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Imprese edili, ecco le nuove regole

Approvata alla Camera la legge che disciplina l’attività di costruttore. Ghizzoni e Miglioli: “Favorire concorrenza leale e qualità del prodotto”. La Camera dei Deputati ha approvato con un’ampia maggioranza il testo unificato di diverse proposte di legge relative alla “Disciplina dell’attività di costruttore edile e delle attività professionali di completamento e finitura edilizia”. Una delle proposte di legge porta la firma, tra gli altri, degli onorevoli Ivano Miglioli e Manuela Ghizzoni. Ecco di seguito la loro dichiarazione congiunta.

«Le proposte su questa materia sono partite dalle associazioni di categoria, in particolare CNA e Confartigianato. Nella Commissione Ambiente e Lavori Pubblici vi è stato un confronto unitario che ha portato ad un testo condiviso. Come sempre, quando la maggioranza non opera con forzature o a colpi di forbici, il Partito democratico da il suo decisivo contributo.

Si è inteso fornire una disciplina ad attività di un settore privo di regole per l’accesso e per svolgere l’attività imprenditoriale, con l’obiettivo che chi l’avvia e la svolge in edilizia abbia le competenze necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori e degli utenti.

Anche se la fase è drasticamente cambiata rispetto a quando è iniziata la discussione (allora forte espansione urbanistica ed edilizia, ora mercato in crisi), questo non cambia l’esigenza di intervenire in un settore privo di regole, in cui si è parlato anche di “autonomi per finta”, in cui più che in altri settori si manifestano concorrenza sleale, evasione fiscale, evasione contributiva, non rispetto delle normative, lavoro nero, infortuni sul lavoro, con rischi anche per gli utenti, i consumatori in riferimento alla qualità del prodotto. Settore preso di mira, per le loro infiltrazioni, dalle organizzazioni criminali mafiose.

La crisi economica provoca ancora più difficoltà per le aziende sane, che cercano di operare con professionalità, competenza, qualità e rispetto delle regole (a partire dal pagamento delle tasse e dei contributi per i loro dipendenti e dal rispetto delle misure per la sicurezza sul lavoro).

La legge si pone l’obiettivo di favorire la concorrenza leale, la qualità de prodotto, la crescita professionale delle imprese e di arginare i fenomeni degenerativi del settore. Prevede quindi la figura di un responsabile tecnico, che abbia requisiti di professionalità e moralità, in ogni impresa. Le imprese, da parte loro, devono offrire requisiti di onorabilità e di capacità organizzativa e garantire interventi sul versante della formazione. Previsti anche sistemi premianti e sanzioni, mettendo in capo alle Camere di commercio compiti di verifica e controllo. Ci auguriamo che il Senato esamini in tempi brevi il testo approvato dalla Camera, per dare queste regole al settore, cosa tentata ma non riuscita nelle ultime legislature».