cultura

""Via gli ebrei". Sul web tornano le liste nere", di Marco Pasqua

Nel mirino professori universitari, magistrati e commercianti. Il sito subito oscurato. La preoccupazione della comunità: “Nomi che possono diventare obiettivi da colpire”. Professori, magistrati e commercianti. Nomi e cognomi, spesso accompagnati dagli indirizzi e dai loro numeri di telefono. Personalità che vanno «allontanate dagli atenei» e «dalle procure», mentre i loro negozi devono «essere boicottati». Tornano le blacklist di ebrei, ospitate da due blog di chiara ispirazione antisemita e neonazista. Nel primo, si ripropone una lista di 162 docenti italiani, membri di una cosiddetta «lobby ebraica». Molti sono della Sapienza di Roma, ma la lista cita tutti i principali atenei italiani. E ci sono anche quattro magistrati, accusati di «strumentalizzare politicamente le istituzioni giuridiche utilizzando la persecuzione giudiziaria contro i nemici dell´entità sionista comunemente definita Israele».
Il sito che pubblica una delle blacklist si chiama “Rumors”, ed è ospitato sulla piattaforma del Cannocchiale. Ai 162 docenti viene attribuita l´appartenenza ad una lobby il cui fine è quello di «sostenere gli interessi politici di uno stato estero». L´anonimo estensore del blog, la cui identità potrebbe presto venire rivelata dalla Polizia postale, auspica che i professori (che manipolerebbero «le menti degli studenti») vengano immediatamente allontanati dalle loro università. Stesso auspicio riservato a quattro magistrati, la cui presenza nelle procure «è un cancro da estirpare». Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma e oggetto di alcuni post insultanti nello stesso blog, ha già presentato, nei giorni scorsi, una denuncia alla Postale. Nella serata di ieri, il sito era stato oscurato, e buona parte dei suoi articoli non erano più consultabili.
Ha, invece, un nome l´autore del blog sul quale è apparso un invito a boicottare le attività commerciali gestite da ebrei: è Dagoberto Bellucci, neofascista livornese trapiantato in Libano dopo la conversione all´Islam. Noto per i suoi numerosi scritti antisemiti (oltre che per aver avuto una relazione con la pornostar Eva Henger), invita i lettori a «fare buon uso» di quei nominativi, visto che «le ditte ed i nomi dei responsabili delle ditte ivi riprodotte sono ancora presenti e operative nel tessuto commerciale ed economico nazionale». Sul Forum neonazista Stormfront vengono riportati molti indirizzi di negozi gestiti da ebrei. Un particolare che preoccupa Stefano Gatti, ricercatore del Centro di documentazione ebraica contemporanea: «Questa non è più una polemica antiebraica. Qui si indicano delle persone, che diventano degli obiettivi. E non puoi sapere cosa può accadere. Le liste arrivano da ambienti radicali, nei quali c´è il culto della violenza. Chi ci dice che qualcuno non possa prendere una mazza e andare a colpire?».
Pacifici evidenzia la facilità con la quale si muovono sul web questi nemici degli ebrei: «Si chiude un sito, in Italia, e lo si apre in altri Paesi. Purtroppo c´è un vuoto legislativo. Bisogna comunque individuare e condannare i responsabili, e, soprattutto, non rimanere indifferenti: serve una condanna unanime».