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Processo breve, blitz di Pdl e Lega Bagarre in Aula. Il Pd: "Vergogna"

La maggioranza chiede e ottiene di invertire l’ordine del giorno per dare un via libera immediato alla legge che sta a cuore al premier. Insorge l’opposizione. Franceschini: “Approfittano della tragedia di Lampedusa per coprire questo fatto gravissimo. Liberano i criminali”. Alle 18 sit in con Bersani davanti alla Camera. Alfano: “Indignazione programmata”. Blitz della maggioranza sul processo breve. Pdl e Lega hanno chiesto e ottenuto l’inversione dell’ordine del giorno dell’Assemblea scavalcando quindi la discussione sulla legge comunitaria e accelerando sulla legge che sta a cuore 1 al premier Berlusconi. Grida di “vergogna, vergogna” dai banchi dell’opposizione che valuta ogni forma possibile di ostruzionismo. Non a caso dai banchi del Pd è partita la richiesta a Fini di evitare il contingentamento dei tempi. Che Mossami Donandi dell’Idv circostanzia così: “C’è la possibilità su ogni emendamento di fare intervenire per 30 secondi metà dei deputati di ciascun gruppo in dissenso dal gruppo stesso”.

IL COMMENTO DI EZIO MAURO 2

Durissimo l’intervento del capogruppo democratico Dario Franceschini: “Questa è l’ultima delle vergogne, se non avete la forza morale di fermarvi, almeno provate vergogna per un’altra pagina nera della Repubblica”. “Vogliono – dice Franceschini – approfittare della tragedia di Lampedusa per coprire questo fatto gravissimo”. Poi si rivolge a Umberto Bossi e alla Lega. “Cosa andate a dire ai popoli padani – chiede ironico il capogruppo Pd – a cui avete promesso la sicurezza? Andrete a
dire che volete liberare i criminali? Il processo breve ha come unico scopo di fermare il processo Mills del presidente del Consiglio, ma le conseguenze immediate saranno che migliaia di processi rischiano la prescrizione e saranno liberati anche imputati di rapina o violenza sessuale. Ma di fronte al presidente del Consiglio le rapine e le violenze non contano e vi comportate da servitori fedeli”. E di vergogna parla in Aula anche Pierferdinando Casini: “E’ un provvedimento per placare le ossessioni giudiziarie del presidente del Consiglio. E’ una vergogna”.

E il Pd indice subito, per le 18, un sit in davanti alla Camera. Una scelta dettata dalla gravità che i democratici attribuiscono alla situazione tanto che alla protesta parteciperà il segretario Pierluigi Bersani e l’intero gruppo dirigente del partito. “Questo è il governo della menzogna – attacca il segretario del pd Pier Luigi Bersani – Abbiamo capito stamattina a cosa serve il viaggio di Berlusconi a lampedusa: serve a togliere i riflettori da qua, dove per salvare una sola persona si buttano a mare centinaia di processi”.

Dal Guardasigilli Angelino Alfano, arriva la replica del governo: “Quella dell’opposizione sull’inversione dell’odg è un’indignazione programmata perché se non lo avessimo fatto ci sarebbe stata la legge comunitaria con la responsabilità civile dei magistrati e avrebbero protestato comunque”.

La discussione generale sul provvedimento era già iniziata, ma era scontato che il voto degli emendamenti sarebbe slittato alla prossima settimana. La maggioranza però avrebbe deciso di anticipare il voto sul testo che accorcia i tempi di prescrizione. Intanto i deputati dell’opposizione hanno abbandonato la riunione del Comitato dei Nove della Commissione Giustizia per protesta contro la decisione della maggioranza di “strozzare i tempi del dibattito sul testo per la “prescrizione breve”.

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Processo breve, blitz del Pdl. Bagarre in aula

Blitz della maggioranza alla camera dei Deputati sul processo breve. Il Pdl ha chiesto l’inversione dell’ordine dei lavori alla Camera per portare già oggi all’esame dell’Aula il provvedimento sul processo breve e il Pd ha protestato, parlando di «pagina nera per la storia della Repubblica». Ma l’Aula ha votato sì alla richiesta di Pdl e Lega. Le opposizioni hanno votato contro. Il sì alla richiesta di inversione dell’ordine del giorno è passato per 15 voti di scarto. Slitta quindi l’esame, previsto oggi, della legge Comunitaria nella quale è stato inserito il contestato emendamento che amplia la responsabilità civile dei magistrati. Norma che proprio in queste ore è oggetto di ‘ripensamenti’ che potrebbero portare ad una riformulazione del testo, e sulla quale il Csm si prepara ad intervenire con un parere decisamente critico.

È stato Simone Baldelli, Pdl, in apertura di seduta a chiedere l’inversione dell’ordine del giorno. Subito dopo, ha preso la parola il capogruppo Pd Dario Franceschini, lamentando la violazione dell’articolo del regolamento della Camera che riserva all’opposizione uno spazio dei lavori dell’Aula per le proprie proposte di legge. «Vergognatevi», ha detto il capogruppo Pd. «La proposta del Pdl su cui esprimiamo parere contrario è un’altra pagina inedita di violenza parlamentare e abuso della maggioranza», ha continuato Franceschini denunciando la richiesta del Pdl. «Voi- attacca- volete fare subito, perchè volete questo provvedimento vergognoso che ha l’unica motivazione di fermare il processo Mills» di Silvio Berlusconi. Per l’ex segretario democratico «questo provvedimento ha come conseguenza immediata la prescrizione per migliaia di processi: un imputato di violenza carnale, se incensurato- dice- avrà la prescrizione breve grazie alla vostra norma». Poi, si rivolge al ministro Bossi, seduto in Aula, e con toni alti accompagnati dalle proteste dei deputati di maggioranza, dice: «Cosa andrete a dire ai popoli padani a cui parlate di sicurezza? Che quando riguarda il presidente del Consiglio non contano violenze e rapine? Siete pronti, come dei servitori fedeli, a votare a favore del presidente del Consiglio». Franceschini, poi, conclude: «Oggi il presidente del Consiglio è corso a Lampedusa con a seguito giornalisti e tv: quella visita non è per aiutare la popolazione, ma perchè volete coprire il processo breve, è l’ultima delle vergogne. Almeno provate vergogna per un’altra pagina nera nella storia della Repubblica». La risposta dai banchi della maggioranza è stata: «Buffoni, buffoni!».

Gianfranco Fini replica al Pd che denuncia che non si può invertire l’ordine del giorno dei lavori dell’assemblea se questo pregiudica l’esame di un provvedimento in quota opposizione. Prendendo la parola in aula dopo la richiesta del Pdl di accelerare sul processo breve con dentro la prescrizione breve, il presidente della Camera spiega che ci sono deliberazioni della Giunta del regolamento che fin dal 1998 precisano che le richieste di inversione di ordine del giorno, così come le richieste di rinvio in commissione di un ddl, «non incidono» sul provvedimento in discussione ma sulla «procedura» dell’esame. La decisione di far votare l’aula, aggiunge Fini, «spetta al presidente della Camera che chiama l’assemblea a pronunciarsi». Le richieste di inversione dell’odg, quindi, «non possono essere contestate» e non sono «connesse ad alcuna conseguenza definitiva sul merito». A Erminio Quartiani (Pd), che interviene anche dopo le parole di Fini, la terza Carica dello Stato replica: «Io non ho il potere di verificare ciò che è più opportuno» sul merito di un ddl «ma solo di far mettere in votazione» le richieste di invertire l’ordine dei lavori.

L’Unità 30.03.11