politica italiana

In diecimila con Sant'Egidio. Per la pace e la libertà religiosa

Da Largo Torre Argentina a piazza San Pietro per l’Angelus. Striscioni con i nomi dei 37 paesi in guerra

ROMA – In diecimila in marcia per iniziare il nuovo anno nel segno della pace. Sabato primo gennaio si celebra la Giornata Mondiale della Pace e la Comunità di Sant’Egidio ha organizzato nella Capitale un corteo che si è mosso alle 11 da largo Torre Argentina e percorrerà via della Conciliazione fino a piazza San Pietro per il tradizionale Angelus del Papa che quest’anno sarà dedicato alla libertà religiosa come antidoto alla guerra. In contemporanea, Sant’Egidio promuoverà in altre 400 città del mondo marce, manifestazioni, incontri e momenti di preghiera per sostenere le parole del Papa e il suo invito alla pace.

DOLORE PER ALESSANDRIA D’EGITTO – Striscioni ricordano i nomi dei 37 Paesi del mondo che oggi sono feriti dalla guerra. Il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, ha espresso a anome di tutti il dolore dolore per quanto avvenuto ad Alessandria d’Egitto e ha invitato a «non sprecare il dono della pace che abbiamo noi europei».

MESSAGGI DI PACE – Fu papa Paolo VI nel 1968, durante la guerra in Vietnam, che scrisse il primo messaggio per la pace. Da allora, i cattolici celebrano il 1 gennaio come giornata Mondiale della Pace: un augurio affinché sia un giusto e benefico equilibrio a dominare il pianeta ancora troppo diviso da conflitti e violenze. La Comunità di Sant’Egidio, che nel 1968 muoveva i suoi primi passi, in questi 43 anni ha lavorato per la pace, nel dialogo con tutti, nell’incontro con uomini e donne di fedi diverse, a partire dai più poveri. Da nove anni Sant’Egidio inizia l’anno con il passo della pace, gridando in tutto il mondo “Pace in tutte le Terre”.

PRANZO PER I POVERI – Prosegue anche nel 2011 il lavoro della Caritas per sostenere gli ultimi e a regalare un sorriso a chi non ha niente. Dopo il Veglione di Capodanno nella mensa di via Marsala, il primo gennaio è in programma un pranzo per i senza tetto e i bisognosi. Alle 11 del mattino il direttore della Caritas diocesana di Roma, monsignor Enrico Feroci, celebrerà la messa e si unirà al pranzo preparato dai residenti delle tre case famiglia di Villa Glori. Il menu, salvo cambiamenti dell’ultima ora, è composto da lasagne alla bolognese e spaghetti alla ternana; secondi a base di brasato ai funghi, salsicce e lenticchie, tutto accompagnato dai tradizionali brindisi a base di spumante.

Carlotta De Leo
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