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"La discussione al Senato della riforma universitaria avverrà dopo il voto di fiducia al Governo", della Rete29Aprile

La Rete29Aprile accoglie con grande soddisfazione una notizia che arriva dopo una delle mobilitazioni piu ampie degli ultimi dieci anni, una mobilitazione su scala nazionale che ha richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica su un tema cardine del futuro del paese: l’Università

Da mesi la R29A denuncia l’inadeguatezza della riforma nell’affrontare i problemi dell’università, una riforma di slogan che nei fatti tradisce tutti i dichiarati buoni propositi dalla valorizzazione del merito alla lotta ai baroni alla semplificazione dei percorsi di carriera.

Il lavoro dei mesi addietro che ha portato la R29A non solo a criticare il DDL, ma anche a fornire proposte vere di riforma e richieste non corporative, è risultato nell’aggregazione attorno al tetto romano di architettura dei movimenti di studenti, professori, precari e del mondo della cultura che insieme hanno denunciato e criticato la politica di chiusura del governo nello spingere verso una approvazione a tappe forzate.

Il rinvio non puo quindi non essere letto in relazione al lavoro della R29A cui si sono affiancati studenti precari e professori nella mobilitazione conseguente di questi giorni; una risposta non violenta alla condotta del Governo come non violento è lo spirito di critica della R29A, che dà invece una risposta forte ed autorevole resa ancor più tale dall’ampia condivisione nazionale.

Queste idee condivise hanno anche trovato in compagini politiche dell’opposizione, dal Pd all’IdV, ascoltatori attenti che hanno portato in parlamento le voci dal mondo universitario e studentesco.

La decisione dei capigruppo è letta dalla Rete29Aprile come una scelta altamente positiva che recepisce la gravità di procedere in maniera autoreferenziale, come le cronache dello scorso martedi a Roma hanno mostrato.

La R29A ringrazia tutti quanti hanno contribuito a questo risultato, ricercatori, studenti, precari, professori, esponenti politici e del mondo della cultura e spettacolo, con tutti si deve lavorare perché l’Università pubblica italiana abbia una vera e buona riforma.

da http://www.rete29aprile.it/