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Guariniello a Profumo: Sicurezza scuole è emergenza nazionale

Il sostituto procuratore di Torino scrive al ministro della Pubblia Istruzione. Il 44% degli edifici risale a 32 anni fa. Solo il 24% delle scuole italiane sono a norma. La situazione della sicurezza nelle scuole “è ormai un’emergenza nazionale” ed “è indispensabile che il governo si renda conto della situazione”.
Lo scrive il sostituto procuratore di Torino Raffaele Guariniello in una lettera al ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo. Nella missiva il pm torinese sottolinea la difficoltá a effettuare interventi di manutenzione negli edifici scolastici nel capoluogo piemontese e in provincia. L’allarme è stato lanciato dopo i crolli di alcuni pannelli di controsoffitto che si sono verificati in alcuni edifici scolastici di Torino e provincia, su cui la Procura ha aperto fascicoli di indagine. In particolare, Guariniello ha acquisito l’elenco degli interventi che sarebbero necessari nelle scuole della provincia, pari a circa 60 milioni di euro, e che non sono stati ancora effettuati per la mancanza di fondi.
Il magistrato ha trasmesso al ministro anche una relazione del presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, che sostiene che la mancanza di fondi “potrebbe portare a soluzioni drastiche tra cui la chiusura di molte scuole in cui non si riesce a garantire la sicurezza”.
SCUOLA: 44% EDIFICI RISALE ALMENO A 32 ANNI FA
Il sostituto procuratore di Torino Raffaele Guariniello, in una lettera al ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, fa notare che la situazione della sicurezza nelle scuole “é ormai un’emergenza nazionale” e trasmette al ministro anche una relazione del presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, il quale sostiene che la mancanza di fondi “potrebbe portare a soluzioni drastiche tra cui la chiusura di molte scuole in cui non si riesce a garantire la sicurezza”.
A dare ragione a Guariniello ed a Saitta sono un rapporto su ‘Sicurezza, qualita’ e comfort degli edifici scolasticì presentato qualche tempo fa da Cittadinanzattiva e i dati sull’anagrafe dell’edilizia scolastica resi noti recentemente dallo stesso ministero dell’Istruzione. Dal rapporto di Cittadinanzattiva emerge che la scuola italiana è una scuola di aule fatiscenti, di manutenzione sempre piú scarsa e certificazioni di sicurezza assenti: una scuola su 5 (20,7%) non è sicura, mentre una su tre (36%) – quanto a sicurezza – rasenta appena la sufficienza. Solo il 24% delle scuole, secondo lo studio, è in regola con le certificazioni di sicurezza. Una scuola su dieci denuncia lesioni strutturali, il 21% presenta uno stato di manutenzione inadeguato; crolli di intonaco si registrano nei corridoi (19%), nelle aule (14%) e nei bagni (14%). Muffe e infiltrazioni si trovano in bagni e aule (24%), mense (18%) e palestre (17%). Il 45% degli istituti ha richiesto interventi strutturali, ma in oltre la metá dei casi (58%) l’ente proprietario non è mai intervenuto. Inoltre nel 54% degli edifici manca l’ascensore e dove è presente, nel 14% dei casi, non funziona. Il 59% degli istituti si trova su una zona a rischio sismico, il 16% in una a rischio idrogeologico.
Nelle aule, una su 4 presenta segni di fatiscenza. In classe bisogna fare i conti anche con barriere architettoniche (11%), pavimenti sconnessi (10%), finestre rotte (57%), tapparelle assenti (49%), banchi (12%) e sedie (10%) rotti. Inoltre, dai dati resi noti recentemente dal ministero dell’Istruzione, disponibili sull’anagrafe dell’edilizia scolastica, emerge che il 4% degli edifici scolastici in Italia è stato costruito prima del 1900 (il numero piú consistente è concentrato in Piemonte), il 44% tra il 1961 e il 1980. Il 14,8% è stato riadattato per uso scolastico e il 4% è di proprietá di enti religiosi o privati.
Soltanto il 17,7% degli edifici è in possesso del certificato di prevenzione incendi. Tuttavia il 66,5% delle scuole possiede un impianto idrico antincendio, il 49,3% dispone di una scala interna di sicurezza, il 61,5% possiede la dichiarazione di conformitá dell’impianto elettrico,il 63% è munito di un sistema di allarme, il 98,3% è in possesso di estintori portatili, il 95,1% possiede un sistema di segnaletica di sicurezza. Sono le regioni del Sud quelle che presentano, da questo punto di vista, le maggiori criticitá: in Calabria soltanto il 33,7% ha una scala esterna e in Sicilia il 49% ha impianti elettrici non in regola.
Su 25.532 edifici per i quali è stata comunicata la classificazione sismica, 2.328 edifici sorgono nelle zone piú pericolose dal punto di vista sismico e 11.414 si trovano in territori in cui in passato si sono avuti danni rilevanti a causa di terremoti abbastanza forti. Per quanto riguarda la certificazione 3.745 edifici sono progettati rispettando la normativa antisismica e 1.614 sono in possesso del certificato di conformitá, vale a dire un certificato che attesta la perfetta rispondenza dell’opera eseguita alle norme per le costruzioni in zona sismica. La percentuale piú alta di edifici scolastici classificati in Zona 1 (la piú pericolosa) si registra in Calabria, 53,6%, seguita da Basilicata (33,5%) e Abruzzo (20,7%).
da www.partitodemocratico.it