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Ucciso Vittorio Arrigoni, attivista pacifista italiano a Gaza City

Il PD lo ricorda con le parole che erano diventate il simbolo del suo agire: “restiamo umani”. Bersani: “Esprimo anche a nome del Partito Democratico la vicinanza alla famiglia di Vittorio Arrigoni e il rispetto per l’impegno che questo giovane italiano aveva assunto per portare aiuto da volontario in una regione così difficile”. Vittorio Arrigoni aveva 36 anni, da anni era impegnato in operazioni di pace e di soccorso. Un cooperante, un ragazzo semplice, pieno di idee strane. Come quella di far smettere le guerre.
Era un attivista per i diritti umani dell’International Solidarity Movement e nella giornata del 14 aprile è stato rapito da un gruppo salafita. È stato ritrovato in una casa abbandonata a Gaza City poco dopo il rapimento. I sequestratori chiedevano al governo di Hamas di liberare alcuni detenuti entro 30 ore ma non hanno rispettato la scadenza e stanotte è stato ritrovato impiccato in una casa abbandonata di Gaza City.
I rapitori lo ritenevano un infiltrato dei servizi segreti occidentali che raccoglieva informazioni sul loro conto. E’ l’ipotesi che avanza il sito israeliano di intelligence Debka, spiegando che per questo, il gruppo salafita al-Tahwir al-Jihad lo ha interrogato per estorcergli una confessione, prima di ucciderlo. Sarebbe stata una telefonata anonima alla polizia di Hamas poco dopo la mezzanotte a indicare il luogo in cui l’uomo si trovava prigioniero. Quando la polizia è arrivata sul posto, tuttavia, Arrigoni era già stato ucciso.

Vittorio Arrigoni scriveva le sue cronache da Gaza sul suo blog, Guerrillia Radio. L’ultimo post è del 13 aprile, poco prima di essere rapito: “4 lavoratori sono morti ieri notte per via del crollo di uno dei tunnel scavati dai palestinesi sotto il confine di Rafah. Tramite i tunnel passano tutti i beni necessari che hanno permesso la sopravvivenza della popolazione di Gaza strangolata da 4 anni dal criminale assedio israeliano. Dai tunnel riescono a entrare nella Striscia beni principali quali alimenti, cemento, bestiame”.
L’International Solidarity Movement (Ism), il gruppo cui faceva parte Arrigoni, si è detto “scioccato e profondamente rattristato per l’uccisione del nostro amico e collega”. Il sito web dell’organizzazione mostra in apertura la foto del 36enne pacifista che dal 2008 viveva a Gaza e nella breve dichiarazione si legge che “Vik è stato un attivista ispiratore e anima generosa. Per favore, tenete nei vostri pensieri la sua famiglia e i suoi amici”.

”L’assassinio di Vittorio Arrigoni suscita turbamento e repulsione nelle coscienze civili. Questo atto terroristico dimostra quanto sia importante che la comunità internazionale lavori con determinazione e unità alla soluzione negoziale del conflitto che da anni insanguina quella terra”. Lo ha dichiarato il segretario del PD, Pier Luigi Bersani aggiungendo “esprimo anche a nome del Partito Democratico la vicinanza alla famiglia di Vittorio Arrigoni e il rispetto per l’impegno che questo giovane italiano aveva assunto per portare aiuto da volontario in una regione cos� difficile”.

“Provo sgomento e angoscia per la barbara uccisione del giovane Vittorio Arrigoni. Mi stringo commossa al grande dolore della sua famiglia e di tutti i suoi tanti amici. Nessun sacrificio è mai vano tanto più quando si traduce, come nel caso di Vittorio, in una testimonianza di solidarietà, di ricerca della giustizia e della pace, di rifiuto della violenza e dell’arbitrio.
La sua tragica morte consegna all’Italia e a tutta la comunità internazionale la responsabilità di raddoppiare l’impegno per una soluzione politica che metta fine al conflitto tra israeliani e palestinesi”. Così Rosy Bindi, Vicepresidente della Camera e Presidente dell’Assemblea nazionale del PD.

“La notizia dell’assassinio di Vittorio Arrigoni, il cooperante italiano rapito ieri a Gaza, lascia sgomenti”. Così il vice presidente del Senato, Vannino Chiti, sulla morte del volontario italiano ucciso “Quanto accaduto – prosegue Chiti – è un atto di inaudita crudeltà, una barbarie compiuta contro un giovane impegnato in attività di pace e di soccorso alla popolazione di Gaza. Alla sua famiglia desidero esprimere il mio piu’ sincero cordoglio”.

Francesco Ferrante, senatore Pd, dichiara: “Nel drammatico e infinito conflitto mediorientale Vittorio Arrigoni aveva scelto di stare da una parte, quella dei palestinesi della striscia di Gaza. Si è impegnato in questa lotta con la sua presenza fisica non violenta e la voglia di raccontare cosa vedevano i suoi occhi. Oggi Arrigoni è rimasto vittima di una violenza assurda e da tempo fuori controllo. La sua vita e il suo tragico epilogo dovrebbero essere da insegnamento a tutta la comunità internazionale per trovare finalmente la soluzione di pace per israeliani e palestinesi, e per quei territori da troppo tempo teatro di sangue e violenze”.

“L’atroce uccisione di Vittorio Arrigoni riempie di tristezza profonda. Scompare uno dei tantissimi civili – cooperanti e volontari – impegnati a costruire convivenza sui fronti più caldi del pianeta, persone che troppo spesso conquistano le prime pagine dei giornali quando è ormai troppo tardi”. E’ quanto dichiara Andrea Sarubbi, deputato del PD.
“Vittorio non strapperà applausi nei discorsi ufficiali – come accade giustamente ai nostri militari caduti – non avrà funerali di Stato, non verrà chiamato eroe e, probabilmente, non avrà neppure una strada che porti il suo nome. Eppure, sulla sua pelle ha provato sino alla fine il dolore delle ferite inferte dalla violazione della pace e della dignità dei popoli nel mondo. Questa fine dolorosa e insensata aiuti la politica ad occuparsi con maggiore attenzione delle migliaia di italiani senza stellette che ogni giorno lavorano, nel silenzio generale e spesso in solitudine, per costruire un mondo davvero migliore. Queste donne e questi uomini sono l’avanguardia disarmata delle nostre missioni di pace: il loro impegno quotidiano andrebbe sempre sostenuto con profonda convinzione e mezzi adeguati, indipendentemente dal colore politico dei governi in carica”.

2L’uccisione di Vittorio Arrigoni mi ha sconvolto per la viltà e per la crudeltà ai danni di un cooperante che da tempo raccontava senza filtri la situazione in quella regione. Esprimo cordoglio e vicinanza alla famiglia e a tutti gli amici cooperanti”.
Ivan Scalfarotto, vicepresidente del Partito Democratico esprime cordoglio per la morte di Vittorio Arrigoni, cooperante e blogger ucciso nella striscia di Gaza. “L’operato di cooperanti come ‘Utopia’ – il soprannome di Arrigoni – è non solo nobilissimo, ma importante perchè unisce all’impegno personale accanto a popolazioni che quotidianamente sopravvivono in condizioni difficilissime, la volontà di raccontare la situazione reale in quei territori e di fronte ai continui attacchi e minacce non si può rimanere a guardare. Spero che al cordoglio e al dolore che oggi ci trova uniti, si possano far seguire gesti concreti per garantire la sicurezza dei tanti cooperanti che senza risparmio si prodigano in un aiuto effettivo e in una cronaca che va oltre quella ufficiale”.

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