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La manifestazione del 5 novembre sarà una festa di popolo. Sul palco anche Sigmar Gabriel e Francois Hollande

Il 5 novembre a Piazza San Giovanni sarà un grande appuntamento pacifico, un regalo per Roma, un presidio di democrazia. Alla violenza non si può rispondere restringendo lo spazio democratico. Il Segretario del PD, Pier Luigi Bersani rilancia l’appuntamento per il 5 novembre a Roma in Piazza San Giovanni: “Sarà un grande appuntamento pacifico, una grande festa di popolo, ‘in nome del popolo italiano’”.

Per il leader del PD “il modo per rispondere alla violenza non può essere una restrizione dello spazio democratico. Questo – ha aggiunto – sarebbe un grave errore e dimostreremo con la nostra presenza che noi ci rivolgiamo non solo alla nostra gente ma a tutte le associazioni, le persone, i movimenti.

Il 5 novembre parleremo della ricostruzione dell’Italia, delle prospettive della democrazia, della possibilità di riprendere un cammino di crescita – ha chiarito ancora Bersani – insomma daremo una parola di fiducia”.

E quanto alla partecipazione assicura che “sento montare una grande voglia per questo appuntamento pacifico, di popolo. Sarà anche il nostro regalo a Roma, città Capitale che da capitale ha sempre accompagnato l’evoluzione democratica del Paese. Piazza San Giovanni – ha spiegato Bersani – sarà aperta non solo ai militanti del PD, ma a tutte le associazioni e a tutte le persone che vogliono manifestare anche non sotto le nostre bandiere”.

Il leader democratico, confermando il taglio europeo della manifestazione, ha poi annunciato la presenza sul palco di Piazza San Giovanni di Sigmar Gabriel, leader della Spd e di Francois Hollande, vincitore delle primarie del Partito Socialista Francese (PSF), che concorrerà il prossimo anno alle elezioni presidenziali in Francia.
Parteciperanno alla manifestazione anche il leader dell’Idv Antonio Di Pietro e l’Associazione Articolo 21.

Da Montecitorio il Segretario del Partito democratico ha poi risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto di commentare l’affermazione del premier, che alla Camera ha detto “ci inventeremo qualcosa”, riferendosi alla possibilità di trovare dei fondi per finanziare il decreto Sviluppo. “Potrebbe fare una cosa semplice, potrebbe passare la mano sarebbe la cosa migliore per il Paese – ha affermato – non credo siano in condizione di fare ora quel che non sono stati in grado di fare per tre anni. Non sanno comprendere i problemi reali del Paese e delle imprese. E’ inutile continuare a proporre esami di riparazione che non sono in grado di superare”.

Intanto, mentre il ministro dell’Interno Maroni ha illustrato la linea dura sui cortei, Bersani ha risposto: “Noi siamo contro le leggi speciali. Bisogna affinare la normativa per prevenire, le forze dell’ordine devono essere equipaggiate meglio e non devono essere massacrate come è stato fatto finora dal governo”.

Per quanto riguarda le elezioni in Molise il Bersani ha commentato i risultati: “Abbiamo recuperato molto, certo, sarei stato più contento se avessimo vinto, ma comprendo in egual modo sia la disaffezione al voto che la dispersione”.

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