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"Arriva la stangata d’estate Tremonti cerca 8 miliardi", di Bianca Di Giovanni

Entro l’estate servono 8 miliardi per spese incomprimibili. Ma intanto si «regala» a imprese e famiglie un nuovo piano casa, opere pubbliche meno trasparenti, l’«occupazione» di arenili e coste. Da via Venti Settembre arriva la verità: serviranno 8 miliardi a giugno per le «spese incomprimibili». Fonti governative ripetono che «non è una manovra». Ma se ci sono spese non rinviabili e mancano i fondi, è chiaro che il deficit è in rialzo. Se poi si troveranno, significa che si farà appunto una manovra di correzione (non si chiama in un altro modo) per rispettare l’obiettivo del deficit al 3,9% del Pil concordato con l’Europa. Il rientro sarà anche pesante, vista la cifra da reperire a metà anno. Tant’è che per una volta Silvio Berlusconi non usa infingimenti, e ammette: «Non si può abbassare la pressione fiscale».
Per ora, però, il rigorismo di Giulio Tremonti può attendere. Prima delle elezioni, con Milano pericolosamente in bilico, e le imprese sul piede di guerra, meglio parlare di sviluppo. È previsto per oggi il varo del decreto su cui il superministro ha dovuto cedere parecchio alle pressioni del premier e della Confindustria.
Da cui anche ieri sono arrivate «frustate» all’esecutivo. Emma Marcegaglia chiede «fatti» sul fronte della sburocratizzazione e della semplificazione. Tremonti esegue a modo suo. Dalle «bozze» circolate ieri emerge una totale deregulation soprattutto sul fronte ambientale. Arriva un«diritto di superficie» di 90 anni per coste e litorali fermo restando il diritto «libero e gratuito» di accesso e raggiugimento della battigia, anche ai fini di balneazione. Tale diritto viene esteso anche a eventuali costruzioni. Sarebbe questo il piano turismo da tempo annunciato. Il «nuovo» piano casa, che rispolvera la possibilità di aumentare le cubature del 20% (il 10% per edifici non destinati ad uso abitativo), impone alle Regioni il termine di 60 giorni per recepire la norma, che entrerà in vigore dopo 120 giorni anche senza il recepimento degli enti decentrati. Le nuove leggi potranno prevedere «anche
interventi di demolizione e ricostruzione: il riconoscimento di una volumetria aggiuntiva come misura premiale; la delocalizzazione delle volumetrie in area o aree diverse; l’ammissibilità di modifiche di destinazione d’uso (insomma, anarchia più assoluta, ndr), purché siano tra loro compatibili o complementari; le modifiche della sagoma necessarie per l’armonizzazione architettonica con gli organismi edilizi esistenti». Per finire «in bellezza» (si fa per
dire), c’è anche l’innalzamento della soglia per gli appalti senza gara nei lavori pubblici, che passa da opere per 500mila euro a un milione.
FISCO
Sul fronte fiscale si ripescano parecchie idee avviate dal governo Prodi e inspiegabilmente bloccate con il
cambio di maggioranza. Ci sarà un credito d’imposta per le nuove assunzioni al Sud sarà pari a 300 euro al mese per ogni lavoratore assunto. I lavoratori dovranno essere assunti a tempo indeterminato entro i 12 mesi successivi l’approvazione del decreto. La misura potrebbe essere n segnale rivolto al gruppo dei responsabili, che oggi potrebbero ottenere nuove poltrone nell’esecutivo.
Altra mossa preelettorale è la stabilizzazione di 65mila precari della scuola, tra Ata e insegnanti. Un capitolo è dedicato almondo del credito. Oltre alla rinegoziazione dei mutui-casa fino a 150mila euro, si propone di aumentare i poteri di Bankitalia, che potrà vietare la distribuzione di dividendi, rimuovere banchieri se ritenuti inadeguati, limitare i bonus. Infine «per le banche che beneficiano di eccezionali interventi di sostegno pubblico la banca d’italia può inoltre fissare limiti alla remunerazione complessiva degli esponenti aziendali».
Sul tavolo del consiglio di oggi arriverà anche il decreto sugli incentivi alle rinnovabili. Un testo
condiviso da PaoloRomani e Stefania Prestigiacomo, che hanno ridisegnato il meccanismo di erogazione degli aiuti pubblici.

L’Unità 05.05.11