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Insegnanti precari, la doppia morale della Lega

Bastico e Ghizzoni: “Non si capisce come si possa tagliare il ramo sul quale i precari siedono e al contempo presentarsi come vessilliferi dei loro diritti”. La sen. Mariangela Bastico e l’on. Manuela Ghizzoni replicano alle dichiarazioni del sen. Pittoni della Lega fatte durante l’assemblea dei precari al Muratori. Ecco la loro nota. «Proprio non riusciamo a capire la logica del senatore leghista Pittoni. Il parlamentare leghista viene a Modena a raccontare ai precari della scuola che la Gelmini “si sta battendo per stabilizzarli”. Noi ci chiediamo: come è possibile dare loro una reale opportunità di inserimento in ruolo se nel prossimo anno scolastico dovranno essere cancellate altre 19 mila 400 cattedre nella scuola (a Modena nello gli organici dovranno calare di 121 unità)? Qualcuno evidentemente non ha spiegato a Pittoni che il semplice turn over sul pensionamento non risolve il problema.
Viene da chiedersi l’origine di questo improvviso interesse di Pittoni e della Lega per le sorti dei precari. Dov’era il suddetto senatore nel luglio del 2008 quando si convertì in legge il decreto 112 che sancì la cancellazione di 87 mila posti di docenti dagli organici della scuola di Stato? Perché non si levò dai banchi della Lega o del Pdl alcun grido di allarme sugli effetti di questi tagli per la carriera degli insegnanti precari?
Insomma davvero non si capisce come si possa tagliare il ramo sul quale i precari siedono e al contempo presentarsi come vessilliferi dei loro diritti. Ovvero come si possa dire tutto e il contrario di tutto. Ancora una volta si applica una doppia morale.
E’ evidente che la vera e unica soluzione al problema del precariato (problema per i professionisti che vivono in condizioni di incertezza ma anche per il livello di apprendimento degli studenti a causa della discontinuità didattica) è quella di attuare un piano straordinario di immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti. Il che richiederebbe ovviamente la cancellazione dell’ultima tranche di tagli imposta dal decreto 112. Tutto il resto sono chiacchiere»