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"Regione Lombardia, sì alla legge scuola i supplenti scelti dagli istituti. Salta l´ordine delle graduatorie", di Andrea Montanari

La Cisl parla di “balcanizzazione”, contrario il Pd E dal pacchetto sviluppo saltano gli incentivi per le autostrade . Via libera del Consiglio regionale alla riforma della scuola in salsa lombarda con il professore a chiamata, uno degli assi portanti del cosiddetto pacchetto Crescilombardia fortemente voluto dal governatore Roberto Formigoni in perenne sfida col governo. Per tre anni, quanto durerà la sperimentazione, i presidi potranno scegliere direttamente i supplenti annuali senza passare dal provveditorato, li dovranno pescare dalle graduatorie ma non dovranno rispettare l´ordine delle liste. Un passo indietro rispetto al progetto di legge originario della Regione, che non parlava di graduatorie e demandava alla giunta i criteri per gli inserimenti nelle scuole. Ma un deciso passo in avanti rispetto alla normativa precedente. Il testo uscito dall´aula ieri è stato ulteriormente ridimensionato. Prevede infatti che le modalità di espletamento del bando di concorso saranno definite «solo sulla base di un accordo con lo Stato». E che ogni sei mesi la giunta dovrà relazionare sulla sperimentazione alla commissione regionale competente.
«Una riforma incostituzionale», secondo la responsabile nazionale scuola del Pd Francesca Puglisi e il segretario generale nazionale della Cgil scuola Mimmo Pantaleo che «diffida» il ministro dell´Istruzione Francesco Profumo «a stipulare qualsiasi intesa con la Regione». No secco anche dal responsabile del settore scuola della Cisl Lombardia Silvio Colombini: «Ci sono già le graduatorie – attacca – con tanti aspiranti all´assunzione di ruolo, e ogni deroga alla normativa nazionale rischia di creare disagi e incertezze rendendo vano l´obiettivo che la proposta iniziale voleva raggiungere. Quello di garantire qualità stabilizzazione del personale». Il segretario nazionale Cisl scuola, Francesco Scrima, parla di «balcanizzazione» del sistema scolastico. Favorevole, invece, l´associazione dei genitori delle scuole cattoliche: «Il reclutamento diretto degli insegnanti – spiega il presidente Roberto Gontero – è un segnale di vero cambiamento per il sistema scolastico».
Formigoni in precedenza aveva sostenuto che «il mondo della scuola in maggioranza aveva espresso il consenso sulla riforma» e che più che un muro contro muro con la maggioranza era stata «l´opposizione di centrosinistra a sbattere la testa contro il muro». Il consigliere regionale del Pd Fabio Pizzul parla di «una forzatura poco rispettosa dell´ordinamento attuale». Chiara Cremonesi di Sel chiede al governo di «impugnare la legge». Mentre la maggioranza di centrodestra che ha votato sì compatta è soddisfatta: «È un provvedimento impostante che semplifica tanti settori della vita sociale», sostiene il Pdl Mario Sala. «La maggioranza ha dimostrato di saper portare a casa una legge importante», aggiunge il leghista Stefano Galli.
Stralciata dal pacchetto Salvalombardia, invece, accogliendo una richiesta dell´opposizione di centrosinistra che aveva presentato oltre duemila emendamenti, la parte di regole che prevedeva l´ampliamento delle concessioni autostradali regionali che, secondo gli ambientalisti, avrebbe aperto la strada a nuovi edifici lungo il percorso come misure compensative.
«L´ostruzionismo è stato battuto – ha commentato alla fine Formigoni -. Assurdo parlare di retromarcia o di aria fritta». Ma il segretario regionale del Pd Maurizio Martina è categorico: «È un provvedimento omnibus, disorganico e confuso». Mentre il leader della Cisl Lombardia Gigi Petteni è addirittura caustico: «Formigoni invece di ospitare l´Isola dei famosi dovrebbe smettere di fare la bella addormentata nel bosco».

da Repubblica/Lombardia 05.04.12

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“In Lombardia i docenti sono a chiamata diretta. Approvato l’articolo 8 della legge regionale”, di Pasquale Almirante

L’articolo 8 prevede la possibilità dell’assunzione diretta, da parte della singola scuola autonoma, del personale docente inserito in un albo regionale in cui sono inclusi obbligatoriamente solo i lavoratori che aderiscono al progetto di sviluppo regionale in materia di istruzione e formazione. Nonostante nella giornata di ieri, 3 aprile, la maggioranza alla Regione Lombardia, Pdl e Lega, abbiano deciso di rinviare l’approvazione del Progetto di Legge n. 146 “Misure per la Crescita e l’Occupazione”, contenente il contestatissimo l’art. 8, per mancanza del numero legale (dovuto con ogni probabilità alla diretta Tv della partita Milan-Barcellona), nella giornata di oggi, 4 aprile, la legge che introduce in via sperimentale il sistema della chiamata diretta da parte delle scuole per il reclutamento dei docenti è regolarmente passata.
“Quell’articolo è una follia istituzionale da mettere in capo tutta alle scelte ideologiche del Presidente Formigoni e dell’Assessore Aprea”, così si esprime il segretario nazionale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, che invoca pure l’interevento del ministro Profumo con un parere del tutto negativo perché permette il reclutamento dei docenti da parte delle singole scuole.
Ma grida pure alla incostituzionalità della legge “perché il reclutamento è materia delegata alla legislazione nazionale, col reale rischio di discriminazioni e messa in discussione della libertà d’insegnamento. E aggiunge: “Diffidiamo il Ministero a stipulare qualsiasi intesa con la Regione Lombardia per dare attuazione a quella legge. Siamo pronti ad intraprendere tutte le iniziative di mobilitazione e valuteremo come sollevare il profilo di costituzionalità.”
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico: “il ministro Profumo deve bloccare la norma. In caso contrario la impugneremo in Tribunale. La giunta lombarda si sta assumendo una responsabilità enorme nel contrastare le indicazioni della nostra Costituzione e dovrà spiegare le ragioni di questa insensata iniziativa direttamente ai giudici”.
E poi l’Anief ricorda: “Neanche in Sicilia, Regione a statuto speciale, senza le necessarie modifiche legislative nazionali e regionali si può procedere alla gestione diretta del personale scolastico. Fanno eccezione Trento e Bolzano, ma si tratta di province autonome”.
Intanto la maggioranza che guida la Regione Lombardia (Pdl e Lega Nord) ha votato compatta, con 41 voti favorevoli, mentre, come era prevedibile, contrarie le opposizioni (Pd, Idv, Sel e Udc) appoggiate da alcune associazioni di insegnanti.
Sono state tuttavia accolte alcune modifiche proposte dal Pd, come la durata triennale della sperimentazione e l’obbligo di una relazione semestrale alla commissione consiliare competente.
Il testo dell’articolo 8 è il seguente: “Al fine di realizzare l’incrocio diretto tra domanda delle istituzioni scolastiche autonome e l’offerta professionale dei docenti le istituzioni scolastiche statali possono organizzare concorsi differenziati a seconda del ciclo di studi per reclutare il personale docente con incarico annuale. E’ ammesso a partecipare alla selezione il personale docente del comparto scuola iscritto nelle graduatorie provinciali fino ad esaurimento”.
Per quanto riguarda la maggioranza, il relatore del provvedimento, Mario Sala (Pdl), ha spiegato: ”L’articolo 8 del progetto di legge apre alla sperimentazione di una vera autonomia scolastica attraverso una possibilita’ per le scuole di indire concorsi differenziati a seconda del ciclo di studi, per selezionare il personale docente necessario a svolgere le attivita’ scolastiche annuali favorendo la continuita’ didattica. Ci siamo battuti in aula affinche’ il reclutamento diretto degli insegnanti da parte delle scuole statali lombarde fosse finalmente possibile”.

da La Tecnica della Scuola 05.04.12