attualità, pari opportunità | diritti, politica italiana

Semplificazione burocratica? Sì a scapito della legalità

Nuova sparata del ministro Brunetta: Durc e certificazioni antimafia sono inutili . Meloni: “Il semplificatore Brunetta è entrato in confusione”. E poi arriva la smentita dal ministro Maroni… Stop ai certificati inutili(?). Grazie al ministro della Pubblica Amministra Renato Brunetta con il prossimo Dl Sviluppo sia il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), sia le certificazioni antimafia non saranno più necessarie ma si potrà procedere all’acquisizione d’ufficio.

Non contento il ministro più screditato dal suo stesso governo ha continuato dicendo “Basta Durc, basta certificati antimafia. Basta pacchi di certificati per partecipare ai concorsi. Si possono fare riforme a costo zero per semplificare la vita a famiglie e imprese”. Solito copione visto e rivisto fino a qualche anno fa per Brunetta: populismo spiccio per attirare attenzione dei media prima di ricadere nel dimenticatoio politico, arrivando di nuovo alla ribalta solo per aver insultato lavoratori precari che chiedevano spiegazioni.

Anche questa volta, come in precedenza, Brunetta non spiega bene come vorrebbe semplificare la burocrazia in materie come la lotta alla mafia solo per evitare spreco di carta e di tempo.

Ma come era ovvio, a smentire Brunetta è arrivato subito il ministro Maroni che attraverso una nota ufficiale del ministero degli Interni ha dichiarato: “La certificazione antimafia non può essere modificata perché è uno strumento indispensabile per combattere la criminalità organizzata e, in particolare per contrastare le infiltrazioni malavitose negli appalti pubblici”.

“Ecco le idee dell’esecutivo Berlusconi per la crescita: meno legalità per tutti”, ha attaccato il vicepresidente dei deputati democratici, Michele Ventura .

Per Marco Meloni responsabile PD per la riforma della PA, “il semplificatore Brunetta è entrato in confusione: in pochi minuti è riuscito prima a dichiarare “basta certificato antimafia”, e poi, resosi conto della gravità della sua affermazione, a far spiegare al suo portavoce una nuova – e invero piuttosto contorta – modalità di organizzazione delle relazioni tra uffici della Pubblica Amministrazione per produrre le medesime certificazioni antimafia. Credo che molti imprenditori preferiscano fare velocemente “i fattorini” che affrontare una procedura che rischia di causare ulteriori rallentamenti.

Quanto alle reazioni del PD, sono la prova che teniamo costantemente elevata l’attenzione nei confronti di questo governo, che sul terreno del crollo della legalità e dell’incremento della corruzione ha già dato il peggio di sé, e di questa maggioranza, nella quale Lega e PDL si schierano compatti per confermare la fiducia a un ministro rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa”.

Per Emanuele Fiano , responsabile sicurezza del Partito Democratico “la semplificazione è fuori tempo massimo. Il ministro Brunetta, che fa parte di una maggioranza che ha governato in Italia per otto degli ultimi dieci anni, propone ora per lo sviluppo del Paese una semplificazione che rischia di indebolire i presidi anti-mafia di cui ci siamo dotati in questi anni. La penetrazione delle mafie in ogni tipo di gara o di appalto per opere pubbliche è un dato crescente ed è noto a tutti.
Il ministro Brunetta chiarisca esattamente che cosa intende dire quando parla dell’ipotesi di eliminare l’obbligo per le aziende di presentare il certificato antimafia. Di certo non potrà essere accettata una misura che rende più fragile il sistema di controllo dello Stato”.

“Dove vive Brunetta, nel Paese dei sogni, dal momento che, a Milano e nelle più grandi città d’Italia, mafia ‘ndrangheta e camorra gestiscono i più grandi affari e sono pronte a gestirne di nuovi? A chi vuole parlare, agli imprenditori o alla mafia? Forse pensa, eliminando i certificati per le imprese, di eliminare anche la mafia?”. Lo ha dichiarato il senatore del PD Costantino Garraffa , vicepresidente della commissione Attività produttive e componente della commissione Antimafia. “Semmai – ha proseguito Garraffa – sarebbe opportuno potenziare l’impegno dell’amministrazione per la certificazione antimafia, accorciando i tempi delle procedure e dunque velocizzando il rilascio dei certificati alle aziende”.

www.partitodemocratico.it