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Il 28 ottobre gli studenti tornano in piazza: «Vogliamo un altro futuro», da corriere.it

Il 28 ottobre gli studenti tornano in piazza: «Vogliamo un altro futuro». Mobilitazioni contro i tagli anche il 9 e il 17 novembre: «Consegnati alla precarietà e all’assenza di welfare». In piazza il 28 ottobre, il 9 e il 17 novembre per «rilanciare la nostra idea alternativa di futuro che abbiamo cominciato a costruire in questi anni di distruzione e tagli, nelle scuole e nelle università pubbliche, nei luoghi della formazione, nelle tante assemblee e piazze che abbiamo riempito in modo pacifico e non violento». La Rete degli Studenti e l’Udu (Unione degli universitari) lanciano l’autunno caldo delle proteste studentesche, che avrà il culmine nella Giornata internazionale del diritto allo studio appunto il 17 novembre con iniziative di protesta in tutta Italia. «Mentre il ministro Gelmini sta ancora cercando di capire dove hanno trovato i 45 milioni di euro che crede di aver speso per un tunnel Cern-Gran Sasso, da anni noi studenti siamo nelle piazze italiane per batterci contro questo governo e – dicono – contro l’idea di distruzione che sta portando avanti di scuola ed università, e di qualsiasi prospettiva di futuro per intere generazioni, consegnate alla precarietà e all`assenza di welfare e di diritti. Questo governo non ci ha mai ascoltato e oggi continua ad imporre un modello di scuola e università sempre più povero e con tantissimi blocchi ed ostacoli per gli studenti, che spesso decidono per questo di abbandonare i percorsi formativi». «L’ultimo, che rischia di essere il più devastante, è la nuova riforma del diritto allo studio. Questo Governo vuole adeguare, dopo un taglio del 95% dei fondi nazionali per le borse di studio, il numero di studenti ai pochissimi fondi disponibili, passando quindi dal taglio delle risorse al taglio degli studenti. Tramite l’inasprimento dei requisiti per ottenere la borsa di studio si vuole negare a migliaia e migliaia di studenti il diritto ad essere idonei alla borsa di studio: il colpo di grazia per eliminare il diritto allo studio nel nostro Paese». «Davanti all’ennesimo attacco al diritto allo studio – proseguono Rete degli Studenti e Udu – non possiamo che rilanciare la nostra idea alternativa di futuro che abbiamo cominciato a costruire in questi anni di distruzione e tagli, nelle scuole e nelle università pubbliche, nei luoghi della formazione, nelle tante assemblee e piazze che abbiamo riempito in modo pacifico e non violento»

LA GIORNATA DEL DIRITTO ALLO STUDIO – Appuntamento il 28 ottobre, dalle 14, con un sit-in davanti al Ministero dell’istruzione a Roma «contro i tagli alle borse di studio e la nuova riforma che vuole sbarrare definitivamente la strada del futuro a un’intera generazione». Il 9 novembre mobilitazioni, assemblee, flash mob, e altre iniziative in tutte le città d’Italia «per portare all’attenzione di tutti uno dei drammi dell’Italia di cui nessuno si occupa: l’edilizia scolastica e l’insufficienza di alloggi per gli studenti universitari che ancora una volta sono visti come un costo da tagliare». Infine il 17 novembre, Giornata internazionale del diritto allo studio, studenti di nuovo in piazza in tutta Italia «per riportare al centro della politica italiana e mondiale il dramma che milioni di studenti vivono nel non poter accedere a scuola ed università e ritrovarsi esclusi da qualsiasi percorso lavorativo».

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