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"Black list, il Pd difende il principio", di Raffaella Cascioli

Sventato il tentativo di Pdl, Lega e Idv, passa la modifica del governo. Aspettando la delega fiscale, che dovrebbe essere varata venerdì dal consiglio dei ministri, oggi il senato potrebbe votare la fiducia al decreto fiscale che passerebbe così alla camera. Non senza novità di rilievo. Scompaiono infatti le liste nere dei commercianti che non rilasciano scontrini fiscali. Tuttavia, le agenzie fiscali e la guardia di finanza, nell’ambito della pianificazione degli accertamenti fiscali, terranno conto anche delle segnalazioni non anonime di violazione tributaria, incluse quelle relative all’obbligo di emissione di scontrino o ricevuta fiscale.
In un momento in cui la lotta all’evasione fiscale è prioritaria non solo per i conti pubblici ma anche per il governo e i contribuenti onesti, è stato merito del Pd se il principio delle cosiddette black list è stato mantenuto. La norma, contenuta nel decreto fiscale licenziato ieri pomeriggio dalle commissioni bilancio e finanze del senato ed approdato in aula, è infatti il risultato della riformulazione di un emendamento da parte del governo approvato dalla maggioranza. Un via libera arrivato dopo il tentativo, respinto grazie al voto compatto del Pd, di abrogare del tutto il comma relativo agli inadempienti.
Una soppressione che non è passata visto che ci sono stati 13 voti a favore della soppressione (di Pdl, Lega e Idv) e 13 contro (Pd). «Non è passato il tentativo di sopprimere del tutto le black list – ha dichiarato Marco Stradiotto del Pd – anzi nella riformulazione del governo si è senz’altro migliorato il testo originario». Di qui la riformulazione della norma da parte del governo nella persona del sottosegretario all’economia Vieri Ceriani. «Grazie al Pd è stato sventato il tentativo di Pdl e Lega, spalleggiati dal parere positivo dei relatori e dell’Idv, di abrogare il comma sulle cosiddette black list – hanno spiegato i senatori Pd Giuliano Barbolini e Mauro Agostini – l’emendamento del governo mantiene fermo l’impegno di contrasto alle violazioni tributarie, incluse quelle relative all’obbligo di emissione di ricevute e scontrino fiscale. Il Pd è da sempre coerente rispetto all’esigenza di combattere con determinazione l’evasione fiscale».
Tra gli emendamenti approvati ieri le commissioni hanno fatto slittare di un mese, ovvero da maggio a giugno, il divieto per le pubbliche amministrazioni di pagare pensioni e stipendi in contanti oltre i mille euro, mentre una modifica, avanzata dal Pd e approvata dalla maggioranza, accorpa al 20 agosto tutte le scadenze per i pagamenti Iva senza maggiorazioni. E sull’Imu, dopo i chiarimenti sull’acconto, ieri i senatori hanno votato per un alleggerimento della tassa sull’agricoltura; niente Imu sulle case dissestate e inabitabili mentre niente da fare per gli anziani nelle case di riposo: se hanno una casa dovranno pagare la tassa.
Se, a fronte dei 650 emendamenti presentati in aula, è scontato il voto di fiducia che sarà posto dal governo, peraltro autorizzato ieri dal consiglio dei ministri, sul provvedimento si è registrata per la prima volta dall’inizio del governo Monti un singolare siparietto tra i due relatori al provvedimento, Mario Baldassarri e Antonio Azzollini. I due fin dall’inizio in aula nel presentare il provvedimento hanno parlato due lingue diverse. Con il primo che più che relatore di maggioranza appariva di minoranza. Baldassarri ha infatti annunciato la presentazione di un esposto «alle autorità competenti contro la Ragioneria e il governo per palesi falsi e giudizi politici» dopo la bocciatura dell’esecutivo e della Ragioneria sull’emendamento del Terzo polo per il calo delle tasse a famiglie e imprese. Di tutt’altro tenore l’intervento di Azzollini.

da Europa Quotidiano 04.04.12