economia, politica italiana

"Chi vince, chi perde", di Paolo Baroni

Chi vince e chi perde la partita delle liberalizzazioni? Un po’ tutti (ma non tutti): se ha un senso intervenire su privilegi e corporazioni per alleggerire i pesi ch impediscono al Paese di spiccare il volo è bene che sia i «piccoli» sia i «grandi» rinuncino ad uno spicchio dei loro privilegi. Se ogni categoria, lobby o potentato accetta di fare anche un solo passo indietro l’intera collettività può avere grandi benefici.

Le famiglie certamente avranno dei vantaggi,mapiù sul fronte dei servizi che su quello dei prezzi (ieriun cartello di associazioni di consumatori stimava infatti che rispetto alle prime ipotesi di decreto il risparmio annuo sarà di 465 euro anziché di 900). Le imprese, non portano a casa i rimborsi dei crediti della pubblicaamministrazione attraverso i Btp ma ottengono l’istituzione di un Tribunale ad hoc per sbrigare le loro vicende (dalle cause tra soci alla class action alle truffe sui marchi) ed una bella sventagliata di semplificazioni. Chi opera nell’edilizia beneficerà di minori tasse e minor burocrazia. Senz’altro tutte le imprese avranno vantaggi dall’abolizione delle tariffe minime e massime dei professionisti, che certamente in quanto lobby perdono qualcosa. I notai limitano un po’ i danni: saranno 500 in più e non 2000 come sembrava a metà giornata.

I benzinai ottengono la fine dei contratti di esclusiva con le compagnie, la possibilità di vendere anche prodottinon oil e self service senza limiti fuori dai centri abitati. I petrolieri devono fare un passo indietro ma arginano le perdite e alla fin fine nonè per niente detto che gli automobilisti risparmieranno davvero qualcosa sul costo del pieno. Forse, in un futuro prossimo venturo costerà di meno il gas, una volta che Snam, la rete gas e tutto il resto, verranno staccate dall’Eni.

Il «Cane a sei zampe» non si oppone a questo intervento, unica lobby di Stato a non opporre resistenza al contrario delle Ferrovie, che hanno fatto muro facendo sparire dal tavolo la separazione delle rete gestita dalla loro Rfi. Ma la questione non è archiviata: se ne dovrà occupare la nuova Authority che vigilerà su tutte le infrastrutture e di trasporti.

Per i commercianti sfuma la possibilità di fare saldi e promozioni senza limiti, ma resta in piedi l’odiatissima liberalizzazione degli orari. Nel braccio di ferro tra farmacisti e parafarmacisti, di certo perdono i farmacisti visto che il loro numero aumenterà di 5000 unità. Conservano però l’esclusiva sui farmaci di fascia C e non avranno più vincoli su turni e orari. Misure che tutte assieme certamente danneggiano le parafarmacie. Che ora si uniscono al coro di chi protesta.

E i taxisti? Le loro norme ieri sono state tra le più discusse nel corso della maratona del consiglio dei ministri: la gestione delle loro licenze è passata più volte dai sindaci all’Authority sui trasporti. E alla fine è rimasta in piedi questa soluzione sgradita ai tassisti. Che però ottengono la possibilità di ricevere indennizzi una tantum qualora le loro licenze perdessero di valore ed il divieto di poter cumulare più licenze. Di contro arrivano le licenze part-time ma anche la possibilità di lavorare in più comuni.

Potrebbero vincere i giovani, se davvero le misure di apertura delle professioni, per la creazione delle nuove imprese e di stimolo di nuovi settori prenderanno presto forma. L’idea di poter costituire una società spendendo appena un euro è un bel colpo d’ala, se diventerà rapidamente una possibilità reale sarà certamente un aiuto importante per abbattere uno dei livelli di disoccupazione più alti d’Europa.

Un po’ vince anche l’ambiente, perché son sparite le norme che rendevano più facili le trivellazioni.

In generale vince il Paese, a patto però che le misure decise ieri vadano avanti spedite e, soprattutto, a condizione che il Parlamento non le annacqui come è accaduto in passato.

da La Stampa del 21 gennaio 2012

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“La lenzuolata di Monti, pensando anche all’equità”, di Raffaella Cascioli

Dalle imprese per i giovani alle professioni: tutte le misure del decreto
immagine documento Le liberalizzazioni non significano giungla e privatizzazioni. Semmai più concorrenza, più apertura dei mercati, più spazio per i giovani e per il merito oltre che minori rendite di posizione. Al termine di un consiglio dei ministri fiume, durato 8 ore e preceduto da un Cipe che ha finanziato opere per 5,5 miliardi di euro, il presidente del consiglio Mario Monti ha spiegato così il decreto CrescItalia che segue la manovra dello scorso anno denominata Salva-Italia e che rappresenta solo la prima parte di un pacchetto di misure della crescita. Pacchetto che sarà completato la prossima settimana con un provvedimento sulle semplificazioni.
Monti ha spiegato come obiettivo del governo è quello di rimuovere tre vincoli che in questi anni hanno frenato la crescita economica e sociale in Italia: l’insufficiente concorrenza dei mercati, l’inadeguatezza delle infrastrutture, la burocratizzazione. Il provvedimento, varato ieri, mira a rimuovere i primi due ostacoli. Ieri Monti ha spiegato che «nel momento in cui abbiamo chiesto sacrifici agli italiani sul fronte fiscale, stiamo cercando di offrire agli italiani la liberalizzazione da tasse occulte, perché tali sono prezzi e tariffe più alte, e per questa via anche una moderazione del costo della vita».
Per il sottosegretario alla presidenza del consiglio Antonio Catricalà «siamo intervenuti a tutela consumatori, abbiamo tolto qualche granello di sabbia dagli ingranaggi della class action». Si è inoltre intervenuti nei confronti delle clausole abusive. Di seguito solo alcune delle norme contenute nel provvedimento.

Un euro per le società dei giovani
«Abbiamo istituito – ha spiegato Catricalà – una nuova figura di società per i giovani: la società semplificata a responsabilità limitata. Basterà un euro di capitale e non sarà necessario l’intervento del notaio».

Nasce il tribunale per le imprese
In attesa di norme sulla semplificazione per l’avvio di una nuova impresa, è stata prevista la nascita del tribunale delle imprese con la trasformazione delle sezioni specializzate in materia di proprietà industriale e intellettuale, esistenti in alcuni tribunali, in sezioni specializzate in materia d’impresa.

All’Authority la decisione su rete Fs
L’Authority del trasporto dovrà esaminare se è necessaria una separazione tra la rete ferroviaria e il servizio di trasporto passeggeri. Si rinvia all’Authority la decisione su che grado di operazione sarà necessaria tra Rfi e servizio. Per Catricalà «non c’é un provvedimento immediato ma la precisa indicazione della direzione da prendere».

Minirivoluzione nella Rc auto
Sono state decise delle misure per assicurare che i prezzi delle assicurazioni Rc auto, che sono cresciuti in modo esponenziale, possano essere calmierati con sconti e franchigia, ad esempio per chi sceglierà di utilizzare una scatola nera.

Stop alle tariffe sulle professioni
Nel decreto è stata confermata l’abrogazione delle «tariffe delle professioni regolamentate nel sistema ordinistico». Per il ministro della giustizia Paola Severino «sulle professioni abbiamo operato sul tema delle tariffe, su cui si è parlato forse troppo rispetto al dato riconosciuto dal 99% categorie, cioè che fossero già state abolite».

In arrivo cinquecento notai in più
In Italia ci saranno 500 notai in più. La misura «amplia il bacino di concorrenza» e prevede che ogni 3 anni venga verificato il rapporto fra abitanti e notai.

Ecco come cambia il tirocinio
La durata del tirocinio per l’accesso alle professioni sarà di massimo 18 mesi e i primi sei potranno esser svolti all’interno dell’università. Le disposizioni non si applicano alle professioni sanitarie per le quali resta confermata la normativa vigente.

Cinquemila farmacie in più
Le farmacie in Italia cresceranno da 18mila a 23mila. Sono previsti sconti anche per i farmaci di fascia A pagati direttamente dal cliente. Gli sconti sui farmaci di fascia C erano già possibili. In arrivo il commissario per il potenziamento delle piante organiche della farmacie. Il decreto prevede infatti entro quattro mesi l’apertura di nuove farmacie ogni 3mila abitanti, potenziamento dell’orario di apertura e dei turni oltre quelli previsti, possibilità di sconti su tutti i farmaci. In caso contrario il governo nominerà un apposito commissario per approvare le piante organiche delle farmacie ed espleta le procedure concorsuali. Salta invece il “mini allargamento” alle parafarmacie per la vendita di farmaci di fascia C. Saranno venduti solo nelle farmacie.

Banche e mutui, come si cambia
Se una banca obbliga il risparmiatore a farsi carico di una assicurazione sulla vita nel momento in cui accende un mutuo, dovrà offrire un menu di più assicurazioni concorrenti.

Nessuna norma sulle trivellazioni
Il decreto non contiene alcuna norma relativa alle trivellazioni in mare. A dichiararlo ieri sera è stato il ministro dell’ambiente Clini dopo i dubbi sollevati da alcuni esponenti del mondo ambientalista.

da www.europaquotidiano.it