scuola | formazione

"Ma i quindicenni continuano a non saper leggere", di G.V.

Il dossier Ocse-Pisa: migliorano in matematica e in scienze. La pagella è ancora insufficiente, il posto è in fondo alla classe, ma rispetto agli anni passati qualche progresso c’è. A rilevare che le capacità di lettura e le conoscenze matematiche e scientifiche degli studenti italiani restano inferiori alla media dei principali paesi industrializzati sono i test Pisa (Programme for international student assessment) svolti nel 2009 ed elaborati dall’Ocse. Con un duplice distinguo: l’Italia ha visto ampliarsi le disuguaglianze di performance tra scuole e anche su base geografica il divario è ampio, con i risultati di eccellenza concentrati nelle regioni del nord. La Lombardia in particolare è ai livelli del Canada, terzo miglior paese dell’area Ocse. Al sud si distingue la Puglia per i grandi progressi fatti negli ultimi anni. Per capacità di lettura, in media i quindicenni italiani sono 23esimi tra gli studenti dei 34 paesi Ocse, con una votazione di 486 punti (contro la media di 493), in matematica con un punteggio di 486 (media Ocse 496) sono 29esimi e in scienze 27esimi con 489punti (media 501). Al top della classifica per la lettura ci sono gli studenti coreani (539 punti) e finlandesi (536), davanti ai canadesi, come avviene per la matematica (546 e 541 punti rispettivamente) e anche per le scienze, dove però i finlandesi superano i coreani. Come sottolinea la stessa Ocse, la performance dei quindicenni italiani è sotto la media in tutti e tre gli ambiti ed è sui livelli di Spagna, Portogallo, Slovenia e Lettonia per la lettura e di Ungheria, Stati Uniti, Irlanda, Portogallo e Spagna per la matematica. Le ragazze tendono a fare meglio dei ragazzi nella lettura ovunque e in Italia anche nelle scienze le 15enni si rivelano più preparate dei compagni di classe. In matematica, invece, sono i ragazzi ad avere migliori risultati nella maggior parte dei paesi (inclusa l’Italia). Se si vanno a rivedere i risultati complessivi del 2000, il miglioramento c’è. Non tanto in lettura. Netti invece i progressi in matematica. Nel corso degli anni, è inoltre nettamente diminuito il numero degli studenti che non raggiungono livelli di competenze minime per svolgere attività di base nella società contemporanea, mentre sono aumentati i ‘top performer’. Nel 2000, tuttavia, le pagelle degli studenti italiani – ad esempio nella lettura – erano simili a quelle dei coetanei di Germania, Ungheria, e superiori a quelle dei coetanei polacchi che ora però risultano più bravi. «È un risultato che ci rende orgogliosi». È quanto affermato dal ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini commentando i risultati dell’ indagine Ocse-Pisa sull’apprendimento degli studenti. «I miglioramenti in classifica della scuola italiana contenuti nel Rapporto Ocse Pisa, dei quali tutti ci rallegriamo, sono misurati sugli ultimi 10 anni e la rilevazione è stata fatta ad aprile 2009: se è vero che abbiamo fatto reali progressi anche in matematica mi auguro che il ministro Gelmini non voglia smentirli appropriandosi di risultati evidentemente non suoi». È quanto affermala responsabile scuola della Segreteria del Pd Francesca Puglisi.

L’Unità 08.12.10