c’è un euro, la riforma è rimandata a data da destinarsi”. Vi raccontiamo il bluff svelato dal PD in Commissione Bilancio dove è arrivata la relazione tecnica della Ragioneria di Stato che attesta come non ci sia la copertura economica sufficiente per attuare il provvedimento. Vi fidate ancora della Gelmini?

Bene, provate a farlo anche con Renato Brunetta, trionfante nei sondaggi dei primi mesi della nuova avventura belusconiana con i suoi attacchi indistinti ai dipendenti della Pubblica Amministrazione bollati come fannulloni e alle spesa statali, considerate sinonimi di spreco. Ma oggi il quotidiano gratuito LEGGO spiega bene cosa ha fatto in un’inchiesta di due pagine: “Brunetta, tanto rumore per nulla, a picco la riforma” che abbiamo sintetizzato in poche righe.

Cos’altro avrà in serbo Roberto Maroni per la nostra sicurezza? La figuraccia in Eurovisione per la sospensione di Italia-Serbia e tanto più la messa a ferro e fuoco di Genova nel pomeriggio pre-partita sono fatti di cui dovrà rispondere in Parlamento, come ha chiesto il PD. Quel che è sicuro è che a meno che non scarichi le responsabilità sulle forze dell’ordine dovrà rivedere le sue scelte, ammettere le sue colpe. Una lezione di metodo che dovrà seguire anche quando ci sono le buone notizie,smettendo di addossarsi i meriti delle operazioni anti-mafia di polizia e carabinieri.

Il miracolo abruzzese qual è? La ricostruzione è ferma, e le cartoline sui successi del governo che abbiamo fatto ad agosto restano attuali, come dimostra il comunicato di ieri di Stefania Pezzopane che inchioda il presidente della regione Abruzzo e commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi alle sue responsabilità visto che ci sono ancora 55.326 terremotati nel cratere, di cui quasi 48.000 solo a L’Aquila. Numeri che Chiodi nasconde, come spiega la responsabile PD per la ricostruzione: “Chi vive nelle caserme e negli alberghi è un assistito e dai conteggi sfugge chi ha un alloggio del progetto Case, ha un contratto di affitto concordato o si trova in autonoma sistemazione. Per questi aquilani è tutto a posto, i problemi del terremoto sono terminati”.

Conti che non tornano, come tra l’altro quelli di Tremonti visto che il debito pubblico continua ad aumentare. A dirlo è Bankitalia nel Supplemento al Bollettino statistico: ad agosto il debito ha toccato i 1.843 miliardi di euro, pari allo 0,12% in più rispetto al precedente mese di luglio quando era pari a 1.838 mld. Siamo ad un nuovo record storico negativo, purtroppo: il debito pubblico risulta infatti cresciuto del 4,69%, mentre rispetto alla fine del 2009 l’incremento è pari al 4,5%.

I dati di Via Nazionale non sono piaciuti affatto al ministero del Tesoro che si è affrettato a rispondere che le cifre di Bankitalia non sono esatte. Surreale! Tanto più che Palazzo Koch ribadisce: fino ad agosto le entrate erano pari a 244,2 miliardi, -2,6% rispetto all’analogo periodo del 2009. La banca è in mano all’opposizione o il governo è in mano alla fantasia?

“Siamo di fronte al fallimento del Governo Berlusconi. Il Paese sta presentando il conto alle politiche fallimentari di questo esecutivo incapace di qualsiasi riforma che possa far ripartire il Paese” afferma Anna Finocchiaro, Presidente dei senatori del PD. “La propaganda sta lasciando il posto alla verità: la riforma dell’università è abortita sotto il peso dei tagli che impediscono qualsiasi investimento su ricerca e innovazione, il nostro paese è meno sicuro nonostante gli annunci e i fatti di questi giorni sono li a testimoniarlo, le nostre famiglie sono sempre più povere come ieri ci ha testimoniato la Caritas. E se tutto questo non bastasse c’è mezzo governo in rivolta contro il ministro dell’economia Tremonti che sta preparando una finanziaria di pesanti taglia alla spesa che riguarderebbero i settori della cultura, degli interni, della difesa e dell’istruzione ( tanto per cambiare…). Questo Governo ormai sta in piedi per un patto di potere tra le tante, troppe, anime di questa maggioranza ma non ha più nulla da dare a questo Paese. Prima se ne va e meglio è per tutti gli italiani”.

Ma.Lau. da www.partitodemocratico.it