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Morto Scalfaro, il presidente del «Non ci sto»

L’ex presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, è morto nella notte nella sua abitazione romana.

Nato a Novara il 9 settembre 1918, Scalfaro è stato presidente della Repubblica dal 1992 al 1999. Politico ed ex magistrato italiano, è stato il nono Presidente della Repubblica dal 1992 al 1999.

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BIOGRAFIA
Oscar Luigi Scalfaro, nato a Novara il 9 settembre 1918, vedovo di Maria Inzitari dalla quale ha avuto una figlia Marianna. Si laurea in Giurisprudenza nel 1941 ed è chiamato alle armi e assegnato al 38^ Reggimento di Fanteria a Tortona. Sottotenente di Commissariato in Sicilia è congedato, in quanto magistrato, nell’ottobre del 1942. Presidente dell’Azione Cattolica della Diocesi di Novara e Delegato Regionale per il Piemonte. Viene eletto deputato all’Assemblea Costituente il 2 giugno 1946 nelle liste della Democrazia Cristiana risultando capolista della circoscrizione Torino-Novara-Vercelli. È eletto deputato al Parlamento in tutte le legislature dal 1948 al 1992. Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dal 1954 al 1955 (Governo Scelba) si adopera attivamente per il rientro di Trieste all’Italia, per l’accoglienza dei profughi giuliano-dalmati e per l’attuazione degli accordi De Gasperi-Gruber riguardanti l’Alto Adige. Sottosegretario al ministero della Giustizia dal 1955 al 1958 (1^ Governo Segni -Governo Zoli) promuove e porta all’approvazione la legge che consente alle donne l’accesso alla carriera di magistrato. Sottosegretario al ministero dell’Interno dal 1959 al 1962 (2^ Governo Segni – Governo Tambroni – 3^ Governo Fanfani) promuove e porta all’approvazione la legge che istituisce la Polizia femminile.

da www.unita.it

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La scomparsa di Scalfaro. Bersani: “Non abbandoneremo le sue battaglie”
Napolitano: “Un esempio di integrità e coerenza”. Il cordoglio del PD

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha reso omaggio alla figura di Scalfaro: “E’ con profonda commozione che rendo omaggio alla figura di Oscar Luigi Scalfaro nel momento della sua scomparsa, ricordando tutto quel che egli ha dato al servizio del Paese, e l’amicizia limpida e affettuosa che mi ha donato. E’ stato un protagonista della vita politica democratica nei decenni dell’Italia repubblicana, esempio di coerenza ideale e di integrità morale”.

Nato a Novara il 9 settembre del 1918, Scalfaro fu eletto in Parlamento nel 1946 e fu eletto Capo dello Stato nel 1992.
In quello che fu un settennato tra i più delicati, Scalfaro assistette allo sgretolamento della Prima Repubblica determinato dall’inchiesta su Tangentopoli.

Per il segretario del PD, Pier Luigi Bersani “Sono moltissimi i ricordi che Oscar Luigi Scalfaro lascia a chi ha avuto la fortuna di conoscere la sua umanità, la sua intelligenza, i suoi valori, la sua passione per la Costituzione e per l’Italia. I democratici oggi inchinano per lui le loro bandiere e ricordano soprattutto un grande presidente della Repubblica, che seppe guidare il nostro Paese in una delle sue stagioni più difficili e difese le istituzioni nel mezzo di una delle crisi più gravi. Lo fece con una decisione, una lucidità e un equilibrio impossibili da dimenticare.

La Costituzione, che aveva contribuito da giovanissimo a scrivere, era per lui, uomo di profonda fede religiosa, qualcosa di laicamente sacro. In nome della Costituzione ha difeso la centralità del Parlamento, il rispetto della legalità e la dignità delle istituzioni. Verso di lui come italiani e come democratici abbiamo una riconoscenza infinita e un grande dovere: non abbandonare le sue battaglie, ricordando sempre che la nostra è la Costituzione più bella del mondo, e continuare a impegnarci per l’idea di Italia che ha prima costruito e poi difeso nel corso di tutta la sua vita”.

“Giovani, non arrendetevi mai” furono le parole con cui Scalfaro si rivolse ai giovani nella sua ultima intervista, trasmessa da Youdem il 22 dicembre 2012.

Rosy Bindi, presidente dell’Assemblea PD, ricorda “il suo appassionato amore per la politica e la democrazia, che ne hanno fatto un esempio raro di politico che univa senso della dignità delle Isituzioni, attenzione ai problemi reali dei cittadini, capacità di cogliere i segni dei tempi e le esigenze di cambiamento. Democrazia, Giustizia, Solidarietà e Pace sono state le stelle polari del suo lungo e fecondo impegno di uomo di Stato, ministro dell’Interno, Presidente della Camera dei deputati e Presidente della Repubblica.

Non ha mai smesso di partecipare attivamente alle vicende del Paese. Amava l’Italia e non si stancava di sollecitare tutti all’impegno civile, alla partecipazione alla cosa pubblica, alle responsabilità che ciascuno deve sentire per il bene comune. Da qui la sua strenua e coerente difesa della Costituzione e la sua ultima bella fatica, con i giovani e i ragazzi che incontrava andando in per l’Italia, di formazione e di educazione alla cittadinanza e ai valori della nostra Carta fondamentale.”

Enrico Letta, vicesegretario del PD, esprime “profonda tristezza per la scomparsa di Scalfaro. Ci ha insegnato il rispetto sacro per le istituzioni. Ha difeso e servito la Costituzione sopra ogni altra cosa”.

Anche Walter Veltroni esprime il suo cordoglio per la scomparsa di “una persona insieme severa e sorridente. Uno dei protagonisti della nostra storia repubblicana, un presidente amato e che aveva saputo fare della Costituzione la sua bussola in una delle fasi più difficili e per molti versi drammatiche della nostra storia. Scalfaro di questa nostra Costituzione è stato un difensore e un interprete fermo e appassionato”.

Il Sindaco di Torino, Piero Fassino ha espresso il cordoglio suo e della Città per la scomparsa del Presidente Emerito in un messaggio inviato alla figlia Marianna. Fassino considera Scalfaro un “riferimento morale costante per l’intera nazione, un punto di certezza costituzionale in anni difficili per la vita delle Istituzioni e della Repubblica. Ci ha insegnato che la politica deve alimentarsi ogni giorno di dedizione alla cosa pubblica, forte passione civile, solidi principi morali e che al centro dell’agire di una classe dirigente deve essere sempre il bene comune e la coerenza tra il dire e il fare. In queste ore lo ricordo con particolare commozione e gratitudine per i tanti momenti in cui ha voluto essermi vicino e per l’affetto paterno e l’amicizia profonda che sempre mi ha manifestato”.

la senatrice del PD Mariapia Garavaglia ha definito il Presidente scomparso “un modello da seguire e al tempo stesso un grande politico con il quale ho potuto godere nel corso degli anni del privilegio di un rapporto d’affetto che mi fa oggi piangere d’amaro dolore. Penso all’uomo, ma anche al Paese che il Presidente Scalfaro ha sempre servito senza esitazione, in momenti difficili, senza mai risparmiarsi anche sul piano personale. Penso all’Italia orfana di uno statista capace di parlare a tutti i cittadini, in particolare ai giovani, non solo colle parole ma con i fatti concreti e soprattutto grazie a un’indiscussa integrità morale. Con lui la Repubblica ha vissuto momenti travagliati ripensando ai quali qualcuno potrebbe essere tentato di considerarli già appartenenti al passato. È vero il contrario, la sua lezione deve rimanere viva e c’è chi, facendo politica, cercherà, nelle possibilità che gli sono offerte, di tenerne non solo vivo il ricordo, ma attuale il suo insegnamento”.

da www.partitodemocratico.it