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Amministrative 2011, il pacchetto di mischia del PD alla spinta finale

Bersani: dai territori un segnale chiaro per il cambiamento: “il governo non ha più la fiducia degli italiani”. Dopo il voto Conferenza Nazionale PD sul lavoro. Anche grazie al voto amministrativo di domenica e lunedì, sul teatrino messo in piedi dal premier può cominciare a calare il sipario. Questo è il giudizio del segretario del PD, Pier Luigi Bersani, in un’intervista a “Porta a Porta”, sulle prossime mosse di Berlusconi e il rimpasto di governo.

”Il governo faccia quel che vuole, chieda la fiducia, presenti una relazione, tanto qui siamo in presenza di un ribaltone, è il teatrino della vecchia politica”. Ma se da un lato è evidente che il governo sta in piedi perché “in Parlamento rubacchia un voto qui e là”, l’esito delle urne potrebbe dimostrare che “ha perso la fiducia degli italiani”.

Le elezioni. Io sono fiducioso, ha detto Bersani, in un risultato positivo nelle diverse città e province dove si vota. In particolare, andremo bene a Torino e a Bologna. Ma sono sicuro che ci saranno risultati positivi anche a Milano e Napoli. A Napoli abbiamo un candidato, il prefetto Morcone, che è la persona giusta per affrontare l’emergenza, dare efficienza all’amministrazione e garantire la legalità. A Milano il candidato del centrosinistra può dare una prospettiva diversa a una città malamente amministrata dalla Moratti.
Prima il lavoro. “Bisogna combattere la precarietà del lavoro (un’ora di stabile stabile deve costare meno di un’ora di lavoro precario)”. Per questo dopo le amministrative il Pd promuoverà una grande conferenza nazionale sul lavoro: “Abbiamo delle proposte concrete, non sono miracoli, ma possono far fare un passo avanti nella drammatica situazione del precariato – ha spiegato il segretario del Pd -. Per noi questo è un tema prioritario perchè nella precarietà c’è anche il rischio crescente di perdere una delle caratteristiche italiane: la professionalità che si preserva solo nella stabilità. Di questo siamo pronti a discutere con tutti quelli che saranno interessati perchè per il Pd il lavoro è un segno distintivo”. Sono importanti anche i gesti simbolici così il Partito Democratico istituirà due borse di studio intitolate a D’Antona e Tarantelli. “Oggi è la Giornata della memoria delle vittime del terrorismo – ha ricordato Bersani – ed è dedicata in particolare ai magistrati, il nostro dipartimento economia e lavoro guidato da Stefano Fassina ha pensato di legare questa giornata e il tema del lavoro intitolando due borse di studio a D’Antona e Tarantelli”.
La politica di Tremonti. E’ Inadeguata e sbagliata , cos’è “il DL Sviluppo? Cinquanta pagine di aspirina e un po’ di demagogia”. Bisogna pensare alla crescita e al lavoro. Bisogna fare almeno una riforma fiscale per alleggerire produttori, lavoratori e famiglie e spostare il peso su rendite finanziarie e evasione fiscale, bisogna fare le liberalizzazioni, bisogna fare, sia pure nell’ambito delle risorse disponibili, gli investimenti per dare lavoro.
Tremonti successore di Berlusconi? Sono la stessa cosa. Ma c’è da dire che “in nessun Paese democratico si ragionerebbe di designazione alla successione, dobbiamo tornare a una democrazia che funzioni. La verità è che nel centrodestra si è prossimi alla rissa in vista della fine di Berlusconi. Ma finché c’è lui, nessun altro gli succederà. Ci sarà sempre lui, magari con una maschera davanti”.
La futura leadership del centrosinistra. Il prossimo candidato premier del centrosinistra? “Io ci sono, in base allo statuto e anche personalmente”, risponde alla domanda postagli a Porta a Porta Pier Luigi Bersani, precisando però che “siccome parliamo di un progetto, voglio discutere con gli altri e non metto me stesso davanti a una nuova soluzione di governo”. Quanto allo schieramento, il leader del Pd rilancia l’idea di una vasta alleanza per avviare un’opera ricostruttiva del paese e superare il berlusconismo: “Al Pd – dice – tocca presentare un progetto di governo per il Paese fondato su una decina di riforme sociali e democratiche e chiedere la disponibilità delle forze del centrosinistra e anche del centro per un’opera di ricostruzione che servirà dopo Berlusconi. Se qualcuno non ci sta dica che altro fare”.

Rispetto al monito sulla «credibilità» della sinistra arrivato da Giorgio Napolitano nel corso di un convegno su Antonio Giolitti, Bersani si dice “d’accordissimo col capo dello Stato: se non riuscissi a proporre un’alternativa credibile mi riposerei». D’altra parte, osserva il segretario democratico, “noi non siamo avventizi, senza Prodi l’Italia non sarebbe entrata nell’euro nell’euro e Napolitano stesso è la testimonianza che la sinistra esprime personalità di straordinario rilievo per la vita del Paese”.

Dibattito interno. Porta a Porta ha chiesto a Bersani di rispondere alla verifica chiesta da Veltroni (in realtà Veltroni ha chiesto una discussione non una verifica). Risposta: “Noi non facciamo verifiche ma discussioni in cui ognuno dice quello che vuole: li mio compito è di impedire che le discussioni finiscano sulla punta delle nostre scarpe, ma interessino gli italiani. Su questo credo che anche Veltroni sia d’accordo”. Ieri, sulle agenzie di stampa è venuta la conferma che le parole usate da Bersani “sono le stesse usate da Veltroni nella sua intervista”.

Un’Opa di Vendola sul PD? “Non è verosimile e mi pare un compito francamente impegnativo. Con Vendola vogliamo dialogare in una logica di governo, ma non rifaremo l’esperienza dell’Unione. La prossima volta il patto di governo sarà serio”.

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