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La riforma della Pubblica Amministrazione è di centrosinistra

Bersani al Forum PA del PD: “efficienza, ammodernamento e controllo della PA non sono in contraddizione tra loro”. Giovannelli: Smontiamo la propaganda di Brunetta che demonizza la PA. Occorre un nuovo patto tra pubblico e privato. “Nella sostanza, questo Paese non ha più un governo e per il Partito Democratico aumentano le responsabilità”, così il Pier Luigi Bersani ha iniziato il suo intervento ai lavori del forum Pubblica Amministrazione del PD “Oltre le cricche, Amministrazioni Pubblica che funzionano per il Paese”.

L’assenza del governo e la sua scarsa attenzione ai veri problemi del Paese sono stati evidenziati anche questa mattina in Parlamento dove i documenti per l’intervento in Libia presentati dalle opposizioni unite hanno ottenuto quasi duecento consensi in più di quello presentato dall’esecutivo. “Non si può presentare – ha dichiarato Bersani – un documento di 5 pagine, aggiustate qua e là solo per i problemi di una maggioranza che deve trovare i suoi equilibri. La proposta del PD è chiara e resta nei limiti della risoluzione dell’ONU. Oltre questi limiti spetta alla politica e alla diplomazia il ruolo principale ricordando però che non si può più avere Gheddafi come interlocutore”. “Anche oggi abbiamo assistito ad umiliazione del Parlamento: nella discussione sulla Libia il governo si presenta senza Berlusconi. Questo è un messaggio ambiguo agli occhi del mondo. E non ci possiamo permettere nessuna ambiguità proprio perché siamo proprio i più vicini al problema libico. Noi accettiamo di andare lì per evitare massacri sapendo però che tutto il resto non si risolve mai con le armi”.

Entrando quindi nell’argomento della riforma della Pubblica Amministrazione, Bersani ha ribadito che il documento presentato e approvato dalla Assemblea Nazionale del PD “ha visione e concretezza. Ora dico che riformare la pubblica amministrazione è di centrosinistra. La destra non risolverà mai questo problema perché in ogni annuncio di riforma di Brunetta c’è l’ostilità, il ludibrio, lo sbeffeggiamento. Noi vogliamo un Paese libero da corporazioni ma alcuni beni essenziali non devono essere lasciati al libero mercato: scuola, sanità, sicurezza e la regia di tutto questo spetta alla pubblica amministrazione, che deve dunque essere credibile”.

Tra le proposte del Pd, che Bersani ha ricordato c’è l’incompatibilità tra funzioni pubbliche e private, la trasparenza del patrimonio, la riduzione dell’elasticità dei bilanci delle società pubbliche, la riduzione dei ministeri, delle province, dei dirigenti PA. Oltre alla riduzione dei costi della politica.

“Vogliamo anche abrogare le leggi della cricca che hanno corrotto il tessuto amministrativo” ha continuato Bersani per ribadire che “efficienza, ammodernamento e controllo della PA non sono in contraddizione tra loro”.

“L’Europa fisserà un tetto di rientro dal debito e quindi va fatto subito un programma di riforme economiche, sarebbe bello presentarsi in Europa con un piano bipartisan e la ricetta è una sola: se non c’è un po’ di crescita i conti non si tengono. Fare si fa in un’impresa normale che ogni 4/5 anni rifà il suo piano industriale e controlla dove è andata e bene e dove deve agire per migliorare”.

In chiusura del suo intervento, Bersani ha voluto parlare anche del decreto sul Federalismo oggi alla Camera. “Abbiamo consegnato al governo l’ultima proposta per migliorare il testo, vediamo se l’accettano. Se lo fanno noi saremo propositivi. Così come presentato il sistema fiscale non è coerente, devono modificare il fisco comunale. Capisco le bandierine della Lega, ma così il federalismo non sta in piedi. Fermatevi e riflettete – la richiesta al Governo – così viene fuori un albero storto”.

I lavori del forum sono stati aperti da Oriano Giovannelli che, prendendo spunto dal dossier di proposte PD in ambito di Unione europea, ha ricordato come occorra mettere insieme crescita, avanzo primario e controllo della spesa pubblica al centro della riforma della PA. “In questo contesto, riformare la PA non significa solo semplificazione o meno Stato e più Società ma pensare al ruolo del sistema pubblico come motore e traino della crescita. Smontiamo l’armamentario di Brunetta fatto di demonizzazione della PA. Occorre un nuovo patto tra pubblico e privato. Per questo il PD presenta un codice di responsabilità nell’assunzione degli incarichi basato su alcuni punti fermi: la buona politica deve ispirare la PA; “nomi inospettabili” che facciano davvero vedere la differenza dalla cricca; lotta alla corruzione principale battaglia da affrontare”.

A.Dra

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