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"Via libera alla norma sul rating di legalità per le imprese", di Marco Ventimiglia

Un mese, tanto è servito perché la proposta pubblicata su un giornale, il nostro giornale, si trasformasse in una norma di legge. Ed allora, il rapido excursus del rating sulla legalità, diventa un po’ il simbolo del particolare momento di un Paese alle prese con problemi enormi, ma nel quale si cominciano a superare
ostacoli ritenuti fin qui insormontabili.
IL RUOLO DELL’ANTITRUST
«La commissione Industria del Senato – si legge in una nota -ha approvato l’emendamento al decreto liberalizzazioni a firma Casellati, Asciutti (parlamentari del Pdl, ndr) che introduce un rating di legalità per le imprese operanti nel territorio nazionale». Del rating attribuito, viene spiegato «si tiene conto in sede di concessione di finanziamenti pubblici da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché in sede di accesso al credito bancario». A stabilirlo sarà l’Antitrust in raccordo «con i Ministeridella Giustizia e dell’Interno».
E non a caso, pochi giorni fa, proprio il ministro della Giustizia, Paola Severino, si era soffermata sull’argomento. «L’idea di introdurre un rating sulla legalità – aveva detto – è una proposta estremamente seria che riguarda non soltanto le imprese che rifiutano di pagare il loro terribile tributo alla mafia ma anche le imprese che si dotano di modelli di organizzazione idonei a prevenire il reato. Per questo la sostengo con forza».
Insomma, il cammino legislativo si sta per compiere, con l’approvazione nei prossimi giorni del decreto liberalizzazioni al Senato ed alla camera, a poca distanza dal 28 gennaio, la data nella quale l’imprenditore siciliano e vicepresidente di Confindustria, Antonello Montante, formulò la sua proposta su l’Unità. Senonché, forse per ricordarci che in Italia le cose possono cambiare ma certi vizi sono duri a morire, non è mancata una nota stonata. Nonostante la proposta sia partita, come detto,
da Confindustria, rilanciata dal nostro giornale e poi da molti
altri media, appoggiata da una pluralità di forze politiche, subito dopo l’approvazione dell’emendamento in commissione Industria il Pdl ha tentato di mettere il suo cappello sull’idea. Lo ha fatto anche per bocca del suo segretario. «L’introduzione del rating sulla legalità – ha dichiarato Angelino Alfano – grazie
all’approvazione dell’emendamento contenuto nel decreto sulle liberalizzazioni, è uno straordinario risultato per il Pdl poiché si è impegnato in prima linea affinché fosse conseguito, aderendo così alla proposta del vicepresidente di Confindustria, Antonello Montante».
«LA LEGALITÀ CONVIENE»
Per i democratici ha parlato Anna Finocchiaro:
«La previsione di premiare le imprese che, sull’intero territorio
nazionale, agiscono nella legalità è davvero un significativo e importante passo avanti. Il rating sulla legalità ripristina infatti una sana competizione tra le aziende e avvia un circuito virtuoso che fa bene all’economia e quindi al Paese». Per il presidente del gruppo del Pd al Senato il rating è necessario per accrescere la consapevolezza che la legalità «conviene alle imprese e fa bene alla crescita. Le aziende che agiscono correttamente sul mercato, rispettando le leggi, saranno premiate
e non subiranno più, al contrario, un’ingiusta discriminazione dettata dal fatto che qualcuno prende scorciatoie.
Per noi questo è un fattore che sottolinea ancor più il carattere innovativo del provvedimento sulle liberalizzazioni».

L’Unità 29.02.12