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"Napolitano sferza i partiti: prendetevi le responsabilità e fate nuove regole", di Mariantonietta Colimberti

Ancora una volta, il capo dello stato ha gettato il sasso nello stagno. E lo ha fatto proprio mentre, più o meno esplicitamente, nelle forze politiche si andava diffondendo la convinzione che – volenti o nolenti – a votare si andrà con il Porcellum. Il testo Malan all’esame della commissione affari costituzionali del senato, infatti, che non piace al Pd, sta compiendo i suoi passi molto lentamente, ma soprattutto senza il sostegno di un vero accordo politico che lo espone a qualsiasi imboscata. Ieri, ad esempio, per un solo voto (assente l’Idv) è stato bocciato il doppio turno alla francese contenuto in un emendamento dei radicali votato anche dai dem. A dimostrazione di come la riforma apparentemente voluta dal Pdl e dall’Udc sia appesa a un filo. In una situazione siffatta, la prospettiva che tra una decina di giorni in aula arrivi un testo non condiviso è più che mai verosimile.
Giorgio Napolitano, però, che della riforma della legge elettorale ha fatto una questione prioritaria, è tornato ieri a bacchettare le forze politiche, sgombrando il campo anche dalle varie illazioni circolate in questi giorni circa l’ipotesi di elezioni anticipate e di mantenimento da parte del capo dello stato di un ruolo di kingmaker all’inizio della nuova legislatura.
Intervenendo al Quirinale per le celebrazioni del 150esimo anniversario della Corte dei conti, il presidente ha detto tre cose molto importanti: la prima, che si andrà a votare a scadenza naturale della legislatura; la seconda, che il governo e il parlamento hanno ancora molto da fare da qui ad allora; la terza, che a votare si dovrà andare con regole nuove. Alle forze politiche Napolitano ha chiesto «un’ampia e operosa assunzione di responsabilità in vista delle sfide che sono davanti all’Italia e all’Europa», ricordando che la scadenza della legislatura è «sufficientemente vicina» per consentire loro «di prepararsi a riassumere pienamente il loro ruolo nella vita istituzionale».
Dunque, il capo dello stato è tornato a tracciare quella che per lui è la via maestra, politica e istituzionale, perché tutto vada a compimento. Al Quirinale Napolitano si è intrattenuto sia con Monti sia con Gianni Letta, quest’ultimo evidentemente nella consueta veste di ufficiale di collegamento tra Silvio Berlusconi e il mondo delle istituzioni. Il Cavaliere avrebbe voluto incontrare Napolitano per lamentarsi della severità dei giudici a fronte di una lealtà da lui garantita al governo per quasi un anno. Al momento, però, non è prevista una sua salita al Colle, non ce n’è motivo. Più avanti si vedrà, intanto Letta ha rassicurato il capo dello stato circa il sostegno all’esecutivo da parte del Pdl (o di quel che ne resta).
Sulla questione della riforma elettorale il presidente della repubblica potrebbe anche ricorrere al messaggio alle camere, una scelta che metterebbe i partiti – qualora non ottemperassero – di fronte alla responsabilità di dire un “no” sostanziale alla massima istituzione. Ieri il vicepresidente dei senatori Pdl Quagliariello lasciava aperta una porta per l’intesa in aula, segno che in commissione non la ritiene fattibile. L’unico punto su cui in commissione si è registrato un unanime parere favorevole è stato sull’emendamento Vizzini, che prevede un tetto massimo di 340 deputati al premio di maggioranza alla camera, pari al 55 per cento dei seggi. «Si ha l’impressione che i sostenitori del testo Malan – spiega a Europa il senatore dem Francesco Sanna – abbiano come solo obiettivo quello di disegnare un sistema che fotografi sostanzialmente le forze in campo, a prescindere dalla governabilità. Per tornare a un meccanismo in cui le alleanze si fanno “dopo”. Un’idea del genere poteva prima avere un senso per chi aspirava a un Monti-bis, ma adesso che Berlusconi fa concorrenza a Grillo?». E allora come se ne esce? «Il Pd sta mantenendo un sub-emendamento che lascia aperta la prospettiva di riesumare il Mattarellum se tutto il resto dovesse fallire». Nel pomeriggio Napolitano ha ricevuto Casini. Dopo l’esito delle elezioni siciliane, è in vista una moral suasion sulla legge elettorale?
da Europa Quotidiano 31.10.12