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"Università. Dall'estero sostegno alla protesta. Oggi corteo a Roma", di A. Mig.

Gli universitari sembrano disposti a tutto tranne che a deporre le armi: domani saranno di nuovo in piazza in occasione del voto di fiducia al governo. «Noi avremo la fiducia sia al Senato che alla Camera. E prima di Natale regaleremo all’Italia una riforma dell’università, nonostante le violenze e le prepotenze». E a quelli che si oppongono, «mannamoli pe tetti, come si dice a Roma. Così si rinfrescano le idee». Il presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri, ostenta sicurezza e sbeffeggia i contestatori: il disegno di legge del ministro Gelmini passerà e in fretta. E chi non lo vuole sarà costretto a rassegnarsi. Gli universitari sembrano disposti a tutto tranne che a deporre le armi: domani saranno di nuovo in piazza in occasione del voto di fiducia al governo. Sempre domani la capigruppo del Senato deciderà se e quando calendarizzare la riforma del ministro. Le proteste intanto non andranno in scena solo in Italia, ma anche all’estero. Da ieri gli studenti che si trovano fuori per l’Erasmus (il periodo di studi che si fa in una università straniera) stanno manifestando il loro dissenso con sit-in e striscioni calati in luoghi simbolo in tantissime città europee e non solo. Si registrano iniziative dalla Francia alla Turchia. E su facebook è attivissima la pagina ”Erasmus si mobilitano” dove gli universitari hanno caricato decine di foto per testimoniare il loro no alla legge Gelmini.. «Noi, studenti italiani all’estero ci mobiliteremo in tutta Europa contro questa riforma e contro questo governo in crisi che si barrica nei palazzi per sfuggire al confronto», si legge in un comunicato. In Italia, invece, il cuore delle manifestazioni anti-Gelmini sarà ancora una volta Roma, dove gli organizzatori del corteo in programma per domani annunciano 50mila presenze. L’obiettivo è arrivare a Montecitorio e «circondare i palazzi» durante il voto sulla fiducia. Gli universitari partiranno dalla Sapienza. «Sappiamo che Roma sarà blindata ci saranno zone rosse. Iil nostro obiettivo è arrivare a Montecitorio».

Il Messaggero 13.12.10