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Rai, Bersani a Di Pietro: "Senza riforma della governance non si rompe il rapporto perverso con la politica"

Lettera del Segretario del PD, Pier Luigi Bersani, al leader dell’IDV, Antonio Di Pietro. “Caro Antonio, tu mi chiedi di procedere assieme a nomine trasparenti per il Consiglio di amministrazione della Rai. Ciò significherebbe perpetuare, magari in modo più elegante, quel meccanismo di ingovernabilità che sta portando in un vicolo cieco la più grande azienda interamente pubblica del Paese. Mi spiace dirti che non posso essere d’accordo. Da mesi ci battiamo per cambiare la governance della Rai perché senza una riforma è impossibile rompere il rapporto perverso tra l’azienda e la politica….”.
“Caro Antonio – scrive Bersani – tu mi chiedi di procedere assieme a nomine trasparenti per il Consiglio di amministrazione della Rai. Ciò significherebbe perpetuare, magari in modo più elegante, quel meccanismo di ingovernabilità che sta portando in un vicolo cieco la più grande azienda interamente pubblica del Paese. Mi spiace dirti che non posso essere d’accordo. Da mesi ci battiamo per cambiare la governance della Rai perché senza una riforma è impossibile rompere il rapporto perverso tra l’azienda e la politica.

A legislazione vigente non c’è modo di garantire che la Rai sia amministrata come un’azienda vera e, per quel che ci riguarda, non vogliamo più assistere al desolante spettacolo di un Cda permanentemente riunito con il solo compito di lottizzare e controllare l’informazione.

Serve che i partiti si tolgano di mezzo.

Serve l’applicazione del codice civile.

Serve un amministratore delegato che abbia i poteri per rendere autonoma e competitiva un’azienda che deve sviluppare un piano industriale e che deve tornare ad essere un grande patrimonio del Paese; tutto questo secondo le essenziali indicazioni che il Parlamento deve rinnovare sulla missione odierna di un servizio pubblico.

Con queste motivazioni abbiamo deciso di non partecipare alle nomine, comunicandolo al governo.
Una scelta che rivendichiamo come un atto di amore nei confronti della Rai e del servizio pubblico e che contiamo induca tutti a chiudere finalmente una stagione triste di lottizzazione per aprirne finalmente una nuova”.

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