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"I soldi per le quote latte tolti alle cure per il cancro", di Roberto Petrini

La denuncia del Pd arriva attraverso quanto scrive il capogruppo alla Camera, Dario Franceschini, su Twitter: «L´ultima vergogna del decreto Milleproroghe: la proroga delle quote latte pagata togliendo fondi alla cura dei malati oncologici». Conferme arrivano dalle norme di legge: la Finanziaria 2010 stanziava, al comma 40, 50 milioni per assistenza e cura ai malati oncologici.e proprio da quel fondo sono stati presi i 5 milioni, voluti dalla Lega, che consente altri sei mesi di tempo agli allevatori per pagare le multe per lo sforamento delle quote latte.
«Per me la questione è chiusa», si è limitato a commentare il ministro per le Politiche Agricole, Giancarlo Galan. Ma il Pd insiste: «La questione delle quote latte è vergognosa e tutt´altro che chiusa e il ministro Galan, se fosse coerente, dovrebbe dimettersi o dedicarsi ad altri compiti», ha dichiarato il capogruppo democratico nella commissione Agricoltura della Camera, Nicodemo Oliverio. E anche le organizzazioni degli agricoltori vanno all´attacco: «Un ennesimo regalo ai furbetti», ha detto Giuseppe Politi, presidente della Cia (Confederazione italiana agricoltori).
Così il decreto milleproroghe, che ieri ha ottenuto la fiducia alla Camera (con 309 sì e 287 no), si avvia oggi a diventare legge dello Stato con il nuovo passaggio al Senato. Sul campo di battaglia di questi «tempi supplementari» della Finanziaria restano molte polemiche, mentre le norme più contestate sono state cassate dalla mano del presidente della repubblica Giorgio Napolitano: a partire dal blocco delle demolizioni delle case abusive in Campania ai corsi di formazione per il «salvamento acquatico».
Resta invece ancora aperto il capitolo «anatocismo» (ovvero gli interessi sugli interessi caricati dalle banche fino al 2000). Dopo l´incontro tra il ministro dell´Economia, Giulio Tremonti, e il gruppo dei Responsabili, il governo avrebbe dato la sua disponibilità a modificare le norme relative alla prescrizione del l´illecito, in un prossimo provvedimento. Passo in avanti che, tuttavia, non è stato sufficiente, visto che l´esecutivo è stato battuto in aula, su un ordine del giorno presentato dall´Udc. Mentre continua la protesta dell´Idv: restano salvi i rimborsi ottenuti dai correntisti – spiega Elio Lannutti dell´Adusbef -, ma la prescrizione resta di dieci anni dal 2000 e non dall´estinzione del conto corrente.
Continua intanto lo scontro sulla norma del decreto che proroga di soli tre mesi (al 1° aprile 2011) il divieto per chi possiede due tv di acquistare un giornale. «Arriva un bel pesce d´aprile: quel giorno infatti scatterà la possibilità, per chi ha delle tv di comprarsi dei giornali a cominciare dal Corriere della sera e magari il “grande sogno”, Repubblica», ha osservato polemicamente, nel suo intervento nell´aula della Camera, il finiano Italo Bocchino. Il governo ha comunque accolto un ordine del giorno dell´Idv che lo impegna a valutare l´opportunità di evitare nell´editoria «derive concentrative». Severa la Fnsi: «Pluralismo a rischio».

La Repubblica 26.02.11

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