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Rivara, il doppio gioco della Lega e del Pdl

Rinviato a dopo le elezioni il voto sulle mozioni alla Camera. Ghizzoni e Miglioli attaccano: “Hanno scelto di non scegliere”. Ieri si sono concluse le audizioni alla commissione Ambiente della Camera sul progetto di stoccaggio gas a Rivara. Davanti ai componenti della commissione sono sfilati i privati che hanno presentato il progetto, la Provincia di Modena, la Regione Emilia-Romagna, infine i comitati dei cittadini. Da parte delle istituzioni e dei cittadini è stato ribadito il “no” al progetto, non per motivi ideologici ma sulla base di valutazioni tecniche che mettono in evidenza rischi per la popolazione e per l’ambiente. Ecco, in proposito, un commento degli on. Manuela Ghizzoni e Ivano Miglioli del Pd.

«Ancora una volta Lega e Pdl hanno scelto di non scegliere. Non vogliono e non possono assumersi la responsabilità di prendere una posizione chiara sul deposito di stoccaggio prima delle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio. E questo perché sono divisi, su questa come su mille altre questioni: Giovanardi propugna con entusiasmo il progetto; la Lega dichiara a parole di non volerlo; la Bertolini tace. Noi del Pd abbiamo detto chiaro e tondo come la pensiamo e abbiamo presentato una mozione che avremmo voluto votare prima della sospensione dei lavori della Camera, così come avremmo volentieri discusso le mozioni di Lega e Pdl. Ma ci è stato impedito con motivi pretestuosi. E’ stato proprio il presidente della commissione Ambiente della Camera, il leghista Alessandri, a decidere di far slittare discussione e voto a dopo le elezioni, con la scusa che non c’erano i tempi. E’ una balla. Si sarebbe potuto fare oggi in mattinata, o nel pomeriggio o domani. Ma è chiaro che la maggioranza di governo ormai è incartata su tutto, dalla Libia a Tremonti, dal nucleare al deposito di gas di Rivara. E nonostante le rassicuranti dichiarazioni di Manfredini, evidentemente poco informato, la Lega continua a fare il doppio gioco, come il Pdl: a Modena strilla contro il deposito di gas, a Roma diventa improvvisamente afona e china il capo obbediente. Con tanti saluti al federalismo e all’autonomia dei territori».