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Manovra, PD: “Gli Enti Locali non sono una malattia ma la medicina”

Bersani ha incontrato una delegazione dell’Upi e dell’Anci, sui tagli del governo contenuti nella manovra, a Regioni, Province e Comuni. “Gli Enti Locali non sono la malattia ma la medicina”. Così il Segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, al termine dell’incontro presso la sede nazionale del PD con le delegazioni dell’Upi e dell’Anci, sulla manovra correttiva in discussione. Per Bersani, è sì necessario “ridurre le spese di gestione degli Enti Locali, ma si devono cancellare i tagli che pesano sugli investimenti e sui servizi”.
Per coprire questa riduzione, il Pd ha ribadito le sue proposte: “Chiedere un contributo ai condonati; mettere un’imposta sui grandi patrimoni immobiliari e la dismissione degli immobili pubblici, tramite l’immissione in un fondo comune tra Enti Locali, a partire dagli immobili del demanio militare. Con questa operazione – ha chiarito- potremmo avere 25 miliardi in 5 anni”.

Il presidente facente funzioni dell’Anci, il deputato del Pdl Osvaldo Napoli, ha definito l’incontro sulla manovra con il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, “molto importante” sottolineando la disponibilità del partito d’opposizione “sia per quanto riguarda la parte sociale che per gli investimenti relativi ai Comuni. Abbiamo preso atto che i Comuni sono all’ordine del giorno del PD – ha detto Napoli – spiegando che “Il 70% degli emendamenti sui Comuni, alla manovra, sono opera del Partito democratico”. Infine ha ribadito di chiedere “l’azzeramento del taglio ai Comuni e ha spiegato che se ciò non dovesse accadere ci saranno forti perplessità che i Comuni possano garantire i più semplici servizi ai cittadini”.

Anche il Sindaco di Roma Gianni Alemanno ha partecipato all’incontro, in qualità di presidente del Consiglio nazionale dell’Anci. “Così come lunedì hanno manifestato insieme i Sindaci di centrosinistra e centrodestra, adesso l’appello dell’Anci a rivedere la manovra dando respiro agli Enti locali, è rivolto a tutti. L’emendamento sui piccoli Comuni, così come formulato, è inaccettabile e peggiore al testo originario – ha affermato il Sindaco di Roma – bisogna trovare una soluzione per il destino degli italiani e dei loro diritti”.

“L’incontro avuto oggi dal Pd con Upi e Anci ha riconfermato l’unanime giudizio negativo su di una manovra che penalizza con tagli feroci gli enti locali in un ottica centralista che rinnega qualsiasi impostazione federalista”. E’ il commento di Davide Zoggia, responsabile Enti locali del PD. “Noi siamo i primi a chiedere una riforma del sistema delle autonomie – ha dichiarato Zoggia – mentre il governo risponde con il loro smantellamento, con tagli irrazionali che determinano diminuzione di servizi quali scuole, asili trasporti e un inevitabile aumento della pressione fiscale. Addirittura – ha aggiunto l’esponente democratico – la pretesa di dettare gli orari di convocazione dei consigli e delle giunte comunali è solamente ridicola e degna dell’epoca fascista. L’unico dato certo – ha chiarito – è che si continua a considerare gli Enti Locali come un problema e non come una risorsa per rilanciare la nostra economia. Non vorremmo che fossero il paravento perfetto dietro il quale il governo Bossi Berlusconi si vuole nascondere per sottrarsi alla lotta all’evasione, annunciata a parole ma evasa nei fatti”.

Bersani al termine della proficua riunione, ai giornalisti che lo hanno interpellato sulla manovra del governo ha risposto: “Vedo il governo adesso fare la faccia truce con gli evasori, ma se dietro questa faccia si inventano un altro condono noi ci mettiamo di traverso. Condoni basta. Ora è il momento di far pagare le tasse, altrimenti il Paese non torna in riga. Abbiamo ascoltato il governo dire che non avrebbe messo la fiducia sulla manovra. Voglio credere che sia così. Ma il governo ora è allo sbando – ha detto ancora il Segretario del Pd – è una barca senza timone, questo lo vede chiunque. Il Parlamento si prenda le sue responsabilità, noi possiamo dare il nostro contributo alla discussione perchè venga approvata la manovra, poi il giorno dopo il Governo vada a casa, altrimenti rischiamo di ritrovarci nella stessa situazione tra 2-3 mesi”.

Anto.Pro.

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