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Libia, Bersani: non voteremo la risoluzione che copre le miserie della maggioranza

Il Partito democratico non voterà una risoluzione sulla Libia che copra le divisioni del centrodestra. A termine della riunione del Coordinamento del PD è stato il segretario Pier Luigi Bersani ha ribadirlo: “Non siamo interessati ad argomentazioni e correzioni di documenti che servano a coprire le miserie di una maggioranza e di un governo non sono in grado di esprimere una posizione univoca e hanno mostrato al mondo di essere in stato confusionale”.

Pier Luigi Bersani ha duramente criticato la possibile assenza del premier Silvio Berlusconi in Aula in Senato quando si discuterà della missione in Libia. “Sarebbe vergognoso se il presidente del Consiglio non si presentasse in Parlamento. Chiediamo se Berlusconi intende invocare il legittimo impedimento anche in questo caso”.

Il premier “deve dedicarsi al tema se Saverio Romano debba diventare o no ministro del governo”. Sarebbe il caso che “Berlusconi ci metta la faccia su quello che l’Italia ha da dire in una situazione così delicata”.

La posizione politica del PD sulla Libia non cambia di una virgola. “La nostra linea è semplice – ha spiegato Bersani – chiara e unanimemente condivisa. Noi siamo pronti a sostenere un ruolo dell’Italia nella crisi libica entro i limiti della risoluzione Onu che prevede un intervento per bloccare i massacri e impedire a Gheddafi di bombardare il suo popolo”. “Di lì in poi – ha concluso il leader democratico – dovrà esserci spazio per un’iniziativa politica diplomatica che incoraggi una transizione rispetto alla quale Gheddafi non può essere l’interlocutore della comunità internazionale. Chiediamo che questa posizione venga approvata dal Parlamento”.

“Io sono perché il PD voti una sua risoluzione perché i pasticci che il Pdl sta facendo con la Lega sono pericolosi”. Lo ha dichiarato Rosy Bindi, presidente dell’Assemblea nazionale del PD lasciando la riunione del Coordinamento. “Sosteniamo convinti la risoluzione delle Nazioni Unite ma non la gestione che la Francia ne sta facendo. E poi occorre assolutamente un’azione umanitaria”.

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