attualità, cultura

"Il casto Silvio", di Massimo Gramellini

Per una curiosa coincidenza della cronaca (non scomoderei la Storia), mentre la ballerina Polanco raccontava in un’aula di giustizia di quando nel bungabunker di Arcore si infilava parrucca e occhiali per imitare Ilda Boccassini, il beneficiario dello spettacolo mostrava a una platea di giornalisti attoniti l’ultima e più improbabile metamorfosi della sua vita: Silvio lo Statista. Fuori tempo massimo. Anzi, fuori tempo e basta. Dal ritorno in scena del campione dell’antipolitica ci saremmo aspettati di tutto: la fusione con Grillo (Canale 5 Stelle) o la fondazione di un altro partito dal predellino dell’auto (considerati i voti rimasti, bastava una Smart), ma stavolta tenendo in braccio la Polanco travestita da Boccassini. Di tutto tranne che vederlo spuntare dietro un bancone del Senato, trasfigurato nel simbolo vivente della Casta e intento a discettare di semipresidenzialismo alla francese.

Non che non sia importante, il semipresidenzialismo alla francese. Ed è chiaro che la signora Crescita è disposta a varcare la nostra soglia (travestita da Boccassini?) solo se ad aprirle la porta troverà un semipresidente alla francese. Lo capirebbe persino Cicchitto, che infatti si aggirava nei paraggi con aria compiaciuta. Però siamo sicuri che lo zoccolo duro dell’elettorato, quello che al nord teme di perdere il lavoro e al sud i sussidi, sia in grado di cogliere la portata rivoluzionaria della proposta? Un milione di posti, meno tasse per tutti, chi non salta comunista è: quelle erano balle di successo. Ma il semipresidenzialismo alla francese rischia di non eccitare nessuno: non solo la Boccassini, ma nemmeno la Polanco.

La Stampa 26.05.12

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“Ad Arcore mi travestivo da Boccassini”, di Emilio Randacio

Polanco al processo Ruby. Il ragionier Spinelli: da Berlusconi 20 milioni per il bunga bunga. Le rivelazioni del contabile del Cavaliere: così mi occupavo delle Olgettine. Il Burlesque, o per dirla con le parole di alcune testimoni pentite, i festini hard di Arcore nella residenza di Silvio Berlusconi, avevano un prezzo piuttosto salato. Venti milioni di euro, in soli due anni, che il ragiunatt personale del Cavaliere, Giuseppe Spinelli, ha iniziato a versare a partire dal 2009 in contanti («Li portavamo al presidente del Consiglio nella sua residenza il lunedì», le parole del ragioniere dell´ex premier).
Il conto, parziale, lo ha svelato lo stesso Spinelli, ascoltato come testimone al processo milanese in cui Berlusconi si deve difendere dall´accusa di concussione (le pressioni sulla questura per rilasciare la marocchina Ruby) e prostituzione minorile (aver pagato prestazioni sessuali alla ragazza prima della sua maggiore età). Un´udienza, quella di ieri, in cui il pm Antonio Sangermano è stato affiancato dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e in cui, dopo aver ascoltato diversi testi concordanti sulle finalità delle serate organizzate dall´allora presidente del Consiglio, si è iniziati anche a sentire versioni difformi. Che descrivono, esattamente come ha sostenuto un mese fa l´imputato Berlusconi, gli appuntamenti mondani come serate all´insegna del Burlesque, con un´ospite, Marysthell Polanco, che si traveste perfino proprio da Boccassini, «per divertire l´invitato Berlusconi».
«Per ogni pagamento – ha iniziato a spiegare il ragionier Spinelli rispondendo alle domande dei pm ed escludendo un proprio ruolo nella vicenda -, doveva comunque passare la firma di Silvio Berlusconi. Io eseguivo e basta». Spinelli ha aggiunto che si trattava di «ragazze che non avevano lavoro, che arrivavano dall´estero e non avevano una casa». Il suo compito era anche di occuparsi ai pagamenti delle ospiti alloggiate nel residence di via Olgettina 65. Una forma all inclusive in cui Berlusconi provvedeva a tutti i pagamenti: affitto, spese di condominio, bollette per le utenze di luce e gas. Anche se «la gestione – ha chiarito in aula il teste – veniva fatta da Nicole Minetti (imputata nel processo parallelo insieme a Lele Mora ed Emilio Fede, ndr)». Alla marocchina Ruby Karima, principale protagonista dell´intero affaire, invece, il contabile garantisce di aver versato «non più di 8900 euro nella primavera del 2010».
E dopo lo scoppio della vicenda (ottobre 2010, ndr), i versamenti alle ragazze sono proseguiti anche se con modalità diverse rispetto al passato: «Prima – ha terminato la sua versione il contabile – davamo contanti alle singole richiedenti ad Arcore, da quest´anno facciamo bonifici mensili».
Dopo Spinelli, ecco la versione di una delle più assidue frequentatrici del bunga bunga arcoriano, la modella dominicana Marysthell Polanco. Per lei, a differenza di chi fino ad oggi è stata ascoltata in aula, ad Arcore non c´era nulla di proibito. E anche di fronte all´evidenza, la soubrette dei canali Mediaset, ha negato. «Ho sentito dire da alcune ragazze che ricevevano soldi per stare in intimità con Berlusconi, ma io non le ho mai viste». Semplici cene, dunque, in cui «si cantava e si ballava, si cenava e c´era il karaoke e poi si scendeva nel teatro e lì si facevano spettacoli e travestimenti». Travestimenti divertenti, secondo questa versione, in cui la avvenente dominicana avrebbe anche indossato i panni «del pm Boccassini con la toga addosso per far ridere Silvio Berlusconi. E anche quelli del presidente americano Barack Obama». I rapporti tra la testimone e l´ex premier, sono intensi ancora oggi. «Mi sposerò tra un mese – ha svelato la Polanco – e Berlusconi sarà il mio testimone».

La Repubblia 26.05.12