cultura

"Nuovo crollo a Pompei cede la Casa del moralista", di Stella Cervasio

Ancora un crollo a Pompei sulla direttrice degli ultimi sedimenti. A cedere è il muro perimetrale della “Casa del moralista” chiusa al pubblico da sempre e situata a 20 metri dall’edificio crollato circa un mese fa su Via dell’Abbondanza. Il crollo riguarda un muro di fondo della casa che faceva da contenimento al peristilio, al giardino della domus. Sono caduti sei-sette metri di materiale “incerto”, fortunatamente di scarso valore, formato solo da tufo e calcare.

Recentemente erano stati eseguiti dei lavori al terrapieno retrostante la domus, che è inzuppato d’acqua. Gli interventi voluti dall’ultimo commissario Marcello Fiori, braccio destro di Guido Bertolaso, nella cosiddetta area dei ‘nuovi scavi’ sono stati effettuati con delle ruspe. Un sistema non usuale per gli scavi che forse, complice la pioggia incessante degli ultimi giorni potrebbe aver contribuito al cedimento di oggi.

A nulla è valso l’intervento di ‘ingegneria naturalista’ predisposto dalla biologa Annamaria Ciarallo che aveva transennato l’area con piante di rosmarino le cui radici hanno la capacità di trattenere il terreno.
Proprio oggi a Pompei sono arrivati i carabinieri per una perquisizione. Sequestrato il registro dei custodi, il libro dove tutti i custodi sono tenuti a segnalare le possibili irregolarità

La Casa del moralista fu scoperta nel 1915-16, da Vittorio Spinazzola direttore degli scavi fino agli anni ’20

da repubblica.it

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Pompei. Bossa, sconcerto per il nuovo crollo mentre Bondi fa finta di nulla

“Non ci sono parole per descrivere lo sconcerto per quello che sta avvenendo negli scavi archeologici di Pompei”. Lo dichiara Luisa Bossa, deputata del Pd, ex sindaco di Ercolano.
“Un nuovo crollo – dice Bossa – nella stessa area della Casa dei Gladiatori. Questa volta è toccato alla Casa del moralista, situata a 20 metri dall’edificio crollato circa un mese fa. Sono caduti sette metri di muro, per fortuna di non grandissimo valore. Ma è l’ennesima dimostrazione di quali siano le reali condizioni di quella che è una delle aree archeologiche più importanti al mondo. Pompei crolla mentre il Governo non assume alcuna iniziativa: non c’è un euro nella Finanziaria appena votata alla Camera. Non c’è l’ombra di una iniziativa. Il Ministro Bondi fa finta di nulla e nega qualunque responsabilità. Ma non ci dice perché a Pompei sta succedendo tutto questo, di chi è la colpa e cosa si sta facendo per evitarlo. L’auspicio – conclude Bossa –, a questo punto, è che il prossimo reperto archeologico a crollare sia il Governo, in modo da salvare quel che resta del patrimonio culturale del nostro Paese”.