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Più donne e più giovani per un Pd sempre più forte

Un anno da segretario, faccia a faccia con i ragazzi. Non c’è alternativa senza il Pd. Pier Luigi Bersani è tornato a ripeterlo aun anno dal 25 ottobre che lo vide vincere le primarie incontrando a Roma 150 giovani democratici a Piazza di Pietra, a Roma. Un incontro inusuale, con la sala del tempio di Adriano trasformata in un piccolo anfiteatro. E nella cavea è rimasto il doppio del tempo stabilito rispondendo a domande a 360°: sul lavoro e il precariato, la casa, la ricerca e la scuola, il ricambio del PD e le motivazioni che portano a impegnarsi in politica, il caso FIAT e le affermazioni di Marchionne, la difesa della Costituzione adesso che il berlusconismo è al secondo tempo ed è sempre più chiaro come la politica del governo sia vuota e senza obiettivi concreti. Si è parlato di.

“Partiamo dal presupposto che senza il progetto e la forza delle donne e degli uomini del Pd ci teniamo Berlusconi – ha ribadito Bersani – per noi non vale il modello populistico e plebiscitario del ‘ghe pensi mi. Le leadership sono pro tempore e nascono attraverso processi politici, per questo noi abbiamo scelto di fare sia il congresso sia le primarie, in altri Paesi ci sono i congressi o le primarie, ma sono tutti modi di selezione per via politica, nessuna leadership si forma senza questo, nessuna leadership è fuori dalla logica di essere pro tempore”.
I giovani democratici, molti dei quali amministratori locali del Pd, sono stati determinati e lucidi nelle loro domande , toccando tutte le problematiche che interessano la fetta più giovane della nostra società e il futuro dell’Italia .

Ricambio nel PD.Il giovane sindaco democratico di Imola, Daniele Manca, h a chiesto ‘come si costruisce il rinnovamento che il Pd vuole realizzare, che nasce dai contenuti e non dagli slogan’.
Bersani ha risposto che “non serve rottamare senza uno scopo, ma piuttosto si deve dare una idea di società, per sradicare il berlusconismo e ridare slancio alla politica. Oggi nel nostro partito 105 segretari provinciali e 2.500 di circolo hanno meno di 40 anni, 980 consiglieri di comuni con più di 15mila abitanti ne hanno meno di 35. Ma in politica nessuno nasce sotto il cavolo, si inserisce sempre nel solco di una vicenda che è nata prima. Il rispetto per chi ci ha portato fin qui non è solo una questione di buona educazione, ma adesso la ruota deve girare per lasciare spazio ai nativi del Pd. Anche se alla gente interessa poco l’età, ne abbiamo uno che gira da parecchi anni- ha detto ironicamente riferendosi al premier – il Pd desidera proporre una nuova società, che non sia basata su valori individualisti. E dobbiamo combattere perché questo sia chiaro, così riprendere il tema dei redditi è fondamentale perché è radicalmente ingiusto che il 10% della popolazione abbia il 40% della ricchezza. Ed oltre ad essere ingiusto, non funziona”.

Come si cambia la società? Conoscendola a fondo, così, ” formarsi attraverso l’esperienza amministrativa è fondamentale perché oltre ad avere delle idee in testa bisogna avere la capacità di farla camminare”.

Un governo di transizione. Ai giovani militanti riuniti al Tempio di Adriano, Bersani ha spiegato quindi, qual è il concetto di governo di transizione che il Partito democratico vorrebbe attuare, sollecitato dall’intervento di un giovane democratico del Pd romano. “Quando dico che un governo di transizione deve cambiare la legge elettorale, non lo dico perché sono un appassionato di leggi elettorali o un politologo, quanto perché quella attuale consente di eleggere il Presidente della Repubblica con il 34% dei voti”. “Questa- ha sottolineato Bersani – è una cosa che può mettersi contro i pilastri della Costituzione”.
E per il Pd, la Costituzione italiana è ‘il più bel testo che si possa leggere: i primi articoli cantano. E’ modernissima, sempre un passo avanti e noi in ritardo. Pensate all’articolo 3, quanto abbiamo ancora da correre..’, ha detto il Segretario del Pd.
Parlando ai ragazzi del Partito, Bersani ha ribadito l’impegno di ‘dare spazio a nuove leve’, cosa che già è in essere considerando la composizione della Segreteria Nazionale, fatta per la maggior parte da giovani tra i 35 e i 40 anni e dei nuovi Segretari regionali e provinciali eletti dal Pd, oltre a tanti sindaci e dirigenti locali.
“Alle prossime elezioni amministrative –ha dichiarato il leader democratico – scenderanno in campo candidati della nuova generazione. “Bisogna portare rispetto per quelli che ci hanno portato fin qui-ha detto alla giovane platea – ma loro devono capire che la ruota deve girare. In politica nessuno nasce sotto il cavolo, sei sempre nel solco di una vicenda, di un cammino che viene da qualche parte, altrimenti si fa carriera e non politica”.
Mentre gli interventi dei giovani proseguivano, Chiara Geloni, direttore di Youdem, che ha moderato l’iniziativa, ha raccolto le numerosissime domande al Segretario che sono arrivate tramite messaggio da un numero apposito. Ne ha scelta una da porre a Bersani: “Qual è la differenza tra destra e sinistra?”. La risposta è in una citazione di Norberto Bobbio: “Ci haparlato a lungo del concetto di eguaglianza. Tutti i cittadini hanno uguali libertà e diritti e che questi sono concetti fondamentali, proprio come il concetto di merito’. “La meritocrazia però –ha allertato Bersani – non deve suonare come il mercato, che è considerato inalienabile, perché il mercato non è un obiettivo, serve solo a misurare l’efficienza di un sistema’. Questo per ribadire che ‘siamo tutti esseri umani anche quelli che non meritano, e il Pd deve considerare anche questo concetto, altrimenti se non sentiamo questa corda andiamo per un’altra strada.
Il Segretario del Pd ha risposto poi a Giulia, del Partito pugliese che gli ha chiesto un giudizio sulla personalizzazione della politica, proprio a partire anche dalla realtà della Puglia. E il Segretario del Pd ha risposto mettendo in guardia dal ‘rischio che i sogni diventino favole’ e sul problema dello scollamento della politica dalla società. “Ci vuole al tempo di oggi un meccanismo che comunichi grandi prospettive, anche il sogno è necessario, ma un sogno con le gambe o c’è il rischio che diventi una favola. Noi dobbiamo mettere in moto un risveglio e anche una emozione. Perché il Paese è troppo rabbioso e deluso. Oggi bisogna rivolgersi al Paese e dire: se c’è un problema ci vuole uno sforzo collettivo. Chi ha di più deve dare di più”. “Quanta gente c’è che sta in giro, che non paga le tasse e se la prende anche con i marocchini?”, ha chiesto provocatoriamente Bersani.
E c’è stato modo di parlare anche della Protezione civile e della gravissima situazione dei rifiuti in Campania che ha generato una vera e propria guerriglia urbana a Terzigno, grazie all’intervento di un giovane democratico della cittadina, Gaetano. “Bisogna sgombrare il campo dalla legislazione speciale e riportare tutto alle leggi ordinarie-ha detto Bersani -. Quando toccherà a noi governare le toglieremo di mezzo tutte”.
“Sotto la spinta dell’emergenza -ha denunciato Bersani- sono state fatte una serie di leggi speciali all’ombra delle quali si sono determinate le cricche. Anzi, spesso le hanno fatte fare loro quelle leggi”.
”Noi siamo il partito dell’unità della nazione che va ricostruita – ha spiegato Bersani – e ci batteremo contro l’idea che il consenso venga prima delle regole e le regole sono fungibili”. Un alto giovane, a questo punto si è ricollegato al concetto, ed ha sottolineato ’i mali di un governo nazionale e arrogante che non consente di alzare la testa e guardare al futuro’. E Bersani ha però ribadito che ‘il Pd non permetterà mai che si mette in discussione l’autonomia della Costituzione muro portante per la società’.

Dal Tempio di Pietra, si è parlato anche di ipotesi di urne anticipate e di eventuali alleanza di governo. Rispondendo ad un ragazzo che ha paventato proprio questa possibilità, il Segretario Pd ha risposto: “Partiamo dal presupposto che senza il progetto e la forza del Pd ci si tiene Berlusconi.
Ognuno si prende le sue responsabilità”. “Noi dobbiamo essere sicuri di questo – ha aggiunto Bersani – sapendo che il Paese in questo momento non è governato e non possiamo lasciarlo così facciamo una proposta alle altre forze politiche”.
E si è giunti poi a parlare del problema che attanaglia la nostra società: la disoccupazione, con Luca Garibaldi, Segretario di una piccola Federazione del Pd del Tigullio, che ha sottolineato che il governo non affrontata i temi di politica industriale, e conseguentemente le aziende chiudono e si genera disoccupazione’.
Bersani, dopo aver fatto i complimenti al giovane Segretario, ha esposto ciò che andrebbe fatto nel comparto industriale. “Le aziende sindacati e governo devono dare il loro contributo e bisogna rivedere i contenuti dei patti sociali. Bisogna fare nuove regole a livello universale. A noi come Pd non ci si misura con la distanza o vicinanza con un sindacato. Chi governa deve sapere che non puoi governare dividendo. Dove ci sono crisi aziendali io vado.
Ed ancora, si è parlato di precariato dei giovani ricercatori universitari con Giuseppe Fontana da Taranto, il quale avendo vissuto il malessere e la precarietà del mondo della ricerca, ha posto il problema della formazione. E Bersani ha risposto: “Come Pd, dobbiamo avere il coraggio di incentivare l’autonomia universitaria attorno alla qualità. E far partire una riforma con un taglio, come fa il governo, non è una riforma. Noi abbiamo l’invecchiamento dei ricercatori, perché le imprese non assorbono le potenzialità. Quando aumenta l’innovazione cambierà la mission professionale come in altri Paesi e l’occupazione dei ricercatori aumenterà.
Infine Giulia, giovane dem di Roma, ha domandato al Segretario quali siano le proposte che il Pd fa per prendersi a carico la condizione femminile, perché nella nostra società le donne che emergono sono poche, piccole perle in un mare di uomini’.
Bersani ha spiegato ai giovani come nel ‘900 le donne si siano evolute vertiginosamente. Però ora siamo di fronte ad una certa stasi. Oltre alla dilagante disoccupazione c’è una scarsità di donne impiegate nel mercato del lavoro. E se non fai innovazione della società, dal momento che le donne sono più scolarizzate non si aumenta la occupazione. “E poi- ha detto Bersani – c’è il ritorno degli stereotipi mediatici deleteri, che il Pd avversa promuovendo invece quote forti di partecipazione”.

www.partitodemocratico.it

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Bersani: «Ora spazio ai nativi democratici», di Rudy Francesco Calvo

Il leader festeggia con i “suoi” giovani l’anniversario della vittoria alle primarie. Pier Luigi Bersani sceglie di stare in mezzo ai “suoi” giovani per festeggiare il primo anno da segretario del Pd. Manca il coraggio del Tony Blair che davanti alle telecamere di Mtv prova a spiegare a ragazze e ragazzi provenienti da tutto il mondo le ragioni della guerra in Iraq (era il 2003), ma la diretta su YouDem moderata dalla direttrice Chiara Geloni e le domande (esplicitamente “filtrate”) di amministratori e dirigenti della nuova generazione dem consentono al segretario del Pd di sciogliersi in una spontaneità che a volte gli fa difetto in tv. Parlare con i più giovani, d’altra parte, è sempre stata una delle cose che gli riesce meglio.
L’obiettivo più immediato è quello di dimostrare che il rinnovamento nel partito è già in corso, senza bisogno della «rottamazione » invocata da Matteo Renzi. I numeri snocciolati da Bersani parlano chiaro: 105 segretari provinciali e 2500 di circolo hanno meno di 40 anni, 980 consiglieri di comuni con più di 15mila abitanti sono under 35. Tutti «sperimentati », radicati nel territorio.
Ma attenzione: «In politica – puntualizza il segretario – nessuno nasce sotto il cavolo, ma si inserisce sempre nel solco di una vicenda che è nata prima». Il rispetto per «chi ci ha portato fin qui» non è quindi solo «una questione di buona educazione», ma d’altra parte non esclude che adesso «la ruota deve girare» per lasciare spazio «ai nativi del Pd».
I giovani dem (tra questi ci sono simbolicamente il vicesindaco di Pollina e un ragazzo di Terzigno) lo interrogano su lavoro, scuola, università, casa, ma anche alleanze, regole e legge elettorale, governo tecnico. E Bersani ne approfitta per replicare a Marchionne («Dobbiamo avere in testa l’Europa e per farlo serve un patto sociale»), difendere la Costituzione («Non consentiremo a nessuno di sfregiarla) e soprattutto rilanciare l’orgoglio del partito: «Senza il progetto e la forza del Pd – ricorda a tutti i possibili alleati – ci si tiene Berlusconi. Ognuno si prende le sue responsabilità ». Il segretario dem chiama quindi tutti, a partire proprio dai giovani, a «una riscossa» per coprire quello «scollamento micidiale tra politica e società». Bene dare l’idea che «una riscossa è possibile, ma questo sogno deve avere le gambe». E, a sorpresa, rispolvera il vecchio slogan veltroniano: «“Si può fare” mi pare un messaggio onesto».

da Europa Quotidiano 26.10.10

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Bersani ai giovani Pd, «Rottamare dirigenti? Frega poco»

Pier Luigi Bersani, incontrando i giovani del Pd in occasione dell’anniversario della sua elezione a segretario con le primarie, replica all’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne invitandolo ad avere come modello di riferimento l’industria dell’auto in Europa piuttosto che quella cinese. «Esiste un problema dell’auto ma dipende da quale modello abbiamo in testa, se la Cina o la Serbia o la Germania, la Francia e la Spagna. Io dico che dobbiamo avere in testa l’Europa e per farlo serve un patto sociale». Per il segretario del Pd ritiene il tema dell’efficienza sollevato da Marchionne è «un obiettivo su cui ragionare ma servono anche prodotti e innovazione». E invita il governo a non restare a guardare ma ad affrontare il problema convocando l’azienda e i sindacati: «Fossi nel governo vorrei vederci chiaro».

E su un tema interno come la “rottamazione” dei dirigenti Pd, tema che sollevò il sindaco di Firenze Matteo Renzi e ripreso da altri, Bersani risponde così: «Alla gente frega poco avere un sindaco o un presidente del consiglio giovane piuttosto che vecchio, se poi non gli risolve i problemi».

L’Unità 25.10.10