attualità, politica italiana

Il governo dei record. Negativi.

Record di disoccupazione giovanile, record di disoccupazione nel Sud, record di cassa integrazione, record di recessione. Complimenti a Berlusconi, Bossi e Tremonti. Prosegue la crescita del tasso di disoccupazione giovanile, che raggiunge il dato record (dal gennaio 2004) del 29,4% in aumento dello 0,5% rispetto al mese precedente (28,9%), e del 2,8% rispetto a gennaio 2010 (26,6%).
Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni, rileva l’Istat, aumentano dello 0,5% (80 mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività è pari al 37,8%, dopo tre mesi in cui risultava stabile al 37,6%.

“Record di disoccupazione giovanile, record di disoccupazione nel Sud, record di cassa integrazione, record di recessione, record di anemia nella ripresa, record di inflazione, record di pressione fiscale. Il governo Berlusconi-Bossi-Tremonti è, indubbiamente, il governo dei record. Quanti altri record disastrosi dobbiamo raggiungere prima di aprire una stagione di riforme?” è quanto si domanda Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del PD.

Per Antonio Lirosi, responsabile Pd consumatori e commercio, “il balzo dell’inflazione a febbraio fa toccare al nostro Paese un record di fronte al quale il governo non può continuare a fare orecchie da mercante. Da mesi denunciamo l’assenza di qualsiasi azione credibile per il controllo dei prezzi dei beni e delle tariffe ma il governo ha lasciato volutamente correre le tariffe dei servizi pubblici. E adesso, con il caro carburanti e l’aumento dei prezzi dei beni alimentari, il conto di questa incuria lo pagano ancora una volta lavoratori e famiglie con redditi bassi e medi che subiscono una iniqua tassa occulta. Il prezzo dei carburanti è ormai a livelli insostenibili non solo per l’effetto inflattivo che sta causando. Questo aspetto dovrebbe da solo essere un motivo valido per un immediato intervento del Governo che non vuole neanche dare attuazione alla Finanziaria 2008 del Governo Prodi per abbassare subito le accise sui carburanti di qualche centesimo di euro”.

“E ancora: perché il Governo non interviene per eliminare le limitazioni alla concorrenza presenti nella filiera petrolifera? Che fine ha fatto il disegno di legge annuale sulla concorrenza? Il Presidente dell’Antitrust aveva già un anno fa inviato una specifica segnalazione al Governo che è rimasta lettera morta. Lo stesso Catricalà, che oggi sollecita sul Foglio il Governo a definire l’agenda delle liberalizzazioni, dimentica però di dire che le uniche proposte politiche (41 articoli ad effetto immediato) in campo
sono quelle che Bersani ha presentato lo scorso mese, mentre finora la maggioranza di centro-destra ha approvato emendamenti di stampo corporativo che hanno smontato parti significative delle lenzuolate di Bersani del 2006 e 2007. L’inflazione non si combatte e l’economia non si fa crescere se il Governo si occupa ossessivamente solo di iniziative sulla giustizia”.