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La riforma Gelmini: un disastro omeopatico

l segretario del Pd, Pier Luigi Bersani sui tetti della facoltà di Architettura a Roma per condividere la protesta dei ricercatori colpiti dai tagli del ddl Gelmini. Il leader democratico ha affrontato due rampe di scale a pioli per raggiungere il sit in dei dottori di ricerca che si trovano sui tetti del palazzo accademico in Piazza Fontanella Borghese.
La riforma Gelmini è “un disastro omeopatico, smantella l’università pezzo a pezzo”, ha dichiarato il leader democratico ai ricercatori della facoltà di Architettura che da diversi giorni occupano la terrazza del palazzo di Piazza Fontanella Borghese.

È stato un lungo colloquio quello con cui Bersani si è intrattenuto con i nuovi precari dell’Università. Nell’esprimere il pieno sostegno da parte del Partito democratico, Bersani ha ricordato che “anche noi abbiamo avuto delle carenze ma di cose come queste non ne abbiamo mai viste. Loro girano a proprio vantaggio i principi costituzionali, per cui seppure riconoscono i diritti, poi non li finanziano e non li fanno funzionare”.

“Il centrodestra dice una cosa e poi fa l’esatto contrario – spiega un dottore di ricerca della Statale di Milano- questa legge non è la lotta alle baronie. Dà invece una mano ai privati. Ed è grave quanto le leggi ad personam, quanto il falso in bilancio”. Bersani concorda e rilancia: “è un disastro omeopatico che noi vogliamo cancellare quando toccherà a noi. Vogliamo riprendere il contatto con il paese reale, per questo vi chiediamo una mano, perché le riforme senza popolo non si possono fare”.

“Perfino la Grecia – ha concluso il leader democratico – coi problemi che ha, sta facendo riforme sociali e per la conoscenza. Prima o poi ci arriveremo anche noi, se ci date una mano riprenderemo la riforma perché noi siamo un partito reale e facciamo le riforme di cui la gente ha bisogno. Arriverà il momento che bisognerà chiedere di scomodarsi anche a chi finora non lo ha fatto.
Perché agli operai – ha concluso Bersani – pi§ di 18 turni quanti ne vuoi chiedere?”.

Nel frattempo continua in tutta Italia la protesta degli studenti contro il ddl Gelmini. A Roma davanti alle due Camere, a Torino con l’occupazione di Palazzo Nuovo sede della Facoltà umanistiche, dai tetti dell’Università di Perugia e di Salerno, a Pisa dove sono stati bloccati i cinque principali ponti sull’Arno e a Palermo con l’occupazione della Facoltà di Lettere e Filosofia di sedici istituti superiori.

“Dopo il sit-in a Montecitorio ci siamo recati presso la Facoltà di Architettura a Roma per portare il nostro sostegno e la nostra solidarietà ai ricercatori che stanno occupando il tetto” hanno dichiarato Michele Grimaldi, responsabile saperi dei Giovani Democratici, e Federico Nastasi, coordinatore RUN-Rete Universitaria Nazionale.

“Abbiamo partecipato all’incontro tenuto con il segretario nazionale del PD, Pierluigi Bersani, e ne abbiamo condiviso le affermazioni e le proposte. Ha ragione: il ddl Gelmini non è una riforma, una riforma non si approva con un blitz e senza uno straccio di risorsa. E’ importante essere chiari da subito: una volta al Governo il centrosinistra dovrà annullare questo ammasso di norme inutili e dannose e procedere ad una vera riforma del sistema dei saperi, partendo dagli studenti e dai ricercatori, dal diritto allo studio e dalla lotta alla precarietà, dal miglioramento dei servizi e
della didattica”.

“La Gelmini – concludono i due commentando le ultime dichiarazioni del Ministro dell’istruzione – continua, sino alla fine, a raccontare bugie: gli studenti in piazza difendono e reclamano diritti e opportunità, il ddl che porta il suo nome difende i baroni, la cristallizzazione sociale, le disuguaglianze. Non è un caso che gli unici due soggetti a sostenerlo siano la CRUI e Confindustria”.

A.Dra

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