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L'Emilia trema: nella notte 20 scosse la più forte di magnitudo 4.3 a Finale

Prosegue lo sciame sismico nella pianura Padana. Poco prima della mezzanotte i sismografi hanno registrato il terremoto maggiore, avvertito anche in Veneto. Poi fino all’alba repliche tra i due e i tre gradi. Stamattina nuova scossa alle 8.26. Il ministro Ornaghi visita i luoghi colpiti: “Chiederò risorse specifiche”. Continua a tremare la terra in Emilia Romagna. Nella notte, si sono registrate 20 scosse. Secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, la più forte si è verificata alle 23.41 con magnitudo di 4.3 gradi ed epicentro a Finale Emilia (Modena): è stata avvertita fino in Veneto. Poi ce ne sono state due di magnitudo 3. Ma le scosse, comprese tra i due e i tre gradi, si sono susseguite quasi senza soluzione di continuità.

Una nuova scossa alle 8.26. Una nuova scossa di terremoto è stata avvertita alle 8.26 nelle zone già colpite dal sisma in Emilia. Secondo i dati diffusi dalla Protezione civile, ha avuto magnitudo di 3.4, a una profondità di soli 1,4 chilometri. La scossa è stata avvertita chiaramente anche a Bologna. Le località prossime all’epicentro sono San Felice sul Panaro, Finale Emilia e Camposanto.

Il ministro invia i Nas. Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, su richiesta del comandante della Legione Carabinieri Emilia e Romagna, Generale Vittorio Tomasone, e su parere concorde del generale Cosimo Piccinno, comandante dei NAS, ha autorizzato l’invio di pattuglie dei Nuclei di Bologna e Parma nelle zone colpite dal sisma. “I carabinieri dei NAS, forti delle attività svolte e dell’esperienze maturate nel terremoto dell’Abruzzo, per le quali sono stati fregiati della Medaglia d’argento al merito della sanità pubblica – spiega il ministero in una nota -, collaboreranno con
i Servizi regionali e con la Protezione civile vigilando sull’igiene e la sanità a favore delle popolazioni colpite dal sisma. Particolare attenzione sarà posta nelle verifiche preventive sulla preparazione e somministrazione dei pasti e in ausilio alle aziende del settore agroalimentare che hanno subito gravi danni”. Decisione accolta positivamente da Coldiretti: “L’arrivo dei Nas è importante per favorire la ripresa delle attività dell’agroalimentare, che ha subito nell’area del sisma danni per oltre 200 milioni di euro ed ha bisogno delle necessarie verifiche sulla qualità dell’acqua, del rispetto della catena del freddo e in generale della sicurezza alimentare dei prodotti che le aziende colpite devono poter rimettere sul mercato”. Nelle sole province di Ferrara, Modena e Mantova si realizza il 6 per cento del valore della produzione agricola nazionale con le aziende della zona che sono, precisa la Coldiretti.

Ornaghi: “Chiederò risorse specifiche”. Questa mattina il Ministro per i Beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi, si è recato in visita, assieme al capo del dipartimento della Protezione civile, Gabrielli, e al presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, nelle zone colpite dal sisma. Il programma prevede sopralluoghi a San Felice sul Panaro, Finale Emilia e Sant’Agostino. La visita si concluderà nel primo pomeriggio a Ferrara con una riunione operativa presso il centro di coordinamento dei soccorsi. “Pur nel difficilissimo momento generale, chiederò in Consiglio dei ministri risorse specifiche per questa zona”, ha detto il ministro. “”Dobbiamo capire tutte le lesioni che hanno interessato la zona – ha aggiunto il ministro Ornaghi – poi partirà il processo anche doloroso di fissazione delle priorità. E’ necessario in tempi brevi arrivare ad una classificazione precisa dei danni”.

La Croce Rossa. Il Commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, sarà oggi in Emilia per visitare i territori colpiti domenica dal sisma. “Faremo il punto della situazione con i responsabili – ha detto Rocca – e capire se ci sarà bisogno di implementare alcune funzioni. I nostri operatori stanno lavorando per dare assistenza alla popolazione e l’auspicio è che già questa estate si possa dare ai cittadini sfollati una soluzione che non siano le tende, ma questa sarà una decisione della Protezione Civile”.

La giornata di ieri. Lo sciame sismico è proseguito per tutta la giornata nelle zone tra Modena, Ferrara e in parte Bologna. Stando alle registrazioni dell’Istituto nazionale di geofisica e di vulcanologia, prima della mezzanotte, le scosse sono state circa 32. Alcune hanno interessato anche la provincia di Mantova, in Lombardia.

Gli interventi per gli sfollati. Costruiti dieci campi, venti strutture coperte e otto hotel messi a disposizione, per un totale di 5.142 persone ospitate. Sono questi i dati aggiornati dell’accoglienza alle popolazioni colpite dal sisma del 20 maggio. Solo a Finale Emilia sono stati allestiti cinque campi e una struttura per quasi 2.000 persone. Gli altri centri sono situati a Camposanto, Cavezzo, Medolla, San Possidonio e Carpi. Negli alberghi di Modena sono ospitate oltre 120 persone.

Continua l’impegno dei vigili del fuoco. Fino a oggi le squadre di soccorso hanno effettuato più o meno 3.500 interventi di cui circa 1.500 sopralluoghi. Nei prossimi giorni aumenterà il numero delle verifiche di stabilità delle abitazioni da parte degli ingegneri della Protezione Civile. L’obiettivo è consentire al maggior numero possibile di sfollati di rientrare al più presto nelle proprie case e alle attività economiche di ripartire.

da repubblica.it