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Borse europee a picco, spread italiano vola

Forte calo per la Borsa di Milano a metà seduta, con gli indici scesi ai nuovi minimi da due anni e mezzo sui timori per un default della Grecia. Il Ftse Mib cede il 3,8% a 13.489 punti e l’All Share il 3,61% a 14.377; in Europa solo Parigi perde più di Milano, con la scure del taglio di rating da parte di Moody’s che pende sulle banche francesi: al giro di boa di metà giornata è a -4,7%. vanno a picco i titoli delle banche: Bnp Paribas lascia sul terreno oltre il 13%, Societe Generale e Credit Agricole del 9%. Rimane alto il differenziale Btp-Bund, fermo intorno ai 375 punti; attesa in rosso anche l’apertura di Wall Street.

A piazza Affari soffrono, in particolare, le banche, a causa di voci di un possibile dclassamento delle banche francesi che penalizza maggiormente il settore del credito: Unicredit, che in mattinata era stata congelata al ribasso, cede il 7,21% e Intesa Sanpaolo il 6,31%. Peggiorano anche le popolare, con Bpm -2,03% e Ubi Banca -2,26%; in risalita Mps (-0,32%) dopo l’annuncio di una cessione. Peggiora anche Fonsai, di nuovo sospesa per eccesso di ribasso con un teorico -7,06%; Generali cede il 2,74%. In campo energetico in calo Eni (-3,29%) ed Enel (-3,18%); giù anche A2a (-4,28%). Peggiora anche Buzzi (-5,31%). Tra gli industriali, Fiat cede il 4,42% e Fiat Industrial (-5,49%). Flessioni sull’intero listino principale, con telecom -3,98% e Mediaset -3,82%.

AVVIO IN CALO
Stamane all’avvio delle contrattazioni il FtseMib registrava una flessione del 2,9% a 13.607 punti, per poi perdere oltre il 3% con le prime contrattazioni, mentre il Ftse All Share perdeva il 2,77% a 14.508 punti. Apertura in forte calo anche per le altre Borse europee: l’Ftse 100 di Londra -2,21%, Dax di
Francoforte -2,39%, Cac 40 di Parigi -2,76%, mentre l’Ibex-35 di Madrid cede il 2,21%% a 7.735,4 punti.

Sale la tensione anche sui titoli di Stato italiani. Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi è a 378 punti base a circa due ore dall’apertura dei mercati europei, per poi attestarsi a 375 punti. Il rendimento dei Btp è al 5,52%. Il differenziale tra Bonos spagnoli e Bund tedeschi è invece a 348 punti base.

Ennesima giornata di tensione in Europa sull’onda della crisi del debito sovrano e oggi in particolare per la debolezza della Grecia. L’eventualità di un default ‘pilotatò di Atene, rimbalzato dalle indiscrezioni della stampa tedesca, ha colpito di nuovo le banche e quelle francesi in modo ancora più marcato.

ATENE – Nella culla e nell’epicentro della crisi del debito europea si avvertono decisi ribassi in Borsa, che soffre forti incertezze sul salvataggio della Grecia. Fin dall’avvio di seduta, il principale indice della Borsa ellenica, Athens Stock Exchange (Ase), ha segnato perdite consistenti, superiori al 3% per poi ampliare il ribasso al 4,5%. A pesare sui listini sono soprattutto le vendite sui bancari, a partire da National Bank of Greece e Alpha Bank, in un mercato che vede più concreto il rischio di un collasso finanziario di Atene, a dispetto della nuova manovra di austerity varata dal governo greco. Per gli analisti di Moody’s, le ipotesi che la Grecia possa fallire a causa del debito pubblico sono cresciute di nuovo, dal momento che «la crisi dovuta al debito sovrano dell’area dell’euro è ancora lontana da trovare una soluzione». Sotto pressione i titoli ellenici con i tassi di rendimento dei bond a 2 e 10 anni schizzati a nuovi massimi dai tempi dell’introduzione dell’euro.

BRUXELLES – Dalla capitale europea si cerca di gettare acqua sul fuoco. Lo scenario di default non è in agenda, si affrettano a dire mentre i mercati crollano: la Commissione «non sta lavorando» su questa ipotesi, dice Amadeu Altafaj, portavoce del commissario per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn. «È una questione di impegno politico» – conclude – assunto nei confronti di Atene.

LONDRA – Il FTSE 100, il principale listino borsistico europeo, è in debole recupero dopo un’altra apertura al ribasso. A inizio giornata il London Stock Exchange segnava infatti un netto -2,5%. Verso mezzogiorno, però, le perdite si sono ridotte e oscillano intorno al 2%. Al centro delle preoccupazioni della City la crisi del debito sovrano – Grecia in testa. «Stiamo tenendo d’occhio solo e soltanto la Grecia», afferma Satoshi Tate, trader di valute alla Mizuho Corporate Bank. «La situazione sta diventando seria e tutti sono preoccupati per come andr… a finire». «I funzionari tedeschi paiono aver scelto un atteggiamento distruttivo e in pubblico si parla apertamente di un default della Grecia o persino la sua uscita dall’euro. Non ce la possiamo prendere coi mercati per quest’ultima corsa ai bunker e agli elmetti».

BERLINO – Dopo una partenza in forte calo, l’indice Dax dei 30 principali titoli quotati alla Borsa di Francoforte continua a perdere terreno in mattinata spinto al ribasso soprattutto dall’effetto Grecia: il governo tedesco, intanto, riafferma che Atene deve rimanere nell’euro, ma oltre la metà della popolazione pensa che sia meglio che il Paese dichiari la bancarotta. Deutsche Bank e le Commerzbank, hanno esordito oggi in Borsa entrambe in calo di oltre il 6%. Alle 12:45 circa, l’indice perde 3,08% a quota 5.030 punti, con le Deutsche Bank a -9,01%, le Commerzbank a -5,80% e le Allianz -5,60%. Intanto il governo tedesco cerca di smorzare le polemiche e i toni sul debito greco. Il ministro Roesler, dopo le dichiarazioni di ieri, spiega infatti attraverso il suo portavoce che «Quello che ci interessa è la stabilità dell’euro e vogliamo che la Grecia rimanga nell’euro». Anche il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert sottolineato questa mattina che la Grecia «deve rimanere nell’euro», ma non la pensa così la maggioranza dei cittadini. Secondo un sondaggio della società Emnid pubblicato ieri dal domenicale Bild am Sonntag, infatti, il 53% dei tedeschi è contrario a fornire ulteriori aiuti finanziari alle Grecia e ritiene che il Paese dovrebbe fallire.

MADRID – L’Ibex 35 scivola del 3,37% a mezzogiorno mentre il differenziale del debito spagnolo raggiunge i 350 punti nella nuova mattinata nera della Borsa di Madrid con l’indice Psi 20 alla borsa di Lisbona fa registrare un calo del 3,58%. L’indice dei 35 principali valori della borsa spagnola cade ai minimi dal marzo 2009, e perde il 22% dall’inizio dell’anno. Le banche, con le due grandi, Santander (-3,80) e Bbva (-4,51), giù di circa il 4%, seguono la tendenza europea, con fra i valori più castigati anche i grandi gruppi Gamesa (-5,49), Sacyr (-6,14) e ArcelorMittal (-5,34). L’Ibex 35 spagnolo aveva già registrato venerdi un tonfo del 4,44% a 7.910,2 punti, sotto pressione per il tonfo dei valori bancari.

da www.unita.it