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"Tremonti nel mirino Pdl: manovra da psichiatra", da www.unita.it

Scontro a quattro giorni dal varo del decreto da 43 miliardi mld, al Cdm di giovedì. Le bozze della manovra di Giulio Tremonti «andrebbero analizzate da uno psichiatra» e dimostrano che il ministro dell’Economia vuole solo «trovare il modo di far saltare banco e governo».

È il durissimo attacco che Guido Crosetto, sottosegretario alla Difesa, lancia all’indirizzo del titolare di via XX settembre, in cui il deputato del Pdl -si dice «stufo» di «sentire pontificare una persona che predica benissimo e razzola malissimo» visto che «l’unico ministero che non ha subito tagli alla spesa corrente, ma anzi l’ha aumentata, è il suo!».

«Le bozze che sono filtrate sulla manovra – dice il sottosegretario che, fino a tre anni, era responsabile economico di Forza Italia -, più che connotate dal punto di vista economico, finanziario e di bilancio andrebbero analizzate da uno psichiatra. E evidente che il ministro dell’Economia vuole trovare esclusivamente il modo di far saltare banco e governo.

In questi tre anni ha fatto di tutto per tenere in vita il malato Paese, ma l’ha fatto tenendolo in coma farmacologico. Ha dimostrato di non volere andare nel dettaglio della spesa pubblica, ma di preferire tagli senza razionalità. Non ha capito che l’economia reale andava aiutata ed anzi l’ha bloccata con regole di oppressione fiscale uniche al mondo che hanno distrutto lo statuto del contribuente».

Crosetto imputa a Tremonti anche altro: «Ha promesso un aiuto alla piccola e media impresa – sottolinea il deputato del Pdl, da sempre molto in sintonia con le idee economiche dell’ex ministro Antonio Martino -, ma in realtà ha flirtato con le grandi banche ed i grandi gruppi. Visto che è una persona di cultura ed intelligenza non comune, lo dimostri proponendo un progetto serio per il Paese al consiglio dei ministri ed alle Camere».

Ma, avverte il sottosegretario, nel farlo «sia aperto ai miglioramenti» perchè «lui non è il depositario del verbo e della verità; e non sono più i tempi nei quali il governo potrà permettersi di approvare in Consiglio una cartellina vuota che verrà riempita in seguito a via XX settembre, da un uomo solo e dai suoi pretoriani».

Insomma, aggiunge, «non è più il momento di tacere per rispetto anche perchè mi sono stufato di sentire pontificare una persona che predica benissimo e razzola malissimo: l’unico ministero che non ha subito tagli alla spesa corrente, ma anzi l’ha aumentata, è il suo! Il ministero nei quali i dirigenti sono più pagati è il suo!».

Infine, un’ultima stoccata sui tagli alla politica: «Se adesso l’ultima crociata di Tremonti, sullo stile di De Magistris, è quella di lanciarsi contro i privilegi – attacca Crosetto -, gli ricordo che ci sono privilegi ben maggiori delle auto blu e degli aerei di Stato che, tra l’altro, se vengono utilizzati nell’interesse del Paese non sono privilegi. Parlo, ad esempio, dei privilegi di poter disporre di migliaia di nomine all’interno dello Stato o altre cose meno evidenti sulle quali il Tesoro non ha mai coinvolti nessuno».

IL PD: IL GOVERNO NON ESISTE PIU’
«Il governo non esiste più, lacerato da continui duelli rusticani, che ne paralizzano l’azione e ne azzerano la già inesistente credibilità e crea danni a tutto il paese, soprattutto al Sud».

Così il parlamentare del Pd Alberto Losacco ha commentato le «offerte di collaborazione» del presidente del Consiglio anche alla luce delle parole del sottosegretario Guido Crosetto che ha definito «da psichiatra» la manovra del ministro Tremonti. «È una fotografia sconsolante – prosegue Losacco – un insieme raccogliticcio tenuto insieme solo da prebende che rende ancora più ridicole le aperture di Berlusconi. Il governo non è credibile. È ridotto ad una patetica rappresentazione allegorica». «Se in grado – conclude il parlamentare Pd – faccia le riforme altrimenti se ne vada a casa, il tempo dei trucchi e delle menzogne è finito».

BINDI: NUOVA CREPA NEL PDL
«Un pesante avviso a Tremonti che non può essere minimizzato. Le parole di Crosetto vanificano le finte aperture del Premier e rivelano la nuova profonda crepa nel Pdl, con una seria ipoteca sull’efficacia e l’equità della manovra». È quanto afferma in una nota la presidente dell’assemblea nazionale del Pd, Rosy Bindi, osservando che «questo esecutivo traballante, rissoso, percorso dai veleni della P4, bloccato dai ricatti della Lega, incapace di affrontare i problemi del paese, dimostra ogni giorno di più di non avere la credibilità necessaria per affrontare le sfide difficili che abbiamo di fronte. A cosa servono i voti di fiducia in Parlamento se poi non sono è in grado di governare bene il paese?», si chiede Bindi, secondo cui «prima se ne vanno e meglio è per tutti».

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“Silvio: «Riforma fiscale, appello a opposizioni», da www.unita.it

“Media scatentati contro di noi”. Berlusconi torna a farsi sentire con un messaggio ai “Promotori della Libertà e vede tutti i media avversi (il che fa immaginare che non guardi il Tg1, il Tg2, i tg Mediaset, che non sono poca cosa, non sfogli il Giornale, Libero…). «Il governo e la maggioranza sono più forti e più coesi – rivendica il premier – Il merito è di tutti noi e anche vostro, cari amici, che anche in questo clima avvelenato, in questo clima in cui i media si sono scatenati – i giornali, le radio e le televisioni – contro di noi, voi avete sempre tenuto alta la nostra bandiera, che è la bandiera della verità, la bandiera della libertà». Off records, ieri alla festa per il matrimonio del ministro Mara Carfagna avrebbe intanto detto che vuol convincere la Lega a votare il decreto per portare in altre regioni i rifiuti napoletani quando Bossi e leghisti hanno già detto chiaramente il loro no.

Nel messaggio il presidente del Consiglio promette: «Il Governo chiederà al Parlamento la delega per la riforma fiscale prima della pausa estiva, in modo da rendere operativa questa riforma, che è voluta da tutti gli italiani, perché‚ bisogna spazzare via quel ginepraio di leggi fiscali che si sono succedute in quarant’anni dal 1970 ad oggi e che sono diventate veramente incomprensibili e controproducenti. Questa riforma si dovrebbe realizzare ed andare in vigore entro 18 mesi da oggi e cioé entro il termine naturale di questa legislatura». Poi un invito «all’opposizione, che da mesi chiede le mie dimissioni, un invito ad operare insieme a noi. Un invito – conclude – rivolto con forte spirito costruttivo».

Quanto alla manovra economica, Berlusconi ne annuncia per questa settimana il varo: «Già da ora grazie alle ricognizioni che abbiamo compiuto con molto scrupolo nei mesi scorsi sui vari capitoli di spesa, sappiamo come dobbiamo intervenire per fare in modo che la manovra e la successiva riforma tributaria non provochino dei buchi di bilancio».

L’ECONOMIA INTERNAZIONALE
Il presidente del Consiglio deve ammettere che «la crisi economica, che è una crisi globale, non è ancora finita, la speculazione internazionale è sempre pronta a colpire le prossime prede, cioè quei Paesi che mostrassero segni di debolezza». Aggiungendo: «L’attacco sarebbe sui titoli pubblici degli Stati e se si dovessero riscontrare dei segni di cedimento del bilancio pubblico, la speculazione internazionale sarebbe pronta ad approfittarne sottoscrivendo dei titoli del debito pubblico dei vari Paesi ma chiedendo degli alti, altissimi interessi». Quindi, per il premier, «noi, anche e soprattutto per questo, dobbiamo proseguire nella nostra politica di prudenza e di rigore, nella politica che abbiamo seguito sino ad adesso».

Berlusconi non resiste alla tentazione di incensare se stesso e il suo governo: «Tutti gli organismi internazionali di controllo hanno dato dei pareri molto positivi sulla nostra attività di Governo, hanno riconosciuto che nei primi tre anni di governo abbiamo operato al meglio e abbiamo posto i conti pubblici in sicurezza, al riparo dagli attacchi della speculazione internazionale» e poi annuncia: «Nella politica di bilancio, quindi il Governo manterrà tutti gli impegni. Sia quelli presi con l’Unione europea, sia quelli presi con le famiglie dei risparmiatori e con gli investitori. Per questo già da ora, grazie alle ricognizioni che abbiamo compiuto con molto scrupolo nei mesi scorsi sui vari capitoli di spesa, già ora sappiamo come dobbiamo intervenire per fare in modo che la manovra, che approveremo questa settimana, e la successiva riforma tributaria non provochino dei buchi di bilancio».