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Anche la Ferrari boccia la Formula 1 a Roma

Brusco passo falso per il progetto targato Alemanno-Flammini di portare a Roma un Gran Premio di Formula 1 per gli anni avvenire. Non sono bastate le rassicurazioni della premiata ditta capitolina di creare nuovi posti di lavoro e capitali per Roma: è stata la stessa Ferrari e il patron del circus Bernie Ecclestone a declinare l’ipotesi di un nuovo Gran Premio italiano oltre quello di Monza.

Il presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo è stato categorico: “Per il futuro vedo una Formula 1 in cui ci sia al massimo un gran premio per ogni paese. Non di più. I calendari sono troppo lunghi e le difficoltà economiche degli organizzatori eccessive”.

A parte tutte le considerazioni di facciata, il GP di Roma rischia di essere un flop commerciale già prima della sua nascita. Un circuito che nel progetto non è molto allettante e la carenza di interesse da parte degli sponsor potrebbero portare ben presto i conti in rosso e far mollare la presa. E alla fine sembra più una trovata da Playstation che un evento sportivo.

Ermete Realacci, responsabile green economy del PD invita a considerare il rischio di danneggiare lo storico gran premio di Monza “attorno al quale già ruotano oltre 2000 posti di lavoro e 360 milioni di euro”.

Per Raffaele Ranucci il sindaco di Roma deve dimettersi: “Non so se ridere o piangere. Dopo la dichiarazione del team principal
della Ferrari Stefano Domenicali, che conferma la posizione già
espressa da Montezemolo sul Gp a Roma, è evidente che il sindaco di
Roma o ha inventato la sua telefonata con Montezemolo o ha mentito sul
suo contenuto. In entrambi casi saremmo davanti a una menzogna
inaccettabile da chi governa la capitale”.

Per Jean Leonard Touadì, deputato PD,” tutto questo iperattivismo di Alemanno e della giunta dovrebbe essere
piuttosto rivolto al risanamento delle aziende comunali appesantite
dalla presenza di moglie, figlie, portaborse, amici di corrente della
destra pigliatutto”.

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