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Noi educatori, donne ed uomini della scuola abbiamo deciso di dar vita al “comitato modenese della scuola per Bersani”

Assistiamo stupiti al fuoco di sbarramento contro la candidatura Bersani di tutte le reti televisive e di troppi quotidiani e ci chiediamo il perché di tanta ingerenza partigiana.
Crediamo che ciò derivi dai contenuti che il Partito Democratico propone a tutta la coalizione. Il “Patto dei democratici e progressisti: carta d’intenti Italia bene comune”, elaborato coralmente in questi anni dal PD per guidare il paese, è il programma del suo segretario: Bersani, rappresenta una svolta rispetto al neoliberismo imperante ed al consequenziale populismo dilagante, poiché rivendica alla buona politica il compito di regolare una finanziarizzazione spinta della società
Si dichiara :
L’’Italia ce la farà se ce la faranno gli italiani. (…) Nel senso che da una crisi radicale – dell’economia e della democrazia – non si esce mai come si è entrati. (…) La sfida è spingere quel mutamento verso un progresso e un civismo più solidi, retti, condivisi. (…) c’è una scelta (…).
Se credere nelle risorse del Paese o affidarsi alle risorse di uno solo. Se unire le energie disponibili e ripensare assieme l’Europa, o attendere che altri scelgano per noi.
Si legge, e noi siamo consapevoli di quale svolta antiliberista, culturale e politica produrranno queste affermazioni :
(…) il lavoro come parametro di tutte le politiche. (…) Fulcro di quel conflitto non è più solo l’antagonismo classico tra impresa e operai, ma il mondo complesso dei produttori, cioè delle persone che pensano, lavorano e fanno impresa. E questo perché (…), si stanno creando forme nuove di sfruttamento. tutto, ancora una volta, per garantire guadagni e lussi alla rendita finanziaria. (…) La battaglia per la dignità e l’autonomia del lavoro, infatti, riguarda oggi il lavoratore precario come l’operaio sindacalizzato, il piccolo imprenditore o artigiano non meno dell’impiegato pubblico, il giovane professionista sottopagato al pari dell’insegnante o del ricercatore universitario. (…) Il tema dell’uguaglianza si presenta prima di tutto come possibilità di scelta e parità delle condizioni di accesso alla formazione, al lavoro, a un’affermazione piena e libera della loro personalità
Sulla scuola il punto 6 del programma di Bersani che riguarda il sapere e la scuola si legge:
La dignità del lavoro e la lotta alle disuguaglianze s’incrociano nel primato delle politiche per l’istruzione e la ricerca. Non c’è futuro per l’Italia senza un contrasto alla caduta drammatica della domanda d’istruzione registrata negli ultimi anni.
E’ qualcosa che trova espressione nell’abbandono scolastico, nella flessione delle iscrizioni alle nostre università, (…) nella demotivazione di un corpo insegnante sottopagato e sempre meno riconosciuto nella sua funzione sociale e culturale.
(…) conviene partire da un principio: nei prossimi anni, se vi è un settore per il quale è giusto che altri ambiti rinuncino a qualcosa, è quello della ricerca e della formazione.
(…) La scuola e l’università italiane, già fiaccate da un quindicennio di riforme inconcludenti e contraddittorie, hanno ricevuto nell’ultima stagione un colpo quasi letale. (…). Nella prossima legislatura partiremo da un piano straordinario contro la dispersione scolastica, soprattutto nelle zone a più forte infiltrazione criminale, dal varo di misure operative per il diritto allo studio (…) Tutto ciò nel quadro del valore universalistico della formazione,(…)

Nel punto sui beni comuni infine ci riconosciamo in pieno:
(…) Per noi sanità, istruzione, sicurezza, ambiente, sono campi dove, in via di principio, non dev’esserci il povero né il ricco. Perché sono beni indisponibili alla pura logica del mercato e dei profitti. Sono beni comuni – di tutti e di ciascuno – e definiscono il grado di civiltà e democrazia del Paese
I punti di Renzi sulla scuola e a noi sembrano proposte distanti alla carta d’intenti del PD di Bersani ed in tutta sincerità non li condividiamo….
1) (…) “Abolizione del valore legale del titolo di studio” (…), proposta n° 82 dei 100 punti della Leopolda di Renzi: questa ipotesi è tradizionalmente uno dei cavalli di battaglia delle destre neoliberiste; per ottenerlo occorrerebbe modificare o abolire l’art. 33 della Costituzione Italiana, ma così facendo la scuola diventerebbe un problema individuale come negli USA. La scuola è un diritto per tutti, per questo preferiamo Bersani quando propone un piano straordinario contro la dispersione scolastica.
(…)Gli istituti scolastici devono godere di un’ampia autonomia, anche riguardo alla selezione del personale didattico e amministrativo (…), si legge nel programma di Renzi: non è una proposta originale. Berlusconi con il disegno di legge n° 3414 del 1997 l’ha già articolata e presentata alcuni anni fa. La soluzione, a nostro parere è quella dell’ultimo governo Prodi: fare concorsi regolari per tutti ( art 97 della Costituzione ) e soprattutto prendere coscienza, come dice Bersani, che gli insegnanti italiani e tutto il personale della scuola sono malpagati.
Dal programma di Renzi si legge: (…) la valutazione e incentivazione degli insegnanti,(…) sulla scorta del progetto pilota “Valorizza”, già sperimentato in quattro province nel corso del 2010-2011” I docenti ed i loro sindacati non hanno paura della valutazione, ma non vogliono proposte ideologiche e pasticciate. Il progetto “Valorizza “ è la risposta ideologica della Gelmini al contratto di lavoro ( CCNL 2006/2009) dove all’art 24 Il governo si impegna a trovare risorse su un progetto di valutazione condiviso da docenti e sindacati. “ Valorizza” è un progetto ideologico dove a pochissimi vengono date poche briciole, ideato per non applicare il contratto con le necessarie risorse.
Per queste ragioni invitiamo a votare alle primarie Bersani e a promuovere un piccolo atto di democrazia, inviando questa e-mail al proprio indirizzario di posta elettronica. Il dibattito viene condizionato da tutte le televisioni,ma possiamo dimostrare con i nostri piccoli mezzi che non siamo disponibili a lasciarci condizionare.

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