attualità, economia, politica italiana

Lodo Mondadori, Fininvest pagherà 560 milioni

Fininvest dovrà pagare 560 milioni alla Cir di De Benedetti. Dopo il blitz fallito di inserire – di nascosto – una norma “ad aziendam” nella manovra, l’azienda di Berlusconi dovrà aprire il portafoglio.
I giudici della seconda corte d’appello di Milano hanno depositato la sentenza civile della causa che vede contrapposte Fininvest e Cir, la holding di Carlo De Benedetti. Oggetto: la vicenda del Lodo Mondadori. La sentenza è immediatamente esecutiva.

I giudici hanno condannato Fininvest a risarcire Cir per la vicenda del Lodo Mondadori per 540 milioni circa di euro alla data della sentenza di primo grado dell’ottobre 2009, più gli interessi e le spese decorsi da quel giorno. La cifra quindi arriverebbe intorno ai 560 milioni di euro. Gli esperti da giorni dicono comunque che l’esborso non porterà particolari sconquassi alla Fininvest.

I 560 milioni sono una cifra nettamente inferiore ai 750 disposti in primo grado dal giudice Raimondo Mesiano. A tanto ammontava la condanna emessa nell’autunno del 2009, nel primo round della battaglia di una guerrà legale lunga vent’anni.

Si tratta del risarcimento per i danni causati dalla corruzione giudiziaria che nel 1991 inquinò la fine del braccio di ferro tra Berlusconi e De Benedetti per il controllo della Mondadori.

I giudici della seconda Corte d’Appello civile di Milano avevano a suo tempo accolto la consulenza chiesta da Fininvest per determinare la congruita’ dei valori di cessione delle azioni nella compravendita della Mondadori. A tale richiesta si erano opposti gli avvocati di Cir.

da www.unita.it

******

Bindi: «Sentenza che va rispettata». Di Pietro: peggio di tangentopoli

Rosi Bindi, Pd: «Sentenza che va rispettata»
«È una sentenza che come tutte le sentenze esecutive deve essere rispettata. Ho visto che faranno ricorso in Cassazione. Auguri, intanto dovranno comportarsi come tutti i normali cittadini. E da questa sentenza abbiamo capito chiaramente che quella norma messa in Finanziaria non era per tutti gli italiani, ma era per un italiano, guarda caso sempre lo stesso». Per Bindi, è «l’ora che l’Italia sia liberata da questa maggioranza, da questo presidente del Consiglio, da questo Governo». «E se devo dire – ha aggiunto Bindi – è molto più grave quel tentativo di quella norma di quanto lo siano state le stesse norme ad personam nel settore penale perchè dimostra che si sta chiudendo un ventennio, quello che è iniziato con il decreto Craxi che salvava una rete televisiva di Berlusconi e che qualcuno ha tentato di rinovellare con questo tentativo di bloccare quella sentenza. È arrivato il tempo di chiudere questo ventennio, definitivamente, sul piano politico e sul piano economico e su quello civile, culturale e morale».

Di Pietro, Idv: «Peggio di tangentopoli»
«Siamo in un periodo peggiore dei tempi di Tangentopoli. All’epoca, con l’inchiesta Mani Pulite, scoprimmo un verminaio usato dalla politica per farsi gli affari propri. Oggi è peggio. Perchè addirittura si usano schermi formalmente legali per coprire le malefatte». Si tratta, quindi, di stabilire delle regole precise: «I rinviati a giudizio non possono assumere incarichi di governo nè locale, nè centrale e i condannati non devono essere nemmeno candidati».

da www.unita.it

******

Marina Berlusconi: aggressione contro mio padre

«Gia in queste ore i nostri legali cominceranno a studiare il ricorso in Cassazione». Lo afferma il presidente Fininvest Marina Berlusconi dopo la sentenza di appello sul Lodo Mondadori. «Anche di fronte ad un quadro così paradossale e inquietante, non ci lasciamo però intimorire», sottolinea, aggiungendo: «Siamo certi di essere assolutamente nel giusto». La sentenza, per la figlia del premier, «rappresenta l’ennesimo scandaloso episodio di una forsennata aggressione che viene portata avanti da anni contro mio padre, con tutti i mezzi e su tutti i fronti, compreso quello imprenditoriale ed economico». E con questo dà la linea. La destra la segue: Bondi parla addirittura di sentenza da “regime totalitario”.

«È una sentenza che sgomenta e lascia senza parole», commenta la presidente Fininvest. «La Fininvest, che ha sempre operato nella più assoluta correttezza – scrive in una nota – viene colpita in modo inaudito, strumentale e totalmente ingiusto. E il parzialissimo ridimensionamento della sanzione rispetto al giudizio di primo grado nulla naturalmente toglie alla incredibile gravità del verdetto. Neppure un euro è dovuto da parte nostra, siamo di fronte ad un esproprio che non trova alcun fondamento nella realtà dei fatti nè nelle regole del diritto. Ma questa è una sentenza che suona anche come un’amara sconfitta per la giustizia, per quanti continuano a credere che esista, che debba esistere, una giustizia imparziale e giusta. È indiscutibile che questo attacco abbia come principali protagonisti una parte della magistratura (e della magistratura milanese in particolare) e il gruppo editoriale che fa capo a Carlo De Benedetti. E adesso – prosegue la nota – con un verdetto che nega l’evidenza emesso dalla magistratura milanese, la Fininvest viene condannata a versare una somma spropositata proprio al gruppo De Benedetti. Una somma addirittura doppia rispetto al valore della nostra partecipazione in Mondadori».

da www.unita.it