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«Basta con i tagli nella scuola. Ore e professori non diminuiranno», di Mariolina Iossa

«La scuola ha già dato, ha già sofferto molto per i tagli orizzontali, adesso siamo impegnati in una fase di nuova crescita ed equità». La spending rewiew (le razionalizzazioni a cui il governo guarda come ad un modo concreto per tagliare gli sprechi) vista dal ministero dell’Istruzione, e in particolare dal sottosegretario Marco Rossi Doria che al Corriere della Sera racconta tutto il progetto per gli anni a venire e significa una cosa sola: non ci saranno altri tagli, «non nelle scuole e per le scuole, solo razionalizzazioni su immobili ad uso amministrativo, sugli affitti di sedi periferiche e uno sconto nella spesa delle scuole del 15 per cento acquistando il materiale e gli strumenti attraverso il sistema Consip messo in piedi proprio per ottenere riduzioni dei costi vivi». Un impegno che arriva nel giorno in cui il ministero fissa i nuovi tetti di spesa per i libri di testo: 380 euro per le superiori, mentre per le medie si potrà arrivare a 294 euro per le prime classi, 117 per le seconde e 132 per le terze.
Per la scuola, dunque, non ci sarà alcuna riduzione, diminuzione, taglio, promette Rossi Doria e non è una speranza, un auspicio: è la linea del ministero voluta da Profumo e dal governo che «hanno rimesso la scuola tra le priorità dell’agenda politica di questo Paese — spiega il sottosegretario — perché la scuola è incubatrice di risorse umane e di crescita. È un fattore di crescita». Profumo ne ha già parlato, è tutto scritto nel documento di crescita ma in concreto, dice Rossi Doria, questo significa per esempio che «per il primo anno, il prossimo, da 5 anni a questa parte, ci saranno le stesse ore di cattedra dell’anno precedente. Il core business delle scuole, insegnanti, bambini, personale, non si tocca. In condizioni difficilissime, questo sia chiaro, ma noi stiamo su questa linea».
Facciamo l’esempio degli insegnanti di sostegno. «Non ci saranno ulteriori riduzioni — continua il sottosegretario, ex appassionato maestro di strada e promotore di decine e decine di progetti salvifici nella scuola italiana, oltre che collaboratore e del ministero dell’Istruzione e di quello del Lavoro — : tuttavia va detto con chiarezza che riguardo all’inserimento di bambini e ragazzi con difficoltà nella scuola noi facciamo più di qualunque altro Paese al mondo, con i nostri 80 mila insegnanti di sostegno di ruolo, anche perché molto civilmente la Corte costituzionale ha decretato che questi servizi resi ai bambini sono dentro il sistema di main streaming, servizi alla persona anzitutto di cui si fa carico la scuola e che non sono negoziabili. Abbiamo tanti difetti ma non questo…».
Il sottosegretario Rossi Doria sta lavorando ad un progetto contro la dispersione scolastica (programmato dal ministro Profumo e dal ministro Barca in accordo con le Regioni interessate) che riguarda Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, «dove è massima la corrispondenza, come ha confermato anche Profumo, tra povertà delle famiglie e rischio di abbandono scolastico. Qui saranno attivati con fondi non utilizzati dall’Ue e riprogrammati dalle Regioni di concerto con il governo, 100 prototipi in altrettante microaree dove si svolgeranno percorsi di prevenzione e di seconda occasione. In pratica significa andare a prendere i bambini con i servizi sociali e riportarli a scuola, oltre a farli partecipare ad altri progetti sociali extrascolastici».
Con il ministro Riccardi, poi Rossi Doria sta lavorando ad un progetto di inclusione dei bambini rom con misure mirate e altri prototipi, «scuola per i bambini e scuola anche per le madri per far prendere loro un diploma e nel frattempo che sono a studiare ci sono strutture che si occupano dei loro figli». Per tutta l’Italia, invece, sono stati lanciati nelle scuole due progetti per le pari opportunità, uno per la parità di genere, contro la cultura del femminicidio e uno il 17 maggio in occasione della giornata contro l’omofobia, «per il contrasto, già nelle scuole, alla discriminazione omofobica».
L’edilizia scolastica è un altro punto dolente. «Per quella, come ha anche ribadito il ministro Profumo, interverremo concretamente. Con circa 384 milioni per le quattro Regioni del Sud, più 189 per le tecnologie per la didattica. Nel resto d’Italia, 550 milioni presso il CIPE di cui 100 per nuove scuole e 450 per le ristrutturazioni».
Per Rossi Doria tutto questo fa parte di «una chiara inversione di tendenza per quanto riguarda le politiche governative della scuola, non c’è dubbio su questo. A ciò si aggiunge, e di questo sono particolarmente soddisfatto, il clima di attenzione e di ascolto verso le scuole inaugurato da Profumo. Tutti noi, il ministro, io e la collega Ugolini, andiamo in giro ad ascoltare, a cercare di capire, a ricucire un rapporto di fiducia sdrucito. Con spirito pacato e positivo e senza polemiche».

Il Corriere della Sera 13.05.12

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“Flc-Cgil: il Miur apre al dialogo su risorse e dimensionamento”, di Alessandro Giuliani

L’apertura sarebbe giunta dal sottosegretario, Marco Rossi Doria, e dal Capo di Gabinetto del Ministro, Luigi Fiorentino, durante l’incontro con una delegazione del sindacato. L’amministrazione ha preso diversi impegni e accordato due tavoli tecnici. Il segretario Pantaleo: era ora. Sembrerebbe aver prodotto alcuni risultati concreti il presidio organizzato dalla Flc-Cgil davanti al ministero dell’Istruzione, al fine di ottenere certezza di risorse, stabilità dell’organizzazione e sostegno alle scelte necessarie all’autonomia scolastica. L’apice delle protesta si è avuta quando alcuni dirigenti e direttori dei servizi generali e amministrativi si sono simbolicamente incatenati sulla scalinata del Miur, perché, ha spiegato il sindacato, ormai sono “costretti ai salti mortali e a mettere continuamente toppe ai buchi finanziari per garantire un minimo di funzionalità alle scuole”.
Sul finire della protesta, una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria, e dal Capo di Gabinetto del Ministro, Luigi Fiorentino. Secondo quanto riportato del sindacato confederale, dal confronto sarebbe scaturito l’immediato avvio di due tavoli tecnici su finanziamenti e dimensionamento della rete scolastica. Oltre che una serie di rassicurazioni: “il sottosegretario Rossi Doria – scrive la Flc-Cgil – durante l’incontro ha annunciato alcune soluzioni concrete che dovrebbero dare un po’ di respiro alle scuole come l’arrivo di un provvedimento cancella multe”. Poi, rivolgendosi ai ds e dsga presenti, ha detto loro che sono “pezzi importanti dell’amministrazione: da parte del Ministro c’è la massima attenzione ai problemi che ci state rappresentando”.
Ma vediamo, nel dettaglio, alle risposte fornite dai rappresentanti del dicastero dell’Istruzione alla decina di “idee concrete e realizzabili da subito e a costo quasi zero”, che il sindacato ha messo bene in evidenza durante l’incontro. A proposto dei finanziamenti alle scuole, ormai cronicamente tardivi e carenti, l’amministrazione ha spiegato che c’è “la volontà politica di rivedere, all’interno delle linee guida che saranno emanate in applicazione dell’art. 50 del decreto sulle semplificazioni, le procedure per l’erogazione dei finanziamenti riportando ad unico canale i molteplici fondi che arrivano alle scuole per vie diverse”.
Sull’annoso problema dei recupero crediti (moltissimi istituti ne vantano diverse decine di migliaia di euro!), i rappresenti del Miur hanno assicurato che “tutti i residui attivi coperti da altrettanti residui passivi saranno restituiti”. L’impegno appare importante. Difficilmente, però, riteniamo che la restituzione potrà avvenire nel breve periodo. Anche alla luce della necessità del governo di ridurre ancora le spese.
A proposito delle multe che le scuole hanno subìto per fare fronte agli obblighi amministrativi, è stato detto che “il prossimo Consiglio dei ministri varerà un provvedimento legislativo per cancellare le multe”.
Un’indicazione importante è arrivata anche sugli eventuali risparmi derivanti dalla spending review, che a detta del Ministero “saranno reinvestiti nel sistema scuola”.
A proposito della richiesta della Flc-Cgil di mantenere nelle casse dei singoli istituti la parte dei fondi contrattuali non utilizzata nel corso dell’a.s., i rappresentanti del Miur avrebbero assicurato che “la disponibilità degli avanzi del fondo di istituto sarà assicurata alle scuole”. E non solo. “Sono allo studio del Ministero soluzioni per superare i problemi della scarsa efficienza dei sistemi tecnici che ritarda il riconoscimento delle economie”.
Poche speranze, invece, sulla cancellazione del “cedolino unico”, che tanti problemi sta arrecando per riuscire a decretarlo e assegnarlo nei tempi (anticipati) stabiliti: dalle stanze di viale Trastevere è stato spiegato che non si può eliminare facilmente una norma “prevista da una legge finanziaria. Tuttavia il ministero farà tutti gli sforzi possibili per migliorarne la gestione”.
Per quanto riguarda le rigide norme sul dimensionamento, che comporta l’eliminazione delle dirigenze e delle amministrazioni per le sedi con meno di 600 alunni, il Miur ha dato segni di disponibilità: “sarà aperto un tavolo tecnico, a partire dalla prossima settimana”.
Anche sulle richieste riguardanti l’impellenza di riconoscere economicamente le ore eccedenti dei docenti che sostituiscono i colleghi assenti per le supplenze, l’amministrazione si è detta possibilista: in effetti, “le supplenze dovrebbero essere pagate direttamente dal Mef e le ore eccedenti dovrebbero seguire la stessa procedura”. Il ministero dell’Economia sarebbe già stato allertato.
Fumata nera, invece, per l’assegnazione delle indennità per funzioni superiori e per le reggenze: “il Miur ha continuato a rispondere che mancano al momento le disponibilità finanziarie necessarie”.
Apertura, infine, sul fronte delle supplenze: secondo il sindacato andrebbero assegnate sulla base dei livelli essenziali delle prestazioni. E non di meri calcoli matematici, riferiti al numero di addetti, sedi e studenti: sempre in base a quanto riferisce il sindacato, il Miur avrebbe assicurato che d’ora in poi “questa spesa verrà ristorata sulla base delle reali necessità”.
“Finalmente i problemi di gestione delle scuole ricevono un ascolto e un’attenzione consapevole. Era ora…”, ha commentato Domenico Pantaleo, segretario Generale Flc-Cgil. Ora però, dopo i chiarimenti, sindacato e dipendenti aspettano i fatti.

La Tecnica della Scuola 13.05.12