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Rischio di “classi pollaio”: nasce un numero verde, di Carlo Gregori

Le “classi pollaio” non si potranno fare: lo ha ribadito anche il Tar del Molise che i dirigenti scolastici non possono superare la soglia di 25 studenti più un insegnante per classe. E a Modena, secondo quanto ha riferito l’ex dirigente provinciale Gino Malaguti a inizio mese davanti ai sindacati (proprio mentre andava in pensione), di “classi pollaio” non ce ne saranno: nessuna classe supererà i 29 studenti. Tuttavia, i sindacati mantengono lo stato di allerta e hanno già chiesto all’Ufficio scolastico provinciale (ex Provveditorato) i tabulati con la composizione delle classi di tutti gli istituti. In attesa che arrivino, è già anche stata attivata la commissione provinciale mista, che comprende sindacati e Rls (responsabili lavoro e sicurezza) per monitorare le condizioni di sicurezza e di agibilità delle classi e degli istituti. Ma non tutti sono allineati coi sindacati. L’associazione di insegnanti modenesi Politeia e il Codacons fanno appello alle misure previste dalla legge e sono categoriche sui tetti massimi di studenti per classe: non 29, ma 25+1. E per questo motivo il Codacons ha attivato un osservatorio regionale rivolto alle scuole che raccoglierà le segnalazioni di sforamenti e anomalie gravi per le classi programmate dell’Emilia-Romagna. È stato anche istituito un numero verde: 800.050800. «Facciamo questo – spiega Fabio Galli del Codacons Modena, uno dei promotori dell’iniziativa – perché da un lato ci sono già alcune segnalazioni in arrivo da verificare e dall’altro almeno due casi noti. Uno è quello delle medie San Carlo riferito da Politeia: 17 studenti in esubero dopo la chiusura di una classe. L’altro arriva da Parma: ben due lassi in una singola scuola elementare che sforano i tetti di legge». Malaguti ha garantito agli insegnanti che di casi di “classi pollaio” a Modena non ce ne sono né ce ne saranno, per tutti gli istituti dalle primarie alle secondarie di secondo grado. Eppure qualche dubbio resta, come esprime il professor Ioannis Lioumis di Politeia: «Si è parlato di tetti da 29 alunni per classe, ma colgo l’occasione per ribadire che non è questo quanto prevede la legge. Siamo chiari: la legge del 1975 contro gli incendi parla di 25 allievi più l’insegnante per ogni classe. Anzi, se si è in presenza di classi con studenti certificati (svantaggiati, disabili ecc) il tetto va abbassato a 25 e possibilmente a 20 allievi. Questo è quanto prevede la legge ed è previsto per la composizione degli organici. Invitiamo chi è a conoscenza di sforamenti di farcelo sapere. Procederemo non più con segnalazioni ma con denunce: si tratta di abusi che possono avere gravi conseguenze e mettere in pericolo vite». Nonostante le rassicurazioni del dirigente provinciale ora in pensione, qualche perplessità resta anche tra i sindacati scolastici. Spiega Stefano Colombini, segretario modenese di Flc Cgil: «Contiamo di monitorare la situazione anche con la commissione per verificare se ci sono violazioni nelle norme sulla sicurezza sia per le uscite antincendio, che per i piani di evacuazuione ma soprattutto per la cubatura delle aule (prevista in quasi 2 mc per persona, ndr). Nei casi dubbi manderemo a controllare vigili del fuoco, Ausl, Provincia o chiunque sia competente per poi chiedere di ripristinare le condizioni per poter seguire le lezioni. Quanto a casi concreti, per ora non ne sono noti, ma attendiamo di conoscere l’organico classe per classe» La conferma arriverà il 19 settembre con la prima campanella.

La Gazzetta di Modena 12.09.11