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Lodo Mondadori. Nella manovra nuova norma salva premier: un insulto al Parlamento

Nella manovra finanziaria è prevista una norma che sospenderebbe il pagamento dei 750 milioni di euro dovuti dalla Fininvest alla Cir. Bersani: “Voglio credere che non si insulti il Parlamento trasmettendogli una norma del genere”. Una manovra per correggere i conti e il debito pubblico italiano. Queste erano state le parole convinte del ministro Tremonti durante la conferenza stampa in cui insieme a Berlusconi annunciavano un altro miracolo economico tutt’altro che vero. Ma tra le pieghe della manovra ecco una nuova leggina salva premier, la ventesima legge ad personam: la possibile sospensione del pagamento dei 750 milioni di euro dovuti dalla Fininvest alla Cir di Carlo De Benedetti. E tutto questo a pochi giorni dall’appello civile sul risarcimento richiesto.

Se confermata la legge, il Lodo Mondadori sarà un lontano ricordo con la modifica di due articoli del codice di procedura civile (il 283 e il 373). Questi obbligano il giudice a sospendere l’esecutività della condanna nel caso di risarcimenti superiori ai 20 milioni di euro (10 in primo grado) dietro il pagamento di “idonea cauzione”, in attesa che si pronunci in via definitiva la Cassazione.

“Una cosa del genere qualora fosse confermata sarebbe la prova che per tutti gli italiani la manovra sarà un problema e per il presidente Berlusconi una soluzione. Voglio credere che non si insulti il Parlamento trasmettendogli una norma del genere”. Così il segretario del Pd, Pierluigi Bersani ha commentato la nuova norma salva premier dalla sentenza sul Lodo Mondadori.

Per Enrico Letta, vice segretario del PD, “la norma sul Lodo-Mondadori è il primo banco di prova per il partito degli onesti. Se essa non verrà immediatamente cancellata con scuse pubbliche a quegli italiani che nella stessa manovra sono chiamati è pesantemente a sacrifici, il nuovo corso del Pdl sarà in semplice continuità con quel disprezzo delle regole troppe volte dimostrato dal vecchio corso”.

“Se davvero il decreto con la manovra andasse in Gazzetta ufficiale con questa norma – ha commentato Rosy Bindi, Presidente dell’Assemblea nazionale del PD – saremmo di fronte ad un abnorme e inaccettabile abuso di potere. Un’inquietante dimostrazione di come il conflitto d’interessi del premier stia soffocando il Paese, stravolgendo la funzione di governo e la nostra democrazia. Hanno sprecato tre anni importanti e anziché fronteggiare la crisi, e ora che la situazione è diventata drammatics Tremonti che fa? Continua a mettere le mani nelle tasche degli italiani,a colpire i pensionati e il ceto medio e al tempo stesso vorrebbe impedire che sia resa esecutiva la condanna miliardaria del capo del governo. Vedremo se la Lega avrà il coraggio di difendere e avallare, di fronte alla sua gente, quest’ultima prova di legge ad personam”.

“Se le notizie relative alla norma sui maxi-risarcimenti contenuta nella manovra venissero confermate, ci troveremmo di fronte all’ennesimo regalo per Berlusconi confezionato dal suo governo e fatto recapitare dalla sua maggioranza. E’ davvero scandaloso e imbarazzante che in una manovra destinata a pesare sulle spalle già provate dalla crisi delle famiglie e dei cittadini normali sia introdotta una norma che sospende gli effetti di una sentenza, a vantaggio delle società del Presidente del Consiglio. Siamo per l’ennesima volta di fronte al conflitto di interesse e a un provvedimento da furbetti”. Lo ha dichiarato Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. “Da importanti esponenti della maggioranza – ha proseguito Anna Finocchiaro – sono venuti, anche di recente, appelli al confronto. Con le furbate non ci si confronta e questa, se fosse confermata, ci sembra l’ennesima furbata che noi non accettiamo. Il testo di questo decreto non è ancora stato depositato e inviato in Parlamento e dunque non sappiamo ancora se queste anticipazioni verranno confermate. Siamo però curiosi di capire – conclude la presidente dei senatori del Pd – come le forze di maggioranza, e la Lega in particolare che ha fatto della lotta ai privilegi un cavallo di battaglia, spiegheranno tutto questo agli italiani”.

Per Andrea Orlando, presidente forum Giustizia del Partito Democratico, “davvero non si smentiscono mai. Avevamo da tempo denunciato il rischio che la manovra fosse utilizzati per scopi diversi da quelli dichiarati. Ecco che spunta l’ennesima norma ad aziendam. Mentre si chiedono sacrifici agli italiani si cerca di cancellare l’ennesimo processo di Berlusconi. Questa volta civile e con risarcimento milionario. Tremonti cancelli questa vergognosa e inaccettabile norma”.

Per Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del PD, “Più che il partito degli onesti, il nuovo Pdl sembra proprio il partito dei furbi. La norma inserita nella manovra per salvare Berlusconi dal mega risarcimento di 750 milioni di euro altro non è che l’ennesimo provvedimento ad personam che il premier e i suoi partoriscono dal tavolo del governo. Se Alfano vuole essere davvero il segretario di un nuovo grande partito di popolo, allora estenda questo vergognoso articolo della manovra a tutti coloro che in Italia hanno subito negli ultimi vent’anni una contravvenzione o una condanna di risarcimento danni. Altrimenti, il nuovo segretario del Pdl si scusi e faccia scomparire la norma vergogna da questa manovra”.

“Il testo della Manovra non è ancora arrivato in Parlamento e, quindi, non ne conosciamo i dettagli. Ma, se fosse vero che contiene una norma che sospende l’esecutività di una sentenza che interessa il Presidente del Consiglio Berlusconi, ci troveremmo davanti al più obbrobrioso e volgare sfregio allo Stato di diritto. Sarebbe inoltre la dimostrazione di come e quanto il conflitto d’interessi ha deformato l’assetto istituzionale e democratico del Paese”. Così il vicepresidente dei senatori del PD Luigi Zanda in merito alla notizia sulla misura che sarebbe contenuta nella Manovra.

Per Antonio Misiani, componente PD in Commissione Bilancio, “è indispensabile che la Consob intervenga in merito a quanto sta accadendo in queste ore attorno a Mediaset e al titolo dell’azienda della famiglia Berlusconi. La norma prevista nella manovra che di fatto sterilizzerebbe una eventuale sentenza di condanna ai danni di Mediaset in merito alla vicenda Lodo Mondadori (che obbligherebbe l’azienda a pagare alla cir un risarcimento multimilionario) rischia di avere effetti sul mercato. Chiediamo alla Consob se in merito alla divulgazione di questa notizia si siano verificate attività speculative attorno al titolo Mediaset, prefigurando così una possibile turbativa dei mercati. In ogni caso resta lo scandalo straordinario dell’ennesima norma ad personam all’indomani di una convention in cui è stato eletto il segretario di un presunto partito degli onesti. Se Alfano è il leader del partito degli onesti dica di votare no a questa norma vergognosa”.

“La presenza della norma che salva Fininvest dal pagamento della maxi multa di 750 milioni di euro è scandalosa e dimostra quanto avevamo temuto: Anfano non è il segretario di un partito ma del presidente del consiglio. Ora è chiaro perché non si è voluto dimettere. Altro che piano antimafia, voleva essere sicuro che l’ennesima norma ad personam avesse una corsi preferenziale in questa manovra”. Così la democratica, componente della commissione Giustizia della Camera, Marilena Samperi.

“Come mai oggi l’on. Angelino Alfano ha disdetto all’ultimo momento la sua partecipazione al workshop organizzato alla Bocconi dalla fondazione Rodolfo De Benedetti? – si è domandato il senatore Vincenzo Vita – Chi fa politica, sa che certe cose possono accadere. Tuttavia induce qualche riflessione il fatto che, nella giornata in cui viene alla luce l’ennesimo scandaloso tentativo da parte del premier Berlusconi di scavalcare la legge con la norma contenuta nella manovra che, se fosse confermata, gli consentirebbe di non pagare alla Cir di Carlo De Benedetti la multa di 750 milioni come risarcimento per il lodo Mondadori, il segretario del cosiddetto ’partito degli onesti’ eviti all’ultimo momento di incontrarsi faccia a faccia proprio con l’Ingegnere. Voglio credere che ciò non sia avvenuto perché Alfano fosse a conoscenza di questo tentativo mascherato di far ingerire all’Italia un’altra norma ‘ad personam’, anzi ‘ad aziendam’, ma se così non fosse, sarebbe davvero brutto se il neo leader del PdL, ancor prima di cominciare, predicasse bene e razzolasse male”. Lo dichiara il senatore del PD Vincenzo Vita.

“Mentre il governo si appresta con una mano a togliere 47 miliardi dalle tasche degli italiani con l’altra salva Berlusconi dagli esiti delle sue malefatte”. Così Alberto Losacco parlamentare del PD. “Si tratta di una iniziativa che ricapitola tutta l’avventura politica di Berlusconi. Il suo unico obiettivo ,da quando è sceso in campo, è difendere i propri interessi a scapito degli italiani. E’ una norma vergogna che deve sparire all’istante. E’ l’ennesimo segnale che questo non è un governo ma una cricca di affaristi senza scrupoli”.

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