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"Bersani: «Governo allo sbando». E presenta le controproposte Pd", di Nini Andriolo

Il leader dei democratici annuncia: al confronto in Parlamento andremo con soluzioni praticabili. «Il nostro piano consente di mantenere i saldi dando uno stimolo all’economia e superando i gravi tagli agli enti locali». Il governo «non regge più il timone
della nave» e la maggioranza «sbanda» paurosamente. «La prossima settimana rischia di aprirsi un’incertezza pericolosa per il Paese», avverte Bersani. E annuncia che il Pd presenterà martedì «all’opinione pubblica e alle forze sociali» gli emendamenti che traducono le misure alternative alla manovra «iniqua e depressiva» di Berlusconi. Fatti salvi gli emendamenti che verranno elaborati autonomamente dalle diverse forze dell’opposizione, i democratici
apriranno un confronto con Udc e Idv per una iniziativa parlamentare unitaria sulla manovra. «Cercherò contatti con tutti – spiega Bersani – Ci sono convergenze obiettive come il no al contributo di solidarietà per chi già paga le tasse e non per gli evasori». Numeri alla mano «il piano del Pd consente di mantenere
i saldi, di dare uno stimolo all’ economia e di caricare in modo equo il peso della manovra superando il prelievo Irpef e i gravi tagli ai servizi locali. Per il segretario, il Pd arriverà «al confronto in Parlamento con le idee chiare e con soluzioni vere e praticabili». Durissimo Bersani con il centrodestra per lo spettacolo offerto in queste ore dal Pdl e dalla Lega. «Per amor di patria, la maggioranza
metta rapidamente un qualche rimedioall’incredibile babele di questi
giorni», accusa. Pier Ferdinando Casini, nelle stesse ore, chiede a Berlusconi di «intervenire perché una coalizione paralizzata e idee in ordine sparso non tranquillizzano i mercati». E il leader Udc, come
Rosi Bindi, boccia la proposta di far pagare l’Ici alla Chiesa per gli immobili. «Penso proprio che non l’appoggeremo – afferma la presidente Pd parlando dell’emendamento radicale sul tema – Le opere di carità della Chiesa in questo momento sono importanti soprattutto in una fase di crisi».
Preoccupatissimo Bersani. Il Paese «rischia» molto, insiste il leader democratico. Che accusa la maggioranza di sottovalutare pesantemente «la gravità del momento» e «le preoccupazioni degli italiani». E il leader Pd torna a chiedere le dimissioni di un esecutivo che non ha più né rapporto con il Paese. né senso della realtà.
PAGANO SEMPRE GLI STESSI
La manovra? «Vogliono che continuino a pagare quelli che pagano
sempre», commenta il leader democratico. I tagli agli enti locali, tra l’altro, determineranno una vera e propria «macelleria sociale», mentre non si prevede nulla per la crescita e per l’occupazione giovanile. Il Pd, al contrario, propone «un contributo ordinario sulle grandi proprietà immobiliari, progressivo e con larghe esenzioni» e l’una tantum – dal 15 al 20%- sui capitali scudati per dirottare risorse verso lo sviluppo. «La pubblica amministrazione potrebbe cominciare a pagare i suoi fornitori e le piccole imprese creditrici – aggiunge – Mentre con un’altra quota di queste risorse i comuni potrebbero fare investimenti».Ma per il rilancio dell’economia il Pd punta anche sulle liberalizzazioni, mentre tra le prime proposte della contromanovra c’è il taglio ai costi della politica e il dimezzamento del numero dei parlamentari.
L’ETÀ PENSIONABILE
«Abbiamo misure collaudate per scovare l’evasione fiscale – spiega ancora il leader Pd – Il governo propone la tracciabilità dei pagamenti a partire dai 2500euro, noi chiediamo di abbassarla a 1000 euro. Inoltre non sarà più possibile pagare in contanti sopra i 300 euro prestazioni e servizi». Quanto alle pensioni per il leader Pd il sistema oggi «è in equilibrio». Innalzare l’età pensionabile, come propongono dal Pdl? «Se ne può anche discutere, a patto che sia previsto un sistema flessibile e volontario. Bisogna fare attenzione,
però, soprattutto ora che con i tagli agli enti locali si rischia di massacrare il sistema dell’assistenza». E il segretario Pd torna a battere sull’argomento che gli è caro: quello del «civismo», delle risorse «morali» da mobilitare per superare la crisi di un
Paese addormentato da chi per anni «ha strizzato l’occhio ai furbi che non rispettano le regole».

L’Unità 21.08.11