partito democratico, politica italiana

"Una foto per due", di Stefano Menichini

Quando si dice che la politica buona e coraggiosa può essere premiata. Quanti si ricordano le infauste profezie lanciate a cavallo della nascita del governo Monti e soprattutto nei giorni della manovra, quando si pronosticava un bagno di sangue democratico, con Vendola e Di Pietro a lucrare sulle difficoltà altrui, sul sostegno faticoso e impopolare del Pd a un governo tecnocratico di tagli e tasse?
Neanche due mesi sono trascorsi – durante i quali Di Pietro si è scalmanato tra violenti raid populisti e prudenti ritirate politiciste – ed eccoci alla foto di ieri: i segretari di Sel e Idv, uno accanto all’altro, a chiedere per favore a Bersani di riaprire l’ennesimo cantiere di coalizione, per carità senza escludere nessuno che anzi vanno bene tutti, anche Casini, purché ci sia bipolarismo.
Nel frattempo, pur senza picchi eclatanti, i sondaggi premiano sia il Pd come più convinto sostenitore di Monti, che Idv e Sel come bacino di contenimento dell’insoddisfazione più o meno di sinistra, che Grillo con le sue sparate non riesce a chiamare tutta a sé. Chiaro, manca più di un anno alle elezioni: ma è evidente che su questa linea il Pd ha margini di espansione nell’enorme area mobile degli italiani che chiedono solo sensatezza, credibilità, competenza, stabilità.
Questa è la strada di Bersani, e ora Vendola e Di Pietro (il primo da tempo in verità) hanno capito di non poterla contrastare, di dover accettare che il Pd ha un’ambizione più ampia della famosa foto di Vasto. Non ci spingiamo a parlare di egemonia ma poco ci manca. Certo è finita l’epoca di ballare la musica suonata da altri: sotto esame è casomai l’equilibrio di un danzatore spericolato come l’ex pm.
A proposito vale la pena rilevare che ieri la strana coppia s’è tenuta alla larga dal tema dei no-Tav arrestati. Sarà stata la garanzia fornita da un magistrato come Caselli, sarà stata l’insensatezza della linea valsusina (veniamo colpiti come i tassisti, i camionisti e i pescatori…), fatto sta che non c’è copertura per i ribellismi o addirittura le sbandate violente e illegali. È una base minima, ma è una base almeno per potersi parlare.

da www.europaquotidiano.it