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"Ora dite la verità" di Claudio Sardo

Il governo deve scoprire le carte e dire la verità. Siamo in pericolo, siamo bersaglio della speculazione, siamo commissariati dall’Europa: non è accettabile che Berlusconi e Tremonti nascondano agli italiani le concrete condizioni imposte loro dalla Bce e dai leader dell’Unione.Invece stanno centellinando le informazioni, un po’ per coprire la clamorosa retromarcia rispetto a ciò che il premier aveva affermato in Parlamento, un po’ nella speranza di trarre qualche vantaggio tattico per la sopravvivenza.
Ma quella lettera della Bce, arrivata qualche giorno fa e i cui contenuti sono cominciati a filtrare oltre la rete di Palazzo Chigi, non può essere nascosta al dibattito pubblico. Perché, se è vero che la missiva contiene anche la richiesta di un drastico abbattimento del deficit già nel 2012, prima dell’anticipo del pareggio di bilancio nel 2013, stiamo parlando di tagli ancora più drastici al welfare e,
secondo l’impostazione attuale del governo, di pesi insostenibili per le famiglie e i ceti più deboli. Non solo le opposizioni, ma anche le parti sociali hanno diritto di conoscere subito i termini dell’operazione di bilancio per fronteggiare i mercati. Il senso di responsabilità avrebbe già dovuto indurre Berlusconi alle dimissioni per favorire quella coesione sociale che è condizione e premessa di una soluzione d’emergenza. Ma non ha fatto nulla. Si è barricato sperando di allontanare il giorno del giudizio. Invece i giudizi interni ed esterni sono continuati ad arrivare: tutti negativi. In Parlamento il neosegretario del Pdl Alfano ha persino azzardato una difesa del governo “politico” di Berlusconi scagliandosi contro tutti i sostenitori di una soluzione “tecnica”. Il risultato è che oggi abbiamo un simulacro di governo tecnico, per di più eterodiretto, con l’aggravante ulteriore che la trasmissione degli ordini è inceppata, o peggio occultata. Mentre tutti attendiamo con apprensione la nuova risposta dei mercati, il governo smetta almeno di fare i giochini. Se non sono così pazzi da pensare di restare in trincea con i soli Bossi e Scilipoti, rendano pubbliche le condizioni dell’Europa e comincino a lavorare per cambiare la manovra economica. La manovra approvata dal centrodestra è iniqua e insostenibile. Raddoppiarla vuol dire affondare il Paese. Per ritrovare almeno un po’ di coesione sociale stavolta deve pagare di più chi ha di più.

L’Unità 08.08.11